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18/02/21
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Nightwish - Angels Fall First
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14/01/2017
( 2492 letture )
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Quando scrivi dei Nightwish, non ti stai solo occupando di un gruppo che ha fatto del proprio nome un brand di successo. Stai valutando ripetitivi e ossessivi ascolti, di chi come te con quelle canzoni ha sopportato anni di pendolarismo. Ci sono infatti artisti che compongono buona musica, ma non con tutti si arriva a creare un legame emozionale che va al di là dell'apprezzamento estetico, e anche se chi ora scrive è largamente di parte, sembra che col suddetto gruppo questa affezione venga a crearsi piuttosto spesso. Se in patria poi la band si afferma per undici volte come la più apprezzata, in metà Europa il disco Once sale nelle top ten dei più ascoltati. Ma il successo dei Nightwish supera le classifiche, diventando per gli adepti ai lavori icona del sottogenere symphonic power, e anche per i più inesperti uno dei gruppi metal maggiormente conosciuti. Ricordiamo tutte le band che ne hanno tratto ispirazione, spesso scadendo nella brutta copia, più raramente costruendoci qualcosa di interessante.
Tuttavia, il debut album è generalmente quello che più passa inosservato. Angels Fall First potrà infatti non sembrare un buon lavoro agli estimatori della platealità di Wishmaster e Once, ma esso, al contrario, contiene del materiale pregevole, seppur di una bellezza ancora grezza. Nella line-up troviamo Tuomas Huolopainen, penna e tastiera, ma soprattutto fondatore del gruppo e ideatore dell'identità Nightwish , che si arrabatta anche alla seconda voce, errore che per fortuna non si ripeterà al di fuori di questo esordio. Nonostante cerchi di impegnarsi, il suo intervento vocale si rivela difatti di disturbo, ma senza (sorprendentemente) compromettere di troppo la piacevolezza di brani come Once Upon A Troubadour. All'autore di alcuni tra i più bei riff di tastiera, nonché di alcune delle liriche meglio riuscite, questo passo falso lo si può però perdonare. Chi brilla per tecnica è invece Tarja Turunen, che sulla sua professionalità ha costruito il personaggio algido ed elegante che conosciamo oggi. La cantante dimostra già una padronanza della tecnica e una sensibilità nelle dinamiche che arriva diretta. Un'autodisciplina che dice molto di una personalità perfezionista e ambiziosa. La cantante tuttavia tiene nascoste molte delle potenzialità di soprano che si svilupperanno in seguito. Pensiamo per esempio a quando in The Phantom of the Opera riesce con una sola scivolata verso la quinta ottava a toccare ogni nota della sua estensione: uno dei momenti più belli del suo repertorio Nightwish . In Angels Fall First sfrutta invece un registro mezzosopranile, che se da una parte le riconosce una formazione più completa, dall'altra fa sorgere qualche perplessità. La titletrack ne è un esempio. Alla batteria troviamo Jukka Nevalainen, mentre Emppu Vuorinen si occupa di chitarre e basso, cosa che, com'è tipico, non dona alle quattro corde nessun particolare entusiasmo. Solo dal 2001 Marco Hietala entrerà nel gruppo, uno dei bassisti metal più amati, ma anche una seconda voce che completa un'accoppiata vincente.
Produzione e ingenuità varie a parte, quest'esordio rappresenta una vera e propria sorpresa per la Spinefarm Records che decide di pubblicare il demo come lo riceve, senza apportare nessuna modifica. Il carattere del disco si bilancia tra idilli folk e decadimento gotico riportati alla realtà dall'immediatezza del power e dalla consistenza del symphonic. L'idea originaria era in realtà quella di un full-lenght esclusivamente acustico, integrato dal contributo di flauti e strumenti di altri tempi. In seguitò si riconsidererà l'aggiunta di passaggi heavy, di maggiore appeal, in sinergia con la parte acustica. La cultura nordica costituisce i fondamenti di ogni brano. Viene esaltato il contatto spirituale e fisco con la natura. In questo senso l'evocazione di suoni e immagini avvicina molti pezzi alla musica d'ambiente. I brani dei Nightwish attingono spesso anche alla tradizione mitica e favolistica. The Elvenpath (il sentiero degli elfi) apre con una narrazione, e anche Beauty and the Beast usa dei recitativi. Le liriche sono cosparse di simbolismi e versi più o meno criptici, che stimolano la libera interpretazione, costituendo un altro dei tratti distintivi della produzione firmata Nightwish . Frequenti sono inoltre i rimandi alla materia religiosa a partire da The Carpenter (il falegname) primo singolo da qui estratto. Ben oltre la cripticità rimane per noi invece il finlandese di Lappi (Lapland), quadrittico che conclude l'album.
