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Evergrey - The Storm Within
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20/09/2016
( 4420 letture )
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Il 2016 è stato un anno ricco di sorprese. In questi mesi abbiamo assistito ai più disparati ed (in)attesi ritorni, ma anche a vere e proprie chicche, che hanno del tutto sdoganato al grande pubblico diverse band, mentre altre ancora hanno confermato il proprio status di alfieri in grado di mantenere sempre alta la qualità della propria musica senza per forza scadere nel ripetitivo o nel immobilismo stilistico. A quest’ultima categoria appartengono senza dubbio gli Evergrey, band proveniente dalla Svezia instancabilmente capitanata da Tom S. Englund. Artefici di un progressive metal moderno dai toni dark e malinconici, che unisce con sapienza la tecnica e le raffinatezze del genere dal punto di vista strumentale ad una spiccata vena melodica palesata dalle curatissime linee vocali di Englund, come sempre ispiratissimo. Questo nuovo The Storm Within è un disco compatto, diretto e ricco di passaggi melodici ed ariosi, spesso in netto contrasto con i temi trattati dalla band, che parlano generalmente di morte e perdite di persone care, oltre che a eventi personali e autobiografici. Lo stesso Englund ha dichiarato al riguardo ”Come sempre i testi delle canzoni sono ispirate da qualcuno o da qualche evento nella mia vita. Mentre stavamo registrando questo disco molti di questi problemi sono successi attorno a me: gente che ha perso un partner o una persona amata e i lutto che ne consegue. Ad esempio The Storm Within tratta della ricerca d’identità, quando si cerca di sentirsi pieni quando si è in realtà vuoti dentro”.
L’approccio musicale comunque è notevole: nella sua compattezza, le canzoni ad un ascolto poco attento risultano quasi tutte identiche dal momento che ognuna presenta sempre gli stessi ingredienti come il riffing incalzante ma melodico, una buona dose di tecnica in fase solista e l’incredibile capacità interpretativa nelle linee vocali di Englund. Ma questa sarebbe un’analisi impropria e scorretta, dal momento che ogni pezzo presenta una serie di microvariazioni, cambi di tempo e atmosfera a volte appena percettibili, mentre in altre in netta evidenza. Quello che abbiamo qui è un prog metal suonato con maturità (l’album è uscito per festeggiare i vent’anni di carriera del gruppo) e gran classe. L’iniziale Distance è l’apripista ideale. Nei cinque minuti di durata del pezzo c’è il riassunto di tutto quanto detto finora: dal lugubre rintocco del pianoforte iniziale, ai riff tellurici e in mid tempo, fino all’ottimo ritornello dalla melodia accattivante, che si pianta nel cervello con grande facilità senza risultare banale. Insomma, un buonissimo inizio che lascia ben sperare per il resto dell’album. Da qui seguono tutta una serie di brani validi, in ordine sparso Passing Trough, Astray, In Orbit e Disconnect (impreziosite dalla presenza di Floor Jansen) e la titletrck, più o meno tutte sulle stesse coordinate dell’opener, senza tuttavia risultare ripetitive.
Ricapitolando ci troviamo di fronte ad un disco che non stravolge né i canoni del progressive metal, né tantomeno le caratteristiche del sound degli Evergrey. L’album è l’ennesima riproposizione di come il metal moderno dovrebbe suonare, senza eccedere nel privilegiare o l’eccessivo tecnicismo o le melodie troppo zuccherose e stucchevoli. Questo è l’ennesimo disco suonato con passione e coerenza, che fila liscio dalla prima all’ultima nota pur contenendo alcune sottili raffinatezze. E il risultato parla da sé.
