|
21/03/24
KRASUE + ANTARES + WAH ‘77
FREAKOUT CLUB, VIA EMILIO ZAGO 7C - BOLOGNA
|
|
|
19/11/2016
( 4131 letture )
|
I Lamb Of God fanno sicuramente parte di quella categoria di gruppi dei quali, anche mettendosi davvero d'impegno, è difficile rintracciare un disco non all'altezza. Quando si decide di inserire un EP all'interno di una discografia importante, però, il rischio per gli utenti è quello di imbattersi in un prodotto inutile e/o commerciale, magari semplicemente propedeutico all'uscita di un nuovo album. The Duke, ultima uscita targata Lamb Of God edita appunto in forma EP, sembra apparentemente confermare sia l'una che l'altra delle possibilità negative prima ventilate, ma sarà tutto così semplice?
Per capire esattamente cosa si nasconde dietro questa operazione che, a prima vista, non sembra certo di fondamentale importanza se non per il conto in banca degli autori, bisogna invece conoscerne la genesi. Solo così è possibile comprendere il senso di un brano come quello che conferisce il titolo al prodotto, decisamente poco riconducibile allo stile tipico dell'Agnello Di Dio. La title-track è stata infatti composta durante le sessioni di registrazione di VII: Sturm Und Drang, ma, come rilevato, se ne differenzia notevolmente nello stile e per un motivo più che valido. La canzone viene infatti fuori da una situazione umanamente molto toccante, riguardante un fan del gruppo -Wayne Ford- gravemente malato di leucemia, diventato grande amico di Randy Blythe in particolare ed infine deceduto proprio a seguito della malattia all'età di trentatre anni. La vicenda ha particolarmente colpito la band e, pertanto, non stupisce che la chiave emotiva utilizzata per ricordarlo proprio col brano intitolato The Duke, sia più intimista del consueto e comprendente un uso relativamente insolito del cantato in pulito. Inquadrato in maniera fredda, asettica ed evitando di considerare quanto sopra, effettivamente non si può parlare di un pezzo memorabile. Tuttavia, per una volta, possiamo sospendere il giudizio prettamente qualitativo e mettere in primo piano la questione umana che lo ha generato. Magari concentrandoci maggiormente sul testo, che vi inviterei ad ascoltare, in quanto frutto di una precisa richiesta di Blythe allo sfortunato Wayne Ford tesa a sapere come egli avrebbe voluto essere ricordato. Una domanda alla quale Ford non ha fatto in tempo a rispondere, lasciando Blythe a farlo per lui. Culling, il secondo inedito, è invece più classicamente Lamb Of God e può anch'esso essere riferito al periodo VII: Sturm Und Drang, pur non essendo nemmeno questo un pezzo che possa andare oltre la classificazione "discreto". Decisamente godibili i tre brani live tratti dalla scaletta di VII: Sturm Und Drang, ossia Still Echoes (live at Rock Am Ring); 512 (live at Rock Am Ring) ed Engage The Fear Machine (live at Bonnaroo), resi in forma ovviamente più cruda, ma assolutamente piacevole.
L'operazione The Duke, accompagnata anche da una campagna di raccolta fondi per combattere la malattia attraverso un'asta di oggetti del gruppo, non passerà alla storia se considerata esclusivamente per la musica che propone. Ricapitolando, la scaletta prevede infatti due inediti, dei quali uno poco più che trascurabile musicalmente ed uno "normale", più tre brani presenti su un album uscito da poco, pur in forma live. Materiale quindi da dedicare esclusivamente ai collezionisti, in teoria. Come specificato, però, queste cinque tracce nascondono ben altro ed il "Senza Voto" finale, traducibile in un 70 a spanna se proprio tenete al numerino, è solo un dettaglio. Ciò che conta è che, per una volta, un uomo verrà ricordato come forse più desiderava: attraverso un brano del gruppo che per lui era così importante, appositamente scritto da un amico che, incidentalmente, ne era anche il cantante. Le considerazioni tecniche, qui, possono passare in secondo piano.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
5
|
Culling buon pezzo tipico LOG mentre The Duke particolare ma non riuscitissima. |
|
|
|
|
|
|
4
|
Manuel, 80 per due pezzi + tre altri editi? A prescindere dalla loro qualità, 80 è voto da prodotto completo e destinato a girare nel lettore per tanti anni. Soprattutto se dici di aver valutato solo due pezzi. Il tempo dei 45 giri è finito da un pezzo, se dai 80 ad un singolo quanto dovresti dare all'album, 800? |
|
|
|
|
|
|
3
|
"...per una volta, un uomo verrà ricordato come forse più desiderava..." , tanto di cappello ai LOG... |
|
|
|
|
|
|
2
|
A me the Duke piace e anche molto e anche se non nello "stile" tipico dei Lamb of God non avrebbe sfigurato nella track-list di Sturm, ottimo album che propone già di suo sonorità più inconsuete del solito. |
|
|
|
|
|
|
1
|
Ho valutato il disco e gli ho affibbiato un 80, descrivendo solamente i 2 pezzi inediti presenti; sinceramente, diversamente da quanto evidenziato nella recensione, li trovo entrambi pezzi molto interessanti, Culling legata ad un sound che hanno forgiato col tempo i Lamb Of God stessi, The Duke invece potrebbe aprire scenari nuovi sul futuro dei LOG, sfruttando anche la vena intimista del cantato pulito (molto riuscito) di Randy. Mi spiace, ma ho trovato diverse frasi della recensione troppo "conservatrici". |
|
|
|
|
|
INFORMAZIONI |
|
|
|
|
|
Tracklist
|
1. The Duke 2. Culling 3. Still Echoes (live at Rock Am Ring) 4. 512 (live at Rock Am Ring) 5. Engage The Fear Machine (live at Bonnaroo)
|
|
Line Up
|
Randy Blythe (Voce) Willie Adler (Chitarra) Mark Morton (Chitarra) John Campbell (Basso) Chris Adler (Batteria)
|
|
|
|
RECENSIONI |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
ARTICOLI |
|
|
|
|
|
|
|
|