Recensione I - Between Two Worlds

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26/04/24 SIX BY SIX Beyond Shadowland


26/04/24 PARTY CANNON Injuries Are Inevitable


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26/04/24 BEHOLDER Dualisme


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25/04/24 MAXIMUM FESTIVAL 2024 (day 1) ALTROQUANDO, VIA CORNIANI 32 - ZERO BRANCO (TV)


26/04/24 SINISTER + GUEST CENTRALE ROCK PUB, VIA CASCINA CALIFORNIA - ERBA (CO)


26/04/24 MARLENE KUNTZ DEMODÈ CLUB, VIA DEI CEDRI 14 – (BA)


26/04/24 KARMA CSA RIVOLTA, VIA FRATELLI BANDIERA 45 - VENEZIA


26/04/24 THE TOWER MUSIC MEETING (day 1) BOCCIODROMO, VIA ALESSANDRO ROSSI 198 - VICENZA


26/04/24 PONTE DEL DIAVOLO + OTUS + GODWATT TRAFFIC CLUB, VIA PRENESTINA 738 - ROMA


26/04/24 CRASHDÏET SLAUGHTER CLUB, VIA A.TAGLIABUE 4 - PADERNO DUGNANO (MI)

Lista Concerti

I - Between Two Worlds

10/12/2016
( 4198 letture )

Il buon Olve Eikemo, meglio noto come Abbath, si è indubbiamente guadagnato il proprio posto nella storia del metal con la sua partecipazione alla fondamentale band norvegese degli Immortal; non tutti sanno, però, che il black metal è solo una delle sue molte passioni musicali e dei generi che è in grado di padroneggiare. Unitamente alla band con cui è diventato celebre (e da cui si è separato in maniera non del tutto amichevole nel 2015), Abbath ha infatti messo in piedi un progetto solista con il suo nome d'arte, suona cover dei Motorhead con i Bombers e, nel 2006, ha dato vita al supergruppo I, in compagnia del chitarrista degli Enslaved, Arve Isdal, dell'allora bassista dei Gorgoroth, Tom Cato Visnes, qui sotto il nomignolo T.C. King e di Armagedda, primissimo batterista degli Immortal. Da segnalare poi la partecipazione in qualità di scrittore dei testi di Demonaz, storico compagno di avventure di Abbath proprio negli Immortal.

Il supergruppo in questione ha rilasciato un solo album e, per mantenersi coerente, ha suonato dal vivo una sola volta in quel di Bergen; benché per anni Abbath abbia assicurato di voler rimetter mano agli I, dal qui presente Between two Worlds sono trascorsi finora ben dieci anni ed il recente progetto solista del musicista rende piuttosto difficile pensare ad un ritorno nei prossimi tempi. L'album, dunque, benché non si tratti certamente di un capolavoro, resta comunque un godibile esempio di come un artista noto per il proprio estremismo sonoro possa scegliere di omaggiare le proprie influenze suonando qualcosa di completamente diverso: Between two Worlds presenta infatti un heavy a tinte piuttosto classiche, con saltuari rimandi al punk, ai primissimi Venom, ai Bathory ed agli amati Motorhead, notoriamente una delle band che più hanno segnato il buon Abbath; il musicista, dal canto suo, benché sia perfettamente riconoscibile al microfono, adotta uno stile meno furioso e “screamy” rispetto agli Immortal, arrivando a somigliare in qualche passaggio al leggendario Alice Cooper. Il disco è aperto da The Storm I Ride, animata da un bel riff hard & heavy tanto semplice quanto diretto, che sorregge di fatto tutto il brano, accompagnato dalla prova vocale rauca e graffiante del nostro. Buon inizio! Warriors, traccia che Abbath ha riproposto dal vivo con la sua band solista, ha un andamento più malinconico, ma anche più epico e richiama un'altra influenza fondamentale del black metal, i già citati Bathory, al pari del resto della title-track, a sua volta sorretta da un riff che il compianto Quorthon avrebbe senza dubbio apprezzato. Se invece voi ascoltatori apprezzate maggiormente la velocità allora buttatevi senza indugio su Battalions, decisamente più rapida ed incalzante rispetto ai brani ascoltati finora, nella quale Abbath e Isdal mostrano la loro abilità nel tessere ritmiche thrash con le loro chitarre. Atmosfere bathoriane tornano a farsi sentire su Mountains, strumentale per larghi tratti prima che Abbath sfoderi una prova vocale particolarmente maligna, quasi alla Dave Mustaine a tratti. Days of North Winds, traccia che dal titolo richiama maggiormente la band madre, è in realtà un mid-tempo piuttosto “marcio” che, in tutta sincerità, non appare fra le migliori canzoni del disco: va molto, ma molto meglio con Far Beyond Quiet, splendida traccia in buona parte strumentale (Abbath inizia a cantare dopo sei minuti abbondanti su sette totali) che mette in mostra un po' tutte le influenze dell'album, mischiandole in un calderone variopinto, ma ottimamente costruito. Per chiudere il disco, la band ci offre saggiamente il pezzo più veloce del lotto, la thrashy Cursed We Are, conclusione più che degna di un buon album. A chi interessasse approfondire, l'edizione digitale di Between two Worlds contiene anche l'evocativa (ma non imprescindibile) Bridges on Fire e la più interessante Shadowed Realms, dall'andamento simile a Far Beyond Quiet, ancorché quest'ultima sia sicuramente più convincente.

