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Noveria - Forsaken
04/11/2016
( 2370 letture )
Non ci girerò intorno, questa recensione tratterà un argomento antico come il tempo stesso: la morte. Forsaken è un disco impegnato come le tematiche che vengono affrontate e ruota interamente attorno ad un nome. Elisabeth Kübler-Ross è stata una brillante psichiatra svizzera, nota per i suoi studi sulla morte e sul modo di affrontare la sofferenza psichica, oltre quella fisica che ne deriva. Senza scendere in dettagli biografici e bibliografici, Forsaken prende in analisi le cinque fasi dell'elaborazione del lutto, definite nel libro scritto dalla psichiatra La morte e il morire (1969). Fatte queste premesse è chiaro che siamo di fronte a un lavoro dal potenziale decisamente più ampio ed impegnato dell'ottimo Risen (2014). A due anni dall'esordio Emanuele Casali prosegue con i propri progetti e viene sostituito da Julien Spreutels. Nonostante il calderone stilistico sia una commissione di progressive e power, in questa uscita risalta particolarmente la prima componente rispetto alla seconda.

FASE DELLA NEGAZIONE
Durante i primi minuti, sospesi ed elettronici, del breve strumentale Lost veniamo immediatamente introdotti in un clima di ansia, destinato a scoppiare nella violenta Shock. Il primo vero brano di Forsaken è un autentica bomba che strizza l'occhio alle influenze prog metal di scuola americana tante care al gruppo, emancipando tuttavia tutte le potenzialità d'esso. Il riffing di Francesco Mattei si miscela perfettamente alle tastiere del nuovo arrivato Julien Spreutels, in degli arrangiamenti incredibilmente frenetici ed elettrizzanti. Lo strabordare di tecnicismi, difficilmente fine a se stessi e di rara fattura, sono adornati da una sezione ritmica varia e perennemente in cambiamento, grazie alla prova eccezionale di Omar Campitelli e Andrea Arcangeli. La fase della negazione scatta nel momento in cui ci viene comunicata la dipartita di una persona cara, o l'imminente perdita attraverso la diagnosi di una patologia terminale. Il violento rifiuto per lo shock che si sta subendo è un meccanismo mentale che scatta automaticamente per proteggerci, portando a tirare su un muro contro la realtà. A queste tematiche, delicatissime e devastanti al tempo stesso, viene data la voce di Frank Corigliano, che si destreggia in maniera a dir poco espressiva. La voce dei Noveria è un autentico tornado d'emozioni, pronto a dare delle prestazioni varie e molto spinte. Denial procede sugli stessi binari del pezzo precedente, scivolando tuttavia verso un lavoro più introspettivo e chiuso, che dipinge perfettamente le sensazioni di qualcuno che si sta lentamente costruendo una barriera attorno a se.

FASE DELLA RABBIA
Passati i primi momenti violenti del disco e della negazione, si avvicinano quelli in cui emozioni ancora più forti, che non sono altro che la reazione a quanto accaduto poco prima. La paura dell'inevitabile e del futuro prende forma attraverso When Everything Falls, brano particolarmente riuscito dall'incedere più lento e maestoso. La voce di Kate Nord affianca quella di Frank Corigliano dando un'ottima nota di varietà alla proposta musicale. Il pezzo alterna quindi momenti di pesantezza ad altri emotivamente più delicati, aiutati dalla presenza del pianoforte e della chitarra cristallina di Francesco Mattei. La nevrotica Hatred dipinge tutto l'odio che si può provare in una fase critica come questa, proiettando i Noveria verso lidi che miscelano prog, power e thrash vicini ai lavori degli ultimissimi Symphony X di Underworld.

FASE DELLA CONTRATTAZIONE
Nessun titolo avrebbe potuto essere più azzeccato di If Only per questa fase. Una volta che sono scemate le paure e la rabbia, si mette in ordine ciò che si ha e si cerca di capire in cosa credere. Durante la canzone viene trasmessa la forza di trovare qualcosa in cui sperare. Le tinte più epiche e power del brano ci abbracciano con riff scanditi e synth ampi e maestosi, mentre ci chiediamo cosa potremmo fare per usare al meglio il nostro tempo o quali sarebbero i risultati se si seguisse una terapia piuttosto di un'altra. Le domande che affollano la nostra mente sono tante come le note che si muovono rapide nei solismi virtuosi di chitarra e tastiera, capaci di incastrarsi fra loro come se i musicisti suonassero insieme da moltissimi anni. Il pianoforte di Isolate, arricchito di synth ed effetti elettronici ci lascia in una serie di riflessioni, fornendo una breve pausa da tutto quello che fino ad ora abbiamo sentito. Tutto scoppia nuovamente con [W]hole, dove si alternano fasi contrastanti: dalla speranza di poter rimettere insieme qualcosa della propria vita, alla paura di non farcela e sentir prendere forma il pensiero di abbandonarci definitamente a noi stessi. Aperture melodiche si alternano a giochi ritmici perfettamente scanditi, che ci portano lentamente verso la prossima fase.

