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19/04/24
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Ravensire - The Cycle Never Ends
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23/09/2016
( 962 letture )
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The Cycle Never Ends dei portoghesi Ravensire non è in tutto e per tutto una novità di questa estate 2016, nonostante la sua data di pubblicazione indichi il mese di giugno. Questo perché l’album in questione è uscito in diversi formati e a mesi di distanza l’uno dall’altro. L’edizione originale, la prima in ordine temporale, è stata quella in formato CD e digitale per la label Cruz del Sur Music il 12 febbraio; successivamente, ad inizio marzo, l’album è stato reso disponibile in vinile 12”, per finire con la pubblicazione più d’élite, o più “strana” se si tiene conto dei tempi in cui viviamo, ovvero quella in audiocassetta, per conto della Caverna Abismal Records. Piccole ma doverose precisazioni utili a comprendere meglio le caratteristiche del gruppo portoghese e della loro nuova e seconda fatica discografica. Nati a Lisbona nel 2011, i Ravensire diedero alle stampe il loro primo studio album, dal titolo We March Forward, sul finire del 2013. La line up è fino ad oggi rimasta pressoché invariata, anche se possiamo anticipare che il chitarrista Zé RockHard proprio in questi mesi ha lasciato la band per far spazio a Mário Figueira (attivo anche nei deathster Bleeding Display e conosciuto ai più col nome d’arte PlagueLord). Anche lo stile del gruppo ha una sua piega ormai ben definita, si tratta infatti di un epic metal dai tratti volutamente old school, esaltato in questa sua caratteristica da una produzione piuttosto grezza che dona molto risalto alla possente voce di Rick Thor nonché ai riff graffianti delle due chitarre.
Tra i brani più apprezzabili di questo lavoro rientra a pieno titolo l’opener Cromlech Revelations, che dall’alto dei suoi quasi sette minuti di durata ci catapulta fin da subito nel vivo delle trame epiche ideate dai Ravensire. Anche il comparto ritmico fa la sua parte, con cavalcate di vago rimando maideniano a dettare i tempi molto vivaci del brano. Più vicina, per intenderci, allo stile heavy/stoner dei Grand Magus, è invece Crosshaven, canzone che col suo andamento cadenzato ma roccioso ci travolge in positivo, pur iniziando a mostrare alcune limitazioni che incontreremo man mano che l’ascolto andrà avanti, relative più che altro al cantato. Se, infatti, la voce caratteristica di Rick Thor si adatta perfettamente allo stile del gruppo, è anche vero che l’altra faccia della medaglia ci mette di fronte a linee vocali ben poco varie e il rischio di livellare -quando non appiattire- in modo eccessivo ogni canzone è dietro l’angolo. Un brano come Solitary Vargant, ad esempio, non invoglia a ripeterne l’ascolto una seconda volta, e pure le prime due parti della trilogia conclusiva intitolata White Pillars Trilogy -Eternal Sun e Blood and Gold- smorzano almeno in parte i buoni propositi fin lì accumulati. La moonspelliana Procession of the Dead e l’interessante heavy/speed della traccia seguente, Trapped in Dreams, per fortuna tengono alta la bandiera dei Ravensire ed è proprio su questo tipo di brani che la band portoghese dovrebbe puntare con maggior decisione per raggiungere più ampi consensi.
Non neghiamolo: se band del calibro dei Ravensire e dischi come questo The Cycle Never Ends non ci fossero, ne sentiremmo la mancanza. In un mercato ormai saturo di produzioni tutte uguali e con poche, pochissime band davvero in grado di innovare all’interno di un genere come l’heavy metal -e ancor meno per quanto riguarda il versante epic-, una ventata di aria fresca può essere rappresentata proprio da questo tipo di “novità” discografiche, tanto legate al passato quanto capaci di convincere nel presente. Un plauso ai Ravensire, con la speranza che l’esperienza maturata in questi anni possa aiutarli a portare alla luce album ancor più interessanti in futuro. Le basi su cui poggiarsi ci sono tutte.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Cromlech Revelations 2. Crosshaven 3. Solitary Vargant 4. Procession of the Dead 5. Trapped in Dreams 6. White Pillars Trilogy: Part I - Eternal Sun 7. White Pillars Trilogy: Part II - Blood and Gold 8. White Pillars Trilogy: Part III - Temple at the End of the World
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Line Up
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Rick Thor (Voce, Basso) Nuno Mordred (Chitarra) Zé RockHard (Chitarra) F (Batteria)
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RECENSIONI |
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