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Hansen & Friends - XXX: Three Decades in Metal
23/12/2016
( 2681 letture )
Crediamo proprio che nessuno avrebbe nulla da ridire se definissimo Kai Hansen come uno dei personaggi più importanti nella storia del metal: è fuori di dubbio, infatti, che il cantante e chitarrista tedesco sia uno degli artefici della nascita del power, genere criticabile quanto si vuole, ma sicuramente fondamentale specialmente per il pubblico europeo. Il nostro, prima con gli Helloween e poi con i Gamma Ray, gli Unisonic ed un'infinità di collaborazioni, si è insomma decisamente guadagnato un posto d'onore nella storia del genere e sembra esserne ben consapevole, tanto da aver deciso di festeggiare il suo trentesimo anniversario da haeadbanger con un album celebrativo della propria carriera e del genere che ha contribuito a fondare.

Il qui presente XXX: Three Decades in Metal corrisponde esattamente a questo: si tratta di un album solista di Kai Hansen (per quanto anche i lavori dei Gamma Ray lo siano, per molti punti di vista!) che ripercorre essenzialmente la sua storia e la sua lunga carriera, con strizzate d'occhio tanto al power classico, quanto all'hard & heavy più convenzionale. Un lavoro tanto celebrativo ed autocelebrativo non può che prevedere una lunga sfilza di amici (raggruppati sotto il monicker Hansen & Friends) come ospiti: vanno segnalati, fra i musicisti fissi, Alex Dietz degli Heaven Shall Burn al basso, Eike Freese alla chitarra e Dan Wilding dei Carcass dietro le pelli; al microfono, invece, oltre ovviamente allo stesso Kai, si alternano nomi del calibro di Ralf Scheepers, Tobias Sammet, Michael Kiske, Dee Snider e Hansi Kursch, solo per citare i più celebri; infine, anche fra gli strumentisti troviamo qualche graditissima eccezione, una su tutti Michael Weikath, altro personaggio imprescindibile per il power metal, che da anni sventola la bandiera del genere con i suoi Helloween. Chiariamo subito una cosa, prima di iniziare a parlare dettagliatamente dei brani: non siamo assolutamente alle prese con un capolavoro, ma del resto probabilmente neppure lo stesso Kai Hansen intendeva produrne uno; molto semplicemente abbiamo a che fare con un album tutto sommato piacevole, dove un gruppo di amici di grande talento si è riunito per suonare assieme dieci canzoni, alcune valide, altre molto meno, ma soprattutto per divertirsi. E' fondamentale tenere presente questo aspetto, altrimenti aspettative troppo elevate potrebbero venire deluse e si rischierebbe di non godersi questo album per ciò che di buono offre.
Born Free è una di quelle classiche tracce che il nostro potrebbe scrivere ad occhi chiusi: pronti via, riff veloce ed acuti già sentiti, ma comunque incalzanti: il brano in sé non è veloce quanto promette il riff iniziale, ma scorre via attraverso momenti più ragionati ed un ritornello che preme di nuovo il piede sull'acceleratore con il più classico dei cori da stadio. Niente di trascendentale, ma ci siamo! Enemies of Fun è più rocciosa tanto nel riffing, quanto nel cantato e non a caso abbiamo i primi ospiti al microfono, che rispondono al nome di Piet Sielck e Ralf Scheepers, con le loro ugole graffianti a rispondere a tono ad un Hansen comunque in buona forma vocale; il brano in sé è un po' troppo lungo per colpire con la medesima intensità per tutta la sua durata, ma convince ancora. Va un po' meno bene invece con Contract Song, brano scorrevole ma un po' prevedibile, con un Dee Snider quasi impercettibile al microfono; va invece meglio con il mood classic heavy di Making Headlines, ben interpretata dall'ospite di turno Tobias Sammet, ma soprattutto con Stranger in Time: il pezzo in questione, manco a dirlo, presenta fra i suoi ospiti il leggendario Michael Kiske e rappresenta indubbiamente uno dei pezzi forti di XXX grazie alla sua eccellente alternanza di passaggi più pesanti ed altri squisitamente melodici, combinati con grande intelligenza; da segnalare anche lo splendido assolo di Roland Grapow. Fire and Ice ci porta su lidi più moderni e rispolvera la pesantezza nel riffing di Enemies of Fun, con ospiti alla voce meno noti dei precedenti, ma comunque di grande valore: troviamo infatti la bella voce di Clémentine Delauney, che conferisce un certo tocco “gothic” al brano, ma anche le ugole decisamente più brutali di Marcus Bischoff degli Heaven Shall Burn e Richard Sjunesson, ex chitarrista dei Sonic Syndicate; la chitarra, invece, è appannaggio del buon Weikath. Chissà, magari proprio nel registrare questo assolo i due musicisti hanno gettato le basi per il ritorno della formazione classica degli Helloween...Left Behind vede nuovamente Bischoff e Delauney alla voce, stavolta in alternanza con Alex Dietz oltre che naturalmente con Kai; il risultato tuttavia è certamente non all'altezza dei brani precedenti. La traccia, peraltro, apre un trittico di brani atipici per il nostro, che evidentemente ha rispolverato un amore nascosto per un rock più intimista e moderno: All or Nothing, sempre con la voce femminile di Clémentine Delauney, è probabilmente il più godibile dei tre esperimenti, dal momento che Burning Bridges ci pare meno riuscita, seppur più della decisamente evitabile Left Behind. Per fortuna, proprio verso la fine il disco torna a far battere un colpo di quelli importanti: Follow the Sun rispolvera infatti le atmosfere power per cui Kai è celebre e lo fa venendo aiutato, fra gli altri, da Hansi Kursch, che si trova a meraviglia in un brano del genere.

