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20/04/24
THE OSSUARY
CENTRO STORICO, VIA VITTORIO VENETO - LEVERANO (LE)
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12/01/2017
( 874 letture )
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A tre anni di distanza dal loro esordio con Inner Silence, tornano sulle scene i tedeschi Envinya, forti dell'avvicendamento dietro il microfono che ha portato all'ingresso in formazione di Mery Díaz al posto di Natalie Pereira dos Santos. La band di Monaco di Baviera ci presenta questo The Harvester, album che da subito mostra di non volersi allontanare troppo dal sound proposto nel platter precedente, seppur con alcune piccole differenze, ma analizziamolo più da vicino.
Gli Envinya sono un gruppo che sostanzialmente suona un power metal sinfonico, che però viene arricchito da un approccio heavy, riscontrabile soprattutto nel riffing delle chitarre. Il lavoro della coppia Knauer/Herz è infatti molto serrato da un punto di vista ritmico, con un uso preponderante dei power chords in combinazioni tutto sommato ripetitive (per quanto ancora lontane dallo stile “Tanz” di altri loro connazionali), il tutto viene arricchito da passaggi veloci in tremolo picking sulle singole corde e da assoli ben strutturati ma “scolastici” ad opera di Marcus Herz. La sezione ritmica propriamente detta è invece forse il lato più piacevole del disco, soprattutto grazie ad un lavoro -ben valorizzato dal mix- del bassista Lorenz Henger, che suona sempre in primo piano con un sound ben gonfio sulle frequenze basse e “sferragliante” il giusto su quelle più alte. Anche le linee proposte si slegano abbastanza spesso da quelle delle chitarre, mettendo così il basso nella posizione di dettare talvolta persino le linee melodiche. Il drumming di Enrico Jung è invece più avaro di momenti memorabili, ma è nel complesso la buona prova di un batterista tecnicamente dotato anche se ancora un po' inchiodato a certi stilemi e a filler già sentiti. La parte sinfonica del sound è ovviamente affidata alle tastiere di Moni K., che rimane paradossalmente più penalizzata (proprio in termini di momenti a lei concessi), rispetto al tipico disco symphonic. Se questo sia un pregio o un difetto starà all'ascoltatore determinarlo, quello che si può però notare è come non ci siano arrangiamenti particolarmente complessi e come sia -per certi versi- confusa la scelta di suoni ed atmosfere. Si passa dal classico duo pianoforte più archi a momenti di simil-organo (Stormchase), fino a melodie vagamente orientaleggianti (Outsider) che sinceramente suonano un po' fuori contesto in questo genere di release. Le note più dolenti invece sono forse quelle che riguardano la voce. Non ci si sta riferendo a quella di Thomas Knauer, che si dimostra un efficace ed onesto mestierante del growl, ma a quella di Mery Díaz. La cantante tedesca è infatti autrice di una prova lungi dall’eccezionale, spesso molto forzata, con troppi controcanti e con acuti al limite del suo range che suonano -in alcuni momenti- davvero sgraziati. Anche l'interpretazione appare troppo calcata (Bewitched), come se per voler emergere su una base così “tirata” spingesse tutto all'eccesso.
Rispetto ad Inner Silence, si nota invece un netto miglioramento per quanto riguarda la produzione, ancora non perfetta ma sicuramente più piena e d'impatto. Lo spettro sonoro infatti è sapientemente sfruttato in tutta la sua ampiezza, con bassi ben presenti e un buon mixaggio degli strumenti. Da un punto di vista prettamente timbrico i suoni sono forse un po' anonimi, la batteria è molto asciutta (specialmente la cassa) e le tastiere suonano un po' finte, ma non si tratta poi di nulla di tragico o di troppo lontano dalla media delle produzioni di questo genere.
Nel complesso, con The Harvester gli Envinya provano a cercare di emergere dal grande mare di uscite analoghe che affollano sempre più la scena, ma il -comunque piacevole- inserimento di elementi heavy in un sound comunque stantio non riesce a far spiccare l'album, complice la citata e non eccelsa prestazione di Mery Díaz. Per questa ragione mi sento di consigliare The Harvester soltanto agli amanti più accaniti del genere.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Prelude 2. Bewitched 3. Nightdweller 4. The Harvester 5. Stormchase 6. Valiant 7. Outsider 8. Widespread Pandemy 9. Amphibian Life 10. The Tower & the Frog 11. Heads of Tails
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Line Up
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Mery Díaz (Voce) Thomas Knauer (Chitarra,Voce) Marcus Herz (Chitarra) Moni K. (Tastiera) Lorenz Henger (Basso) Enrico Jung (Batteria)
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RECENSIONI |
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