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19/04/24
GOATBURNER + ACROSS THE SWARM
BAHNHOF LIVE, VIA SANT\'ANTONIO ABATE 34 - MONTAGNANA (PD)
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26/12/2016
( 1551 letture )
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Ron Keel è dai più conosciuto come il fondatore e cantante degli Steeler, band a sua volta molto celebre per la militanza di uno dei chitarristi più influenti nella storia dell’heavy metal e della musica in generale: lo svedese Yngwie J. Malmsteen. A seguito dello scioglimento degli Steeler, avvenuto nel 1984, Ron Keel fonda una nuova band, i Keel, che, nello stesso anno, vedranno l’esordio ufficiale con l’album oggetto di questa recensione: Lay Down the Law. Riascoltato oggi, questo lavoro ci fa letteralmente rispolverare i lontani anni 80. Un concentrato di heavy metal classico ricco di melodia e che presenta anche leggere venature ed influenze glam.
Con una copertina provocante, Lay Down the Law è composto da otto brani inediti più una cover dei Rolling Stones posta in chiusura; nella setlist dell’album troviamo almeno quattro pezzi convincenti e trascinanti, che coincidono con quei momenti in cui la band statunitense imposta il proprio approccio musicale su basi semplici e dirette in grado di porre al centro la capacità interpretativa e l’estensione vocale di Ron Keel. Ne sono un chiaro esempio il brano di apertura Thunder and Lightning, Speed Demon o Born Ready, che vedono il singer statunitense impegnato in liriche cantate sempre al limite e supportato da una sezione ritmica essenziale. Se dovessimo però scegliere una sola traccia rappresentativa dell’album, questa sarebbe sicuramente la pregevole Metal Generation che, grazie a un mid-tempo ben strutturato e ad un riffing che richiama i primissimi Judas Priest, mette in luce il buon Ron Keel, alle prese con un brano che farà la felicità dei defenders più incalliti. Lay Down the Law non è solo luci; l’album, infatti, presenta anche episodi meno convincenti, come la ballad Princess of Illusion, decisamente anonima e scialba, così come Till Hell Freezes Over che, seppur con un sussulto nella parte centrale grazie all’assolo, non riesce proprio a decollare. Fortunatamente, la successiva Tonight You’re Mine ci riporta saldamente sulle coordinate di apertura del disco ed il bel drumming iniziale di Steve Riley, insieme ai riff della coppia Marc Ferrari/Bryan Jay, fanno il resto. Segue l’allegra Let’s Spend the Night Together, cover dei Rolling Stones, che chiude, dopo poco più di mezzora, questo album d’esordio dei Keel.
Seppur con una produzione non memorabile e delle sporadiche lacune tecniche dettate più che altro dall’inesperienza della band, Lay Down the Law è complessivamente un lavoro discreto e sicuramente un interessante episodio nella carriera di Ron Keel. Carriera che lo vide, durante gli anni, intraprendere anche una lunga parentesi rivolta a sonorità country, salvo nel 2008 ritornare alle proprie origini, grazie alla nuova reunion della band per celebrare il venticinquesimo anniversario precedente l’uscita dell’ultimo album Streets of Rock & Roll del 2010. La band, oggi ufficialmente ancora attiva, nonostante questo colpo di coda, rimane comunque saldamente ancorata al periodo d’oro degli anni 80; periodo che diede alla band una buona notorietà e che le fece vendere oltre due milioni di copie complessivamente con i quattro album usciti in quegli anni e che le fece accumulare numerosi passaggi radio. Tempi certamente lontani e irripetibili per la band, ma che meritano di essere ricordati rispolverando questo loro esordio.
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3
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A me questo disco piace molto , speed demon è bellissima |
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2
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Identico al debutto degli icon, con una diversita' a ron spetta la voce che ha dato il la' ai wasp. Venerato dai primi heavies, voto totalmente inappropriato se rechi il nome metal
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1
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Sentito, anche se di loro possiedo solo l'omonimo album con la mitica Somebody's waiting, buon gruppo che ha fatto la sua parte nella storia HR degli eighties |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Thunder and Lightning 2. Lay Down the Law 3. Speed Demon 4. Princess of Illusion 5. Born Ready 6. Metal Generation 7. Till Hell Freezes Over 8. Tonight You’re Mine 9. Let’s Spend the Night Together (The Rolling Stones cover)
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Line Up
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Ron Keel (Voce, Chitarra) Marc Ferrari (Chitarra, Cori) Bryan Jay (Chitarra, Cori) Kenny Chaisson (Basso, Cori) Steve Riley (Batteria, Cori)
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RECENSIONI |
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