Come detto, XXX: Three Decades in Metal è un album piacevole e godibile, che però non passerà certo alla storia del metal: se leggete i nomi chiamati in causa probabilmente penserete ad un lavoro sublime, ma non è questo il caso; Kai Hansen ha voluto divertirsi e far divertire i propri amici, confezionano dieci brani con alcune perle ed alcuni importanti passaggi a vuoto. Non lo rimprovereremo certamente per questo, ma è bene che sappiate a cosa andate incontro, in un senso e nell'altro. Prendete dunque l'album come un piccolo prontuario dell'appassionato di heavy metal, che assolve dignitosamente al proprio compito senza però andare davvero oltre.
In ogni caso, altri 30 di questi anni Kai!



VOTO RECENSORE
62
VOTO LETTORI
34.35 su 237 voti [ VOTA]
Midnight
Giovedì 2 Febbraio 2023, 20.34.59
16
Voto dei lettori ancora a 33? Vergognatevi.
The guardian
Venerdì 9 Ottobre 2020, 17.13.43
15
Un album del genere non puo essere giudicato da un pubblico "esteno". É un disco per i fan di Kai e cosi deve essere. Un po' di amici si sono trovati, hanno festeggiato l'anniversario dei 30 anni di Kai, magari con qualche ettolitro di Pils in un biergarten tedesco.... Ed hanno composto e suonato alcune canzoni per divertirsi e divertire il pubblico. Ascoltevelo a tutto volume, con una pinta di Paulaer ed un Brezel per asciugare. Buon anniversario Kai! Ci si Becca di nuovo a qualche concerto!
Midnight
Giovedì 21 Maggio 2020, 18.25.52
14
Condivido la recensione. Certo non è un disco da 80, però il voto dei lettori mi pare scandaloso. Io ho dato 68. Poi per me è magia ogni volta che canta Michael Kiske. E.....amo Clémentine alla follia, quindi non sono imparziale Mi dispiace di non sentire granchè Dee Snider, perchè per me è un vero mito e quando vedo il suo nome mi riempio di aspettativa.
PS
Lunedì 16 Ottobre 2017, 20.38.35
13
Suggerisco di ascoltare con attenzione Fire and Ice. A mio parere è un capolavoro: intro emozionante, ritornello magnetico, assolo emozionante. Un gran bel power metal, grande Kai!
Silvia
Mercoledì 15 Marzo 2017, 1.22.27
12
Non so... dopo aver atteso questo disco x mesi e mesi con grandissima trepidazione (Kai è il mio mito) vi dico che non sono riuscita a finire di ascoltarlo... mi aspettavo tutt'altro con molta più personalità e sulla falsariga di ciò che lui ha inventato, invece mi sembrano pezzi troppo anonimi x celebrare il suo grande talento
IO
Mercoledì 4 Gennaio 2017, 19.33.32
11
che pena di disco
Eustace Bagge
Mercoledì 4 Gennaio 2017, 12.52.34
10
questo disco è comunque migliore dell'ultimo Gamma Ray...
lux chaos
Domenica 1 Gennaio 2017, 16.53.27
9
Sentito, e deciso senza remore di lasciarlo sugli scaffali. Per tanti anni lo zio Kai é stato uno dei miei piu grandi idoli, ma bisogna riconoscere oggi che la vema compositiva é purtroppo esaurita...speriamo in un futuro si riprenda, boh...
Radamanthis
Venerdì 23 Dicembre 2016, 21.20.39
8
