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19/04/24
DESPITE EXILE + LACERHATE + SLOWCHAMBER
BLOOM, VIA CURIEL 39 - MEZZAGO (MB)
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17/12/2016
( 1267 letture )
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Se parliamo di power metal, il versante U.S. che vanta dei veri alfieri dello stile quali Griffin, Omen, Exxplorer, Vicious Rumors ed affini, ne rappresenta forse l’ala più vera, pura e fiera. Includendo al suo interno anche elementi epicheggianti e puntando tutto su un approccio immediato, orgoglioso, sincero e con l’esclusione rigorosa delle sciagurate tastierine che sembrano tragicamente simili a quelle della Mattel per bambini, i gruppi del versante statunitense di genere non hanno mai perso di vista le loro radici. I Legion, fondati dai fratelli Frank e Joe Adamo nel 2004, dopo un album autoprodotto di buon successo del 2005 intitolato Shadow of the King, poi stampato ufficialmente dalla Majestic Rock Records, hanno subìto numerosissimi cambi di formazione durante la loro carriera, alcuni anche recentissimi. Proprio questi ultimi hanno riguardato in particolare il ruolo del cantante e ne hanno stoppato la carriera. I ragazzi di Lakewood (NJ), i cui 3/5 mostrano chiare ascendenze italiane, arrivano per tali motivi a dare seguito a quell’ormai lontano esordio solo nell’anno di grazia 2016 con un lavoro intitolato War Beast.
Inserito finalmente un vocalist di ruolo come Ralph Gibbons ed affidatisi al mixaggio di John DeServio dei Black Label Society, il quale ha lavorato mirando a conservare il tipico suono “all’antica” che può essere il solo credibile per loro, i Legion confermano in toto la loro storia, restando con tutti e due i piedi ben piantati nell’U.S. Power tradizionale. War Beast parte davvero bene, dato che On the Pale Horse, un pezzo solenne e sentito, dotato di un bel ritornello che riporta ai tempi d’oro dei gruppi citati nel primo paragrafo, lascia sperare in un gran disco. Da lì in poi, però, il CD si fa più di maniera. Nessuna vera caduta di stile o passaggi al di sotto della sufficienza, ma non si può fare a meno di notare che la qualità del brano d’apertura è nettamente superiore a quella del resto della scaletta. Le restanti sette canzoni, se si eccettuano gli accenni orientali di Bricks of Egypt e gli echi anthemici di Stand and Fight, non riescono a colpire al di là della loro “giustezza” e del loro buon equilibrio formale. Inoltre, il cantante Ralph Gibbons viene spesso messo in difficoltà da una serie di scelte integraliste negli arrangiamenti, che puntano molto frequentemente su registri acuti che lo fanno sembrare più di una volta al limite. Ed il tutto appiattisce ancora un po’ la resa dell’album.
A prescindere dai suoi difetti, War Beast è comunque un album solido, prodotto da una band onesta e compatta, sicuramente convinta di ciò che fa. Tuttavia, se si esclude il pezzo d’apertura già segnalato, non si riscontrano spunti di vero rilievo in una scaletta che procede con dignità dall’inizio alla fine, ma senza sussulti. La mancanza della voglia di osare -o l’incapacità di farlo- quindi, rende quello in esame un prodotto piacevole, capace di far passare qualche buon momento agli amanti di questo approccio musicale, ma destinato nel suo complesso ad essere dimenticato in fretta. Peccato, perché i Legion danno l’impressione di avere un potenziale ben maggiore di quello mostrato in questa occasione.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. On the Pale Horse 2. Gypsy Dance 3. Bricks of Egypt 4. When Life and Spirit Divide 5. War Beast 6. Stand and Fight 7. Future Passed 8. Luna
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Line Up
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Ralph Gibbons (Voce) Frank Adamo (Chitarra) Joe Adamo (Chitarra) Arthur Maglio (Basso) John Soden (Batteria)
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