FASE DELLA DEPRESSIONE
La volontà di combattere viene meno e ci si sofferma su tutto quello che non si potrà più avere. Il circolo vizioso di pensieri e constatazioni si autoalimenta creando un vortice doloroso e senza fine, destinato alla profonda depressione. La prova vocale di Frank Corigliano su Regrets è sensazionale: il ritornello rimane in mente immediatamente grazie alla grande emotività trasmessa e alla prova alla batteria di Omar Campitelli che costruisce un ritmo perfetto per il contesto. Ci si chiede cosa si potrebbe fare se si potesse tornare indietro nel tempo, ma tutto ciò che rimane non sono altro che i rimpianti di quanto si sta per perdere. I grandi solismi di Francesco Mattei non cedono mai nulla alla tecnica, senza però rinunciare -come in questo caso- ad un gusto melodico ed emotivamente molto marcato. Utopia passa spiccando meno rispetto agli altri brani di Forsaken colpevole forse di uno stile molto omogeneo con la proposta che ci è stata data fino ad ora. Il brano offre qualche spunto interessante soprattutto sul finale, tuttavia si percepisce l'assenza dello smalto delle canzoni precedenti.

FASE DELL'ACCETTAZIONE
Passati attraverso le numerose e dolorose fasi citate fino ad ora, si è arrivati alla capacità di poter elaborare quanto ci è accaduto. A questo punto scatta il meccanismo dell'accettazione, dove si tende a mettere un'ultima volta al loro posto le cose che più hanno avuto rilievo nelle nostre vite. In Acceptance vengono fatte le ultime raccomandazioni, dette le ultime cose che si erano tenute nascoste e scacciate per la maggior parte le paure che ci hanno tormentato in questo percorso devastante. Viene chiesto di non piangere in un testo meraviglioso e maturo, che di per se muove facilmente le lacrime dell'ascoltatore. Il brano è un'autentica perla e risulta, a mio avviso, la prova più matura e completa dei Noveria. Il basso di Andrea Arcangeli, onnipresente e dal sound perfettamente equilibrato, è un elemento di primaria importanza in questo pezzo, protagonista di alcune sezioni meravigliose. Tutti gli elementi della miscela si incastrano perfettamente, in un misto di nostalgia, potenza e liberazione. Il nostro viaggio attraverso queste fasi, destinato all'ineluttabile fine viene riassunto dalla longeva e conclusiva Archangel. Un'ultima volta le atmosfere epiche create dai synth si miscelano con le ritmiche serrate di natura metal, passando per i solismi che -come in tutto il platter- si sono alternati e dati battaglia, un po' come gli stati d'animo di chi ha attraversato tutte queste fasi. Dopo la sfuriata ultratecnica dietro le pelli le atmosfere elettroniche si dilatano definitivamente lasciando, una volta per tutte, l'ascoltatore in un rumorosissimo silenzio.

LA VITA DOPO LA MORTE
Elisabeth Kübler-Ross ha teorizzato molto, in altre opere successive a quella citata ad inizio recensione, sull'importanza della morte e sul passaggio d'essa, sia per chi va che per chi rimane. Allo stesso modo, come detto dai Noveria stessi, lo scopo dell'album non è solo quello di capire le emozioni di una persona che sta combattendo con una crisi esistenziale come quella di una malattia terminale, ma anche quello di ragionare sul passaggio e su quello che viene dopo. Il gruppo ci spinge a pensare che coloro che sono abbandonati (da qui il titolo Forsaken) dal destino non sono mai del tutto persi, poiché la loro memoria vive nei nostri cuori. Queste parole probabilmente hanno una tinta nota, tuttavia credo vivamente che per chi abbia davvero provato certe cose assumano delle sfumature decisamente profonde. In conclusione, il gruppo ha fatto un notevole salto di qualità, impegnandosi in tematiche decisamente più forti, maturando sia da un punto di vista stilistico che lirico. La produzione del disco, così come l'abilità tecnica dei musicisti (che ricordiamo essere tutti professionisti estremamente rodati) non viene lontanamente messa in discussione ed è per questo che nel corso di questa disamina mi sono soffermato tanto sulle sensazioni, le tematiche (per una serie di cose a me tanto care) e il concept che anima il platter. Senza togliere nulla al buon Risen, è accaduto esattamente quello che più speravo: si è aperta davanti al gruppo una strada più personale e profonda. Si può ottenere ancora di più percorrendola, ma non ho dubbi questa volta che sia quella giusta.

Chapeau, Noveria.



VOTO RECENSORE
80
VOTO LETTORI
80 su 3 voti [ VOTA]
enrico86
Lunedì 10 Aprile 2017, 10.51.34
5
grande band..disco un po troppo lungo, ma è una bomba
roby
Mercoledì 16 Novembre 2016, 23.42.17
4
Mattei è stato il mio insegnante di chitarra, e lo dico con estremo orgoglio! Io ovviamente sono rimasto una grande pippa a suonare, ma lui porca troia spacca veramente di brutto! Ho ascoltato solo risen, ma devo trovare il tempo di studiarmi anche questo! Grandi Noveria!
Steelminded
Lunedì 14 Novembre 2016, 8.30.47
3
Mi ricordano un'altra band...
Perseverance
Lunedì 14 Novembre 2016, 7.30.54
2
Visti dal vivo venerdì al release party alla Locanda Blues . Grande band ! Musicisti favolosi !
IO
Sabato 5 Novembre 2016, 11.09.25
1
il primo mi era piaciuto! spero sia bello anche questo! \m/
INFORMAZIONI
2016
Scarlet Records
Prog Metal
Tracklist
1. Lost
2. Shock
3. Denial
4. When Everything Falls
5. Hatred
6. If Only
7. Isolate
8. [W]hole
9. Regrets
10. Utopia
11. Acceptance
12. Archangel
Line Up
Frank Corigliano (Voce)
Francesco Mattei (Chitarra)
Julien Spreutels (Tastiere)
Andrea Arcangeli (Basso)
Omar Campitelli (Batteria)

Musicisti Ospiti:

Kate Nord (Voce nella traccia 4)
 
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Locanda Blues, Roma, 9/3/2017
 
 
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