Come abbiamo specificato in apertura, Between two Worlds non è un capolavoro: Abbath quelli li ha scritti con gli Immortal nel loro genere e dubitiamo raggiungerà mai più quei livelli incredibili. Tuttavia, tenendo conto che si tratta di un progetto a parte e che proponeva tutt'altro genere, ci sentiamo comunque di consigliare caldamente l'ascolto dell'album, che si mantiene sempre su livelli ben sopra la sufficienza, con qualche perla davvero da non perdere.

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Andrea Barricelli "Barry"

VOTO RECENSORE

VOTO LETTORI

85.66 su 9 voti [ VOTA]

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	Christian death	Domenica 3 Aprile 2022, 23.51.57		7
Voto 89 per l’originalita’ musicale proposta!’brani uno più’ coinvolgente dell’altro

	Christian death rivinusas	Domenica 3 Aprile 2022, 23.49.45		6
Album stupendo di abbath! Che non sfigura vicino i capolavori degli immortal! Avrebbe meritato un seguito ! E almeno un tour,peccato che c’e’ stato un unico concerto a testimonianza di un album bellissimo!

	Zess	Venerdì 16 Dicembre 2016, 20.10.25		5
Molto più genuino degli ultimi Immortal, mi era piaciuto... peccato che il progetto non abbia avuto seguito.

	lux chaos	Lunedì 12 Dicembre 2016, 11.58.52		4
Anche per me un album che avevo adorato e ascoltato moltissime volte, a mio parere un perfetto mix di immortal, motorhead a bathory, strano ma riuscitissimo...per me merita ben piu di un ascolto, gli darei un bell'80, lo ritengo enormemente piu ispirato del recente album solista, per me sufficiente ma poco ispirato

	nonchalance	Sabato 10 Dicembre 2016, 11.55.58		3
Anch'Io ai tempi l'ho ascoltato un casino..più che altro ricordo che, volava via come niente! Comunque, i titoli corretti sono: "Far Beyond the Quiet" (come scritto nella scheda) e "Bridges of Fire". L'ultima è una delle bonus track dell'edizione in digipack uscita ai tempi, l'altra "Shadowed Realms" ha pure una Intro! P.s.: Abbath qui appare come "Abbath" e basta..

	Ra	Sabato 10 Dicembre 2016, 11.34.14		2
Splendido, merita molto più che un ascolto

	manaroth85	Sabato 10 Dicembre 2016, 11.03.26		1
grandissimo album! una potenza! all'epoca mi ero appassionato a nastro! un ottimo progetto, migliore perfino dell'album d'esordio della sua carriera solista, voto 95!the storm i ride la migliore

INFORMAZIONI

2006

Nuclear Blast

Black

Tracklist

1. The Storm I Ride
2. Warriors
3. Between Two Worlds
4. Battalions
5. Mountains
6. Days Of North Winds
7. Far Beyond The Quiet
8. Cursed We Are

Line Up

Abbath Doom Occulta (Voce, Chitarra)
Ice Dale (Chitarra)
TC King (Basso)
Armagedda (Batteria)

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