Bello ma non un keeper o un land of the free. Questo credo sia ovvio e credo nessuno se lo aspettasse. La cosa che è stata bella è stata l'ospitata di varie star che hanno attraversato la carriera con lo zio Kai. Il top sarebbe stato completarla con i mancanti. Sulla qualità delle canzoni poco da dire, non sono delle top songs ma canzoni di sicura qualità senza pero eccedere. Il mio voto 75 (anche forse un po' Largo di qualche punticino). Sempre emozionante sentire cantare Kiske su canzoni a firma Hansen. Ora lo aspetto per il come back negli Helloween proprio con Kiske, il resto verra da se...
Northcrossdeath1
Venerdì 23 Dicembre 2016, 15.32.08
7
Quoto xXx. A me è abbastanza piaciuto, un buon dischetto a cui darei massimo 70. Ma uno deve aspettarsi ancora qualcosa dal buon Zio Kai? Il suo l'ha ampiamente fatto ed è ovvio che le idee e gli anni d'oro finiscano per tutti...
xXx
Venerdì 23 Dicembre 2016, 14.24.42
6
non un disco fenomenale. fenomenali sono gli ospiti e Hansen, fenomenale la sua carriera ma questo disco doveva essere una gemma invece è un buon dischetto con belle canzoni ma che non supera il 70
Mulo
Venerdì 23 Dicembre 2016, 14.20.15
5
Enemies of fun ha il riff che è uguale a quello di Bloodstone (tanto x dirne una)....Questo disco va bene x ridere quando si è sbronzi ah an mamma miaaaa
MARCHOFPROGRESS
Venerdì 23 Dicembre 2016, 14.04.19
4
Hansen ormai non fa altro che plagiare. Ridicolo
Maurizio 76
Venerdì 23 Dicembre 2016, 11.11.02
3
il disco in se non è brutto,eccetto le prime due tracce sono plagi evidenti di judas priest ed accept. Ma a partire dalla traccia 3 il disco migliora con buone idee. Il problema grosso è che le canzoni sono tirate per i capelli, e gli ospiti non aggiungono nulla al disco. Tutto sommato un 65/70 lo prende, ma non è un must have, è invece una grossa occasione perduta, l'ennesima per zio Kai.
Metal Shock
Venerdì 23 Dicembre 2016, 5.58.03
2
Disco evitabile, ascoltato una volta e lasciato niente. Continuo a pensare che dal punto di vista del songwriting Hansen sia alla frutta. Spero con tutto il cuore che con le zucche faccia solo il tour e poi continui per la sua strada, gli Helloween senza di lui continuano a fare ottimi dischi.
Christian death rivinus
Venerdì 23 Dicembre 2016, 5.46.04
1
Condivido al 100% sia la recensione che il voto.....Non e' un capolavoro ma comunque un album piacevole.
INFORMAZIONI
2016
earMUSIC
Heavy/Power
Tracklist
1. Born Free
2. Enemies Of Fun
3. Contract Song
4. Making Headlines
5. Stranger In Time
6. Fire And Ice
7. Left Behind
8. All Or Nothing
9. Burning Bridges
10. Follow The Sun
Line Up
Kai Hansen (Voce, Chitarra)

Musicisti Ospiti
Ralf Scheepers (Voce nella traccia 2)
Piet Sielck (Voce nella traccia 2)
Dee Snider (Voce nella traccia 3)
Steve McT (Voce nella traccia 3)
Tobias Sammet (Voce nella traccia 4 e 5)
Michael Kiske (Voce nella traccia 5)
Frank Beck (Voce nella traccia 5)
Clémentine Delauney (Voce nelle tracce 6, 7 ed 8)
Marcus Bischoff (Voce nelle tracce 6, 7 e 10)
Richard Sjunesson (Voce nella traccia 6)
Alex Dietz (Voce nella traccia 7, Basso)
Eike Freese (Voce nella traccia 9, Chitarra)
Hansi Kursch (Voce nella traccia 10)
Tim Hansen (Voce nella traccia 10)
Roland Grapow (Chitarra nella traccia 5)
Michael Weikath (Chitarra nella traccia 6)
Dan Wilding (Batteria)
 
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