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25/04/24
MARDUK + ORIGIN + DOODSWENS
AUDIODROME, STR. MONGINA 9 - MONCALIERI (TO)
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Baptism - V: The Devil’s Fire
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05/09/2016
( 1575 letture )
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Licenziato a distanza di quattro anni dal precedente As the Darkness Enters, V: The Devil's Fire costituisce l’ultima fatica dei Baptism, creatura sgorgata dalla mente del polistrumentista Lord Sargofagian, attivo sin dal 1998. Espressione di un sound radicato in quella fucina del black metal quale è la Finlandia, il full-length raccoglie suggestioni che possono esser ricondotte all’esperienza di formazioni quali, ad esempio, Behexen e Sargeist- coniugate ad una maggiore attenzione alle soluzioni melodiche. V: The Devil's Fire -che rappresenta, per altro, l’esordio della formazione con la Season of Mist- si pone dunque nel medesimo solco dei propri validi predecessori pur presentandosi con un feeling decisamente meno abrasivo e raw rispetto al passato.
Il full-length si caratterizza inoltre per la partecipazione di tre ospiti d’eccezione al microfono: Mynni Luukkainen (Horna), Mikko Kotamäki (Swallow the Sun) e, infine, Antti Boman (Demilich). Tali presupposti indurrebbero sin qui a supporre che ci si trovi dinanzi ad un lavoro pregevole ma, tuttavia, un’attenta analisi dei brani in esso contenuti non può che fugare qualche dubbio ed offrire il destro ad alcune perplessità. All’ouverture Natus Ex Ignis, una breve introduzione atmosferica segue l’ottima Satananda, articolata essenzialmente in sequenze veloci e trascinanti, intessute di riff in tremolo di stampo squisitamente tradizionale. La performance vocale di Lord Sargofagian, icastica e penetrante al punto giusto, è arricchita dall’intreccio con le clean vocals di Mynni Luukkainen le quali aggiungono un tocco di pathos in più alla composizione. The Sacrament of Blood And Ash -nella quale splende un’eccellente interpretazione Mikko Kotamäki-, pur conservando l’aggressività e la vorticosità della traccia precedente nelle sequenze più accelerate, si dischiude maggiormente a passaggi melodici dall’indubbia efficacia. Ad essa segue la titletrack, la quale conserva la consueta formula dei brani precedenti pur arricchendosi di un breve assolo di chitarra armonicamente integrato alla composizione. Con Abyss assistiamo invece al primo sovvertimento dell’omogeneità ritmica della tracklist. Ci troviamo difatti dinanzi ad un brano solenne e cadenzato, caratterizzato da un’anima quasi dissectioniana -perlomeno per quanto concerne la scelta delle progressioni melodiche, affidate ancora una volta alle lead. Le successive Cold Eternity e Malignant Shadow -se si eccettuano un coinciso e quasi dissonante intermezzo presente nella prima e l’intrigante introduzione della seconda- ripercorrono, lievemente variate sul tema, le medesime strutture ed armonie esplorate nel resto della tracklist. Il sipario si chiude in bellezza con Buried With Him. Quest’ultima, difatti, con il suo intermezzo quasi doom/death, scandito da tastiere funeree e guidato dall’aspra ugola di Antti Boman, si configura senz’altro come la traccia più efficace e meglio riuscita del lavoro.
Tali considerazioni permettono di evidenziare una delle criticità del platter, ovvero un songrwriting non sempre brillante e del tutto convincente. Esso tende piuttosto ad adagiarsi ciclicamente sulle medesime soluzioni, sicché Lord Sargofagian e soci sembrano non voler osare nulla più rispetto a ciò che ci aspetterebbe da un qualsiasi disco black con una cospicua componente melodica. Quest’ultima appare inoltre quasi spasmodicamente rincorsa ed innestata a viva forza nell’impianto delle composizioni, contribuendo ad innescare una generale prevedibilità di fondo in quasi tutti gli episodi del full-length. Nonostante tale peculiarità sfugga ad un ascolto distratto e superficiale, non potrà che palesarsi all’aumentare della consuetudine con la release.
Nonostante ciò nel complesso V: The Devil's Fire , anche in forza di una produzione elegante ed equilibrata, si presenta come un lavoro gradevole che, pur non essendo destinato a cambiare la storia del genere -o a configurarsi, sulla lunga distanza, come una pietra miliare- non mancherà di intrattenere piacevolmente chiunque sia appassionato di tali sonorità e ad accompagnarlo al termine di questa torrida stagione estiva.
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6
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Bel disco di sano black metal come piace a me, la Finlandia è molto fertile in questo genere. Il voto mi sembra basso, io direi 75. |
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5
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Disco che spacca i culoni. Voto DEL TUTTO inappropriato |
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4
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Per l' accordatura, la "prassi" era di un semitono sotto ...oppure è come dice Kappa😜 |
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3
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Allolallolalla: erano scordate, ma Dommale non se n'è accorto |
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2
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Scusi lei del commento qui sotto, mi saprebbe dire che accordatura era con precisione quella di Euronymous o quella dei Marduk? |
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1
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Buon album..su cui voglio per il momento esprimermi solo in prima battuta dato che gli ho dedicato troppo pochi ascolti. In generale mi piace, ottime trame melodiche come da tradizione finlandese..buon accordatura di chitarra che mi ricorda un misto tra quella di De mysteriis di Euronimous (più grezza e glaciale ma tagliente come pochissime) e quella di Morgan dei Marduk e ottime vocals...Quindi formalmente ineccepibile sicuramente crescerà con gli ascolti..Però ad onor del vero forse mi aspettavo qualcosa di diverso per come era stato spinto...Vediamo se mi supera Beherial midnight. Per il momento però lo metto due gradini sotto ai miei tre album black preferiti del momento, quello dei Behexen (suono fantastico tra il raw black finlandese e lo swedish death), gli Inquisition (ottimo come sempre..anzi di più) e gli Stilla (sorpresona e album davvero bello). Per il voto c'è tempo..ancora è troppo presto, di sicuro sopra il 70. P.S. In generale su questo album mi hanno ricordato pure i Darkenhold....poco Suomi insomma! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Natus Ex Ignis 2. Satananda 3. The Sacrament Of Blood And Ash 4. Devil’s Fire 5. Abyss 6. Cold Eternity 7. Malignant Shadows 8. Buried With Him
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Line Up
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Lord S (Voce, Chitarra) SG.7 (Chitarra) TG (Chitarra) Syphon (Basso) LRH (Batteria)
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RECENSIONI |
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