Voodoo Latin Jazz Metal, è così che definiscono la loro proposta i Combo de la Muerte, che con questo primo loro 7” si affacciano sul mercato discografico con tre cover di altrettanti storici gruppi del panorama Metal, come Judas Priest, Manowar e Slayer. In realtà di metal nella loro musica se ne respira veramente poco, ma questo non fa minimamente perdere fascino al loro tentativo di mescolare i più diversi e disparati generi, dal jazz al rock, dall’elettronica al psychedelic e alle sonorità latine, come anche le influenze da cui attingono risultano così varie ed eterogenee, andando da Toquinho a Tito Puente, da Gotan Project a Gipsy Kings, da band hard n’heavy ad autori sud americani, che riunite in quest’unico ed esagerato calderone diventano quasi impercettibili. Certo le componenti jazz e latina risultano ampiamente predominanti nelle tre cover proposte, impreziosite da una bella e sensualissima voce femminile, mentre le atmosfere sono sempre distensive e rilassate, le linee melodiche, disegnate per lo più dal piano, raffinate ed eleganti, perdono però l’aggressività e il mordente proprio delle loro versioni originali, mostrando in compenso una certa classe sia compositiva che esecutiva. Breaking The Law ha un forte sapore esotico ed è quella che si mantiene più fedele all’originale, in particolare nel refrain, efficace il duetto, con quella azzeccatissima voce femminile in grado di donare un retrogusto naif, invece Defender dei Manowar è quella che ne esce forse maggiormente rivoluzionata, quasi irriconoscibile, com’è normale che sia, ed interamente affidata alla bella voce femminile che dona alla song eleganza ed un’atmosfera di sensualità, infine South Of Heaven, che trasforma il sound degli Slayer trasportandolo nelle calde ed esotiche sonorità latine. Da apprezzare innanzitutto il coraggio d’osare, nessuno mai forse si sarebbe messo in mente di proporre qualcosa di così diverso ed originale dagli standard comuni, ed in ogni caso è una prova soddisfacente sotto diversi punti di vista, produzione compresa della No Shoes records, per cui agli amanti del jazz “alternativo”, anche se è limitativa quest’etichetta, non resta che attendere con curiosità l’uscita del loro full-lenght in cui pare ci siano cover di W.A.S.P., Saxon, Iron Maiden, Venom, Dio, Motorhead, Kiss ed altri.
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