|
25/04/24
MARDUK + ORIGIN + DOODSWENS
AUDIODROME, STR. MONGINA 9 - MONCALIERI (TO)
|
|
Aephanemer - Memento Mori
|
15/09/2016
( 1977 letture )
|
Memento Mori. Full length di debutto per gli Aephanemer. Un opulento lavoro ricco di atmosfere che ci piombano nelle terre del nord, in sconfinate lande e freddi inverni. I quattro francesi ci propongono un melodeath con un pizzico di prog che richiama risonanze scandinave e antiche ballate est-europee.
L’old school e l’epicità, sia nella composizione musicale e testuale che nella produzione fanno da padrone: trattasi di sonorità assolutamente anacronistiche di questi tempi dediti ai suoni moderni, eppure sempre gradite e corroboranti. Infatti una produzione più attuale sarebbe andata in contrasto con le scelte stilistiche della band, un death melodico che tanto deve al power e al folk metal. Si potrebbe tacciare di qualcosa di poco innovativo, e come biasimare tale pensiero, eppure i nostri hanno un gusto per la scrittura che nel complesso colpisce e non stanca. Ascoltandoli si accetta di viaggiare esattamente dove loro decidono di portarci: a nord, nella neve, nelle foreste, in antichi campi di battaglia: e ci si lascia trasportare volentieri dalle melodie sognanti ed evocative, dilatate in armonie con lo sdoppiamento e l’inseguirsi dei vivaci pattern di chitarra (Sisyphus’ Bliss) nonché in momenti rapsodici alla Manowar (Rage and Forgiveness su tutte). La presenza di tastiere aggiunge un’impalcatura sinfonica mai ridondante, e che rimanendo per lo più in sordina non è mai fuori luogo; unico dispiacere è che esse siano semplicemente aggiunte in studio piuttosto che essere suonate da un membro effettivo della band. La voce invece ricorda molto quel semi screaming/growl che tanto ha caratterizzato band come i Dissection, e ad un primo ascolto è forse un timbro già sentito, eppure ben contestualizzato nella base strumentale. Ma e’ nelle dovute ricerche sulla band che si realizza che a cantare è una donna, fattore assolutamente inaspettato, eppure la scioccante verità. La parità dei sessi raggiunge qui livelli epici, miss Marion Bascoul la ottiene totalmente. Noi ci caschiamo completamente e nel frattempo lei si occupa anche della chitarra ritmica: insomma, a questa dolce donzella francese dobbiamo fare chapeau, perché forse le sue linee vocali sono un po' piatte (tendendo alla monofrequenza), ma lo dobbiamo anche al genere di base, e sono graffianti nel risultato e assolutamente all’altezza della situazione. L’album vede il suo via in una immensa melodia di tastiere, con il primo pezzo e singolo estratto Unstoppable, non per niente forse il più efficace dell’intero lavoro: apre mente e spirito per catapultarci appieno negli scenari sonori epici dell’album. Essi vengono poi confermarti dalla breve digressione Ghosts, dall’opulenta e dinamica strumentale Gilgamesh e dai brevi momenti di parti vocali pulite e clean guitars che ci ricordano con piacere i Blind Guardian (The Oathsworn). La title track invece non è forse il pezzo più riuscito, ma ci colpisce per il divenire melodico del solo e delle parti di chitarra e con le linee vocali pulite , stavolta evidentemente femminili.
In conclusione, Memento Mori è un lavoro ben concepito e suonato, un gradevole misto di death melodico con ispirato power e folk metal, e salvo alcuni momenti di stallo o di eccessiva ampollosità, è tutto sommato un piacevole ritorno al passato, e a sonorità assolutamente intramontabili e senza tempo, che fa sempre bene ritrovare e rivalutare.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
1
|
Bella recensione, fra l’altro neanch’io avrei mai pensato che fosse una ragazza 😅! Comunque concordo col voto e col giudizio, il secondo album appena uscito invece è nettamente superiore a mio avviso. Li trovo cresciuti tutti sia a livello compositivo che nell’esecuzione e anche il growling è molto piu’ incisivo! Ottima scoperta, da supportare se si ama il melodeath e band con venature folk black tipo i vecchi Equilibrium |
|
|
|
|
|
INFORMAZIONI |
|
|
|
|
|
Tracklist
|
1. Unstoppable
2. Sisyphus' Bliss
3. Hellebore
4. The Oathsworn
5. Ghosts
6. Rage and Forgiveness
7. The Call Of The Wild
8. Crows
9. Memento Mori
10. Gilgamesh
|
|
Line Up
|
Marion Bascoul (Voce, Chitarra)
Martin Hamiche (Chitarra)
Anthony Delmas (Basso)
Mickaël Bonnevialle (Batteria)
|
|
|
|
RECENSIONI |
|
|
|
|
|