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29/03/24
ENUFF Z’NUFF
BORDERLINE CLUB, VIA GIUSEPPE VERNACCINI 7 - PISA
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24/11/2016
( 1476 letture )
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Uno degli aspetti interessanti legati al ruolo del recensore, è che non sai mai in origine che cosa ti stia per arrivare sottomano, da ascoltare e recensire. È pur vero, tuttavia, che molto spesso si tratta di gruppi o artisti conosciuti, quantomeno di nome, oppure chiaramente inquadrabili in un genere, uno stile ben definito e circoscritto; anche in questo secondo caso, si sa come prenderli. Poi ci sono le eccezioni. Ci sono quei lavori che proprio non si sa da che parte iniziare per comprenderli, in prima istanza, e per descriverli, poi. Embryo è il perfetto disco che sembra calato a noi dal nulla, da un’altra dimensione, da un altro tempo. Tanto per iniziare, dei suoi autori si sa veramente pochissimo. Mancano i dati essenziali che, oggi, nell’anno domini 2016, è rarissimo non riuscire a trovare mediante internet ed i social network. A titolo di esempio, la band non ha un sito internet; cosa che è ormai più unica che rara. Da quel poco che si riesce a scoprire in giro (anche le note della casa discografica sono assai scarne) veniamo quindi a conoscere che i Katla sono un quartetto svedese attivo dal 2010, e che hanno registrato i nove pezzi che compongono questo album d’esordio all’interno dei Silence Studios, nella foresta di Varmland, nel 2014. Come mai escano sul mercato solamente ora, a più di due anni di distanza, non è dato sapere.
Ma l’alone di mistero attorno agli autori non è nulla rispetto a quanto emerge dall’ascolto, sin dalle prime note. Embryo è infatti un album che potrebbe tranquillamente avere come data (di composizione e di esecuzione) il 1967, invece che il 2016. Anzi, in realtà potrebbe davvero non avere alcuna data. Le nove tracce che lo compongono, fra l’altro diversissime fra di loro e dotate di atmosfere cangianti all’interno dello stesso brano, sono una particolarissima unione di punk rock, rumorismo stoner, folk etereo, psichedelia portata ai massimi livelli, e talento melodico. Solo musicisti molto originali, e coraggiosi, potrebbero infatti unire chitarre così rumorose e grezze con la voce angelica e soave della cantante Lisa; e solo degli innamorati del rock psichedelico e lisergico di fine anni 60 e primi 70 potrebbero inserire lunghe divagazioni strumentali oniriche all’interno dei brani, o anche in apertura degli stessi, vedasi il caso della title-track. Innamorati della psichedelia, si diceva, ma anche dell’irruenza del rock serrato e grezzo, come si evince dalla cavalcata chitarristica che chiude l’album. Se si dovesse cercare un termine di paragone per la musica qui contenuta, diventa difficile riferirsi a qualche gruppo contemporaneo; ma è indubbio che le opere di pionieri quali Grateful Dead, Velvet Underground, Frank Zappa o The Stooges siano passate per le orecchie e per le menti dei quattro svedesi, e ne abbiano profondamente influenzato le composizioni. Sono brani che hanno un fascino antico, quasi ancestrale; eppure funzionano perfettamente anche oggi, nei frenetici e confusi anni 2010; anzi, proprio il loro essere “fuori dal tempo” (produzione compresa) in tutto, dà loro un tocco di originalità che potrebbe permettergli di reggere meglio di altri al passare degli anni e delle mode. Perché, se non si fosse capito, questi nove brani funzionano eccome: sin dal primo ascolto entrano nel profondo della mente, e finiscono per non uscirne facilmente. Una perfetta colonna sonora per un viaggio notturno in mezzo alla nebbia invernale; ma anche per una serata casalinga davanti al camino sorseggiando del buon vino.
Resta quindi grande curiosità legate a questo misterioso gruppo svedese: chi sono? Sono ancora attivi? E, soprattutto: saranno in grado di dare a questo lavoro un seguito dello stesso livello, se non addirittura meglio? Perché la prima prova fa decisamente ben sperare per le future realizzazioni, sempre nel segno di quella psichedelia lisergica che, fortunatamente a torto, pensavamo e temevamo fosse ormai solo un ricordo del passato.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Horsehead 2. Endless Journey 3. Eat Sleep Die 4. Embryo 5. I’m Your Queen 6. Circles 7. Illusion 8. Collision 9. A Black Slimy Smooth Tongueshaped Form
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Line Up
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Lisa (Voce) Nils (Chitarra) Johan (Basso) Nilz (Batteria)
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RECENSIONI |
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