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20/04/24
THE OSSUARY
CENTRO STORICO, VIA VITTORIO VENETO - LEVERANO (LE)
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03/12/2016
( 740 letture )
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I Dethonator sono una band proveniente da Londra, formatasi nel 2002 come Kaleb, moniker che mantennero fino al 2010. All’attivo risultano due album ed un EP; il disco di debutto, rimasterizzato e parzialmente riregistrato, è stato rimesso sul mercato a distanza di sei anni dalla sua prima pubblicazione, una mossa che fa già sorgere alcune domande. Il loro sound è un miscuglio di heavy e thrash con fortissime componenti melodiche che spesso ricordano i Linkin Park. Il cantato è principalmente in clean, ma non mancano passaggi in growl. Il bagaglio tecnico è discreto, ma è proprio la proposta musicale che non convince, troppo frastagliata come anche la stesura dei brani, che danno l’idea di un copia/incolla di riff che solo in un secondo tempo si evolvono in brani veri e propri.
Il disco si apre con Wreckers: blast beat introduttivo che esplode in un malsano melodic metal che sin da subito fa salire il tasso glicemico per la “dolcezza” espressa. Cori e controcanti sono supportati da una base decisamente morbida, seppur suonata con discreta perizia, gli assoli non risultano terribili seppur a malapena basilari per un qualsiasi chitarrista a livello solistico. Il disco segue più o meno lo stesso incipit con parti più dure e l’alternanza nei chorus di un growl decisamente modesto, oltre alla voce di Tris Lineker che alla lunga risulta fastidiosa per tonalità e la pochissima fantasia nell’evoluzione del cantato. I Am Thunder God parte con un buon riff thrash, ma è nuovamente l’ingresso della voce che annulla qualsiasi buon presentimento. La struttura del brano ricalca il resto, ovvero dopo una discreta partenza la band si perde in cori e passaggi decisamente innocui e ripetitivi senza mai risultare contundente, i cambi sono elementari e non si ha mai la sensazione di essere rapiti dal brano. I Dethonator non propongono nulla di nuovo, la loro proposta risulta prolissa e alla lunga noiosa, anche se il bagaglio tecnico non è indifferente ed è proprio qui che non si capisce la volontà di riproporre un album già pubblicato nel 2010. Poche idee forse? L’album si chiude con un brano decisamente molto lungo, oltre gli otto minuti, intitolato In the Place of the Skull, che parte con una chitarra acustica ad introdurre la parte cantata per un risultato sognante e d’atmosfera. Il tutto si apre in un brano che finalmente riesce ad offrire qualche emozione allontanandosi dalla piattezza finora ascoltata. Il pezzo si sviluppa su vari fronti dal mid tempo che supporta degnamente la voce di Tris Lineker, il quale finalmente offre una prova più che accettabile. Inoltre i Dethonator in questo brano offrono rimandi celati agli Iron Maiden con il basso di Adz Lineker che segue le linee melodiche del buon Steve Harris e anche le chitarre in qualche modo ripropongono i fraseggi maideniani ma con una certa personalità, per arrivare al finale pesante e convulsivo. I Dethonator con questo ultimo brano danno prova di ciò che potrebbero essere, ancora però troppo poco per potergli affibbiare un responso positivo.
I Dethonator ripropongono dunque il loro album d’esordio, che risulta però molto lungo e persino noioso, in particolare nelle parti cantate, troppo lineari e con una tonalità, seppur medio-alta, sempre simile e che manca di un’interpretazione adeguata. Un disco del quale possiamo tranquillamente fare a meno, vista la prolissità e la staticità dei brani, e che in parte si salva solo grazie a qualche buon momento solistico.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Wreckers 2. Harbringer 3. I Am Thunder God 4. Many Have Fallen 5. Shadows 6. Dethonator 7. Morbid Skies 8. Massive Demonic Killing Spree 9. In the Place of the Skull
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Line Up
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Tris Lineker (Voce, Chitarra) Henry Brooks (Chitarra) Adz Lineker (Basso, Voce) Johnny Mo (Batteria)
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RECENSIONI |
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