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Gli Evergrey sono prog metale, non c'è dubbio... Anche gli Alter Bridge. |
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Disco di una qualità e classe impressionante, per musica, testi ed esecuzione. 88 |
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Concordo con il recensore,ad un'ascolto frettoloso la musica degli Evergrey appare monotona,è incredibile come riescano a coinvolgere una volta che si è avuta la pazienza di ascoltarli più volte.Anche le melodie emergono pian piano dall'apparente piattezza.Un gruppo che non si può definire "difficile" ,è melodico e con ritornelli accattivanti eppure per apprezzarli serve attenzione,una stranezza...... |
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Disco bellissimo!!Distance vale il disco |
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Lo trovo semplicemente meraviglioso.mi da delle emozioni incredibili ascoltandolo e questo mi basta. |
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Riascoltandolo piu' volte devo dire che risulta senza infamia e senza lode.Un lavoro routinario senza molta ispirazione. Molto mestiere. Ben suonato, ben cantato ma piatto. 65 |
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Che gran chitarrista Henrik Danhage.... |
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Molto bello! Qualcuno sa dove trovare i testi? |
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@ayreon, "nessun capolavoro lo dite voi"....certo, il commento è mio, chi lo deve dire? Parlo per me, non c'è bisogno di specificarlo ogni volta, no? Per te capolavoro recreation day? Bene, de gusibus |
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Comunque questa ultima fatica di Evegrey è un gradino sopra il precedente Hymns for the broken, ed ho detto tutto. |
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Conefermo c'ero pure io ed era li in mezzo a noi a bersi una birra mentre suonava la band di La brie |
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Io li vidi al transilvania di milano di supporto a la brie, ovvio che ero incazzato perche'suonarono poco, ma gia'scesi dal palco furono piu'che disponibili con tutti, specialmente englund |
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Mi ricordo quando li vidi al New Age come supporto a James LaMelma...me ne andai subito dopo la loro esobizione |
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nessun capolavoro lo dite voi ,io "recreation day " in versione digipack con la bonus track lo reputo capolavoro,cosi' come il live dvd "a night to remember",l'unica delusione per me è stata "monday morning apocalypse",per il resto solo dischi dal 70 in su |
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@ayreon, secondo me il fatto di aver suonato come spalla ai Dream Theater può essere solo una cosa positiva. Significa che il tuo nome sta avendo dei riconoscimenti e suonare per un gruppo del genere non può far altro che espandere la tua fama. Quindi l'idiota che ha fatto un accoppiamento simile tanto idiota poi non lo è. |
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@ayreon, dire che hanno fatto alcuni ottimi album, e nessun capolavoro che rimarrà nella storia del metal, non è sminuente, sono un ottimo gruppo |
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Beh adesso faranno il tour di spalla ai delain, un ottima band giovane sicuramente, ma non hanno certo il cv dei dream Theater |
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mah,ha creato un genere che in pochi fanno,il loro stile è unico ,reputo "the inner circle","in search of truth" e "recreation day" dischi ben più che buoni,e in patria ogni tanto fanno anche capolino in classifica,non vedo perchè sminuirne il valore,se non li avete mai visti dal vivo non sapete che vi perdete,purtroppo anche dopo 20 anni di carriera gli capita che qualche idiota li mette da spalla ai dream theater come poco tempo fa |
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Buona recensione per un buon gruppo che per me ha sempre creato buoni album, come questo, e mai capolavori, con l'apice (per me) di The inner circle |
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Potreste recensire di nuovo "Recreation Day", "The Inner Circle" e "In Search Of Truth" ? Quelle presenti mi sembrano scarne e insignificanti. |
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Ancora un centro per la band di Göteborg, dallo stile melodico e oscuro come solo loro sanno essere. Heavy Metal come dovrebbe suonare nel nuovo millennio. Quello che non mi spiego è perché il grande pubblico del settore Metal non si è ancora accorto di questa Band. Voto 80 è il minimo. Per quanto mi riguarda a pieno titolo nella top ten dell'anno. |
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Secondo me "Recreation Day" pur essendo indubbiamente un ottimo disco non regge il confronto con questo loro ultimo album anche perchè in questo caso la produzione valorizza enormemente le linee vocali di Englund e mette in risalto tutti gli strumenti. |
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ma "recreation day " l'hai ascoltato ? |
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Il loro migliore cd senza dubbio |
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inferiore ad "hymn...",l'avevo capito già dal singolo,comunque svettano la title track, "astray","orbit", "lonely monarch","disconnect",in ogni caso chi li conosce già ( e consiglio "recreation day",capolavoro assoluto) va sul sicuro, inoltre date un ascolto alla collaborazione di tom englund con i Dgm in "ghost of insanity". gli darei 70 |
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Nettamente inferiore al precedente...per me è stato fatto con gli avanzi. Purtroppo il disco non decolla... |
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Bellissimo disco che sto ascoltando a ripetizione in questi giorni. Una delle uscite più interessanti dell'anno. |
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@entropy, secondo me gli ultimi due lavori della band sono abbastanza vicini in termini di punteggio, personalmente non gli darei più di 75 |
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Hymns dopo un iniziale entusiasmo (finalmente un disco decente dopo troppi passaggi a vuoto) mi è venuto presto a noia. Se dovessi consigliare qualche disco drgli Evergrey punterei dritto al periodo 2001-2004, con una predilezione assoluta per In search of Truth, che si mangia in scioltezza tutti gli altri. |
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secondo me buon album (forse 75) ma nettamente inferiore come ispirazione a hyms (da 80 pieno). a tal proposito @papi tu quanto daresti a hyms (che nella recensione di mettalized non se la cavo benissimo). Io consiglio caldamente anche in search of truth. |
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5
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Gli Evergrey sono una band che ho scoperto recentemente e mi e` subito piaciuta. Sara` la fantastica voce di Englund, che ha un`espressione come pochi, sara` per la malinconia che traspare tra i brani, ma la reputo una band notevole. E` vero, i brani s assomogliano parecchio, ma li trovo sempre entusiasmanti e non stancano a sentirli, anzi ne vorresti sempre di piu`. La recensione la trova giusta come il voto, e tra l`altro per me anche il precedente Hymns... e` un grande disco. |
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Grande album nella sua interezza tranne in orbit e someday (canzoni che non mi sono piaciute nonostante le abbia ascoltate + volte) per il resto lo considero superiore al precedente. |
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3
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Ti consiglierei tra tutti The Inner Circle, che è considerato il loro lavoro migliore |
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quali sono gli altri album che mi consigli degli Evergrey? |
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