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19/04/24
DESPITE EXILE + LACERHATE + SLOWCHAMBER
BLOOM, VIA CURIEL 39 - MEZZAGO (MB)
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Weeping Silence - Opus IV Oblivion
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31/08/2016
( 1150 letture )
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Raven-wings carry me forth to feel the blades of grass once more that in life failed to grow. Hold the flowers that withered in sorrow, breathless, embraced, in ivy thorns upon the barrow...
Fiori appassiti giacciono stritolati da un'edera vicino ad un tumulo solitario. Come una morte nella morte che sembra -metaforicamente- annichilire qualsiasi tipo di speranza in un confuso aldilà. Oppure come una crudele dimostrazione di come anche il ricordo di noi svanisca, lasciando nel mondo solo un'esile e sbiadita impronta su una fredda lapide.
Opus IV Oblivion è il quarto full-length dei Weeping Silence, band maltese dedita ad una forma di gothic/doom che non può non ricordare -stilisticamente- molto i Draconian. Iniziare subito a parlare di una band citandone un'altra non è probabilmente qualcosa che depone a favore del gruppo oggetto della recensione, ma è probabilmente meglio chiarire fin da subito il piano su cui analizzare questo lavoro, anche per poter così evidenziare meglio gli aspetti positivi della release. Quindi evitiamo sin da subito le incomprensioni: si tratta di un album derivativo, che deve tantissimo ai citati svedesi ma anche alla scena gothic/doom in generale. Se questo sia un male lo stabiliranno gli ascoltatori. In generale oggi è comunque molto difficile trovare -in certi generi- dischi con grandi elementi di novità, ragion per cui spesso è anche importante sentire come invece le band interpretano uno stile ben definito. Nella fattispecie, i Weeping Silence lo fanno in maniera quasi impeccabile e soprattutto con un gusto considerevole.
Il lavoro alle chitarre della coppia Manuel Spiteri/Mario Ellul è decisamente di buona fattura, le ritmiche non hanno ovviamente una particolare complessità, ma garantiscono comunque un tiro convincente a tutti i pezzi pur nel loro incedere quadrato. Brevi momenti in clean -spesso intarsiati con il piano e le tastiere- garantiscono poi una certa varietà (Ivy Thorns Upon the Barrow), mentre Manuel Spiteri è autore di alcuni arpeggi veramente ben riusciti che esaltano ottimamente le già buone melodie dei brani. Proprio nel completamento di queste melodie ricopre un ruolo fondamentale la tastiera suonata da Alison Ellul, che -con la sua presenza discreta- integra il lato più atmosferico del sound grazie a tappeti di archi costanti e frammenti di pianoforte che spezzano spesso la tensione dei brani per introdurre i momenti più riflessivi. La sezione ritmica composta da Sean Pollacco al basso e da Angelo Zammit alla batteria si dimostra assolutamente all'altezza del compito. Sean -per quanto gli viene concesso dal mix- gonfia il sound seguendo abbastanza pedissequamente le linee delle chitarre ritmiche, prendendosi ogni tanto qualche spazio per delle piccole variazioni sul tema. Angelo invece confeziona una prova decisamente valida, utilizzando un approccio abbastanza aggressivo -relativamente ai bpm su cui viaggiano i Weeping Silence- con frequenti scariche o tappeti serrati di doppia cassa e con filler molto veloci che impiegano dal primo tom all'ultimo timpano. Il comparto vocale è invece diviso tra Diane Camenzuli e Dario Pace Taliana, con una certa prevalenza delle parti di Diane. I due sono entrambi all'esordio in un full-length con i Weeping Silence e sono autori di una prova assolutamente valida, per quanto anch'essa molto derivativa. Dario è dotato di un growl abbastanza espressivo, che conferisce la giusta “disperata aggressività” alle sue parti, per quanto non sia molto riconoscibile a livello timbrico. Diane invece ha un timbro sicuramente più particolare e -al di là dell'intensità dell'interpretazione molto sentita- dimostra anche una buona estensione, con delle buone escursioni anche a tonalità più basse (Hidden from the Sun), pur mantenendo le linee prevalentemente su un range più acuto.
Se c'è però una pecca importante in Opus IV Oblivion è purtroppo una produzione non delle migliori, ed è un peccato visto che comunque non parliamo di una band alle prime armi e che ha già alle spalle qualche release. I problemi risiedono soprattutto nel poco appeal delle chitarre ritmiche, probabilmente troppo scavate nelle medio basse dal mix, che restituiscono un suono poco d'impatto e purtroppo molto zanzaroso. Non sarebbe stato un grosso problema nel momento in cui la cassa della batteria o il basso avessero compensato con un suono più “gonfio”, ma se il secondo -pur non eccedendo a livello di volume- risulta comunque sufficientemente presente, la prima invece è veramente molto asettica. I piatti non brillano e i fusti suonano molto anonimi (cassa e rullante su tutti), troppo compressi e privi di mordente, ed è un peccato perché ciò ha diminuito l'impatto di un'esecuzione assolutamente valida.
Valutare quest'ultimo lavoro dei Weeping Silence è stato particolarmente complesso. Da un lato c'è innegabilmente un'ottima resa della nuova coppia di cantanti, cosa che ha indubbiamente dato una spinta maggiore rispetto al precedente For the Unsung. Dall'altro le citate influenze dei Draconian sono davvero moltissime, sia nell'uso e nell'abbinamento delle voci (senza parlare poi di piccoli dettagli come i sussurrati/narrati della voce maschile, impiegati in modo molto simile a quello della band di Säffle), che in generale nella costruzione della struttura dei pezzi. Della produzione abbiamo già detto, ma ha certamente in parte inficiato la resa di quello che rimane comunque un disco che merita una valutazione più che sufficiente, soprattutto grazie alla presenza di ottimi pezzi. Alla fine è infatti la musica che conta e i Weeping Silence, per quanto derivativi e per quanto sicuramente migliorabili riguardo ad alcuni aspetti tecnici, riescono comunque ad indovinare atmosfere, melodie e soprattutto l'impatto emotivo che un disco di questo tipo deve necessariamente avere, rendendo così i 52 minuti di Opus IV Oblivion comunque godibili dai fan del genere.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Oblivion – Darkness in My Heart Anno XV 2. Ivy Thorns Upon the Barrow 3. Eyes of the Monolith 4. Hidden from the Sun 5. In Exile 6. Stormbringer 7. Transcending Destiny 8. Bury My Fairytale 9. Gothic Epitaph
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Line Up
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Diane Camenzuli (Voce) Dario Pace Taliana (Voce) Manuel Spiteri (Chitarra) Mario Ellul (Chitarra) Alison Ellul (Tastiera) Sean Pollacco (Basso) Angelo Zammit (Batteria)
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