Angels Fall First, nonostante le sue debolezze, è un album dal riuscito intento evocativo, dove tutte le dieci tracce contribuiscono individualmente a un quadro sonoro dall'intenzione chiara ma al contempo ricco di sfumature e stimoli. Ne risulta un lavoro piacevole nella sua non eccelsa qualità, poliedrico e coerente a un'idea a dir poco ispirata che porterà con i giusti sviluppi al successo. The start of an era.
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6
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Effettivamente un album carino, pulito e lineare come lo è la bella copertina. Probabilmente neanche loro sapevano di aver inventato un genere/format che poi, come giustamente citato nella recensione, sarebbe stato imitato centinaia di volte, la gran parte con brutte copie. All'epoca, ci ero arrivato, a ritroso, partendo da Wishmastere e questo album mi piace ancora. Si sente, nonostante difetti e qualche ingenuità, che avevano idee. Quelle che hanno smesso di avere dopo Once, forse troppo impegnati nel brand di successo "Nightwish", indubbia e pomposa macchina da soldi. Au revoir |
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5
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the carpenter la mia preferita |
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4
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un gran bel debutto, merita almeno 80. Da avere la ristampa rimasterizzata con i demo pre debut |
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3
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Hietala ha dato valore aggiunto al gruppo, come è stato per Donockley col suo inserimento in pianta stabile, nei Nightwish 3.0 |
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2
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Cafuné ha ragione, spesso passa inosservato. Ed è un peccato, perché, appunto, ci sono brani veramente di una bellezza semplice e grezza, ma contemporaneamente affascinante. Veramente una bella recensione, concordo su tutto e mi includo anche io nel gruppo di pendolari che hanno ammazzato il tempo con questa band, fino ad affezionarcisi totalmente aggiungo uno spunto: io ho la versione remastered del 2007, che contiene anche la eterea A Return to the Sea e le canzoni del Demo del 1996 (Nightwish, The Forever Moments e la versione demo di Etiainen, che è un po' diversa da quella inserita in Lappi), queste ultime che fanno capire come il progetto sia partito totalmente da un'idea folk/acustica, completamente diversa dalla piega che ha preso poi. Anche queste in un certo senso semplici e belle  |
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1
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Bella recensione, che appoggio totalmente! Tra tutti i dischi dei Nightwish è quello che mi affascina di meno: di qualità, certo, ma inferiore ai lavori successivi (Oceanborn e Once su tutti, a mio parere). E' proprio nei dischi che seguiranno che il gruppo mostrerà tutte le sue potenzialità, cosa che qui invece sembrano non uscire fuori del tutto, proprio come hai scritto tu. Senza nulla togliere a Beauty and the Beast, pezzo forte dell'album. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. The Elvenpath 2. Beauty and the Beast 3. The Carpenter 4. Astral Romance 5. Angels Fall First 6. Tutankhamen 7. Nymphomaniac Fantasia 8. Know Why the Nightingale Sings 9. Lappi (Lapland): Erämaajärvi 10. Lappi (Lapland): Witchdrums 11. Lappi (Lapland): This Moment Is Eternity 12. Lappi (Lapland): Etiäinen
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Line Up
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Tarja Turunen (Voce) Tuomas Holopainen (Tastiere, Voce) Emppu Vuorinen (Chitarra, Basso) Jukka Nevalainen (Batteria)
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