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24/04/24
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Naberus - The Lost Reveries
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14/01/2017
( 1005 letture )
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Da quanto disponibile sui vari social network e, dalle informazioni reperibili direttamente dalla Eclipse Records, i Naberus provengono dalla lontana Australia e -più precisamente- da Melbourne. Il quartetto si è formato nel 2009, per poi pubblicare il primo demo, intitolato Ruins of Society l’anno successivo, al quale si è aggiunto nel 2011 l’EP The Fallen. Dopo una lunga attività live che li ha visti protagonisti nel 2015 come gruppo di spalla ai Soilwork, i nostri proprio nei mesi finali del 2016 hanno pubblicato il loro primo full length: The Lost Reveries.
Il platter, sin dall’iniziale Drones mette subito in chiaro le caratteristiche del sound della band: troverete le chitarre che si rincorrono in progressioni di accordi tipicamente swedish death metal (leggasi Soilwork e At The Gates per lo più), anche se a volte esse non rinunciano a spiccate influenze thrash e groove; troverete la solita alternanza tra growl e clean vocals, che puntualmente giungono nel ritornello, smorzando fin troppo l’aggressività raggiunta pochi secondi prima e ovviamente, troverete la solita sezione ritmica pestona ma, talvolta scolastica, che alterna parti più tirate ai soliti breakdown. Il problema principale dei pezzi qui presenti è che sono tutti troppo uniformi e omogenei che spesso e volentieri presentano soluzioni già sentite che, ovviamente, sulla lunga distanza stancano. Tuttavia questo disco non è totalmente da buttare via, anche perché ci sono diversi spunti interessanti e ben riusciti, anche se risultano isolati rispetto alla totalità del platter (soprattutto a livello strumentale, grazie a bei cambi di tempo e riff incisivi) per lo più ordinario se non addirittura derivativo (la già citata alternanza tra il growl nelle strofe e le clean vocals quasi pop nei ritornelli). Tra i brani migliori citerei Close Your Eyes, Vultures e Voices, mentre nella seconda metà del disco hanno particolare rilevanza canzoni come Gallows, Cohesion e la conclusiva Reveries. I restanti pezzi sono sì piacevoli e si lasciano ascoltare, ma non sono comunque imprescindibili per capire il sound dei Naberus.
Tirando le somme, l’album di debutto del gruppo è un lavoro altalenante, che procede tra brani con buone potenzialità ed altri decisamente più anonimi e fortemente debitori ai principali fondatori del metalcore. Certamente, il fatto che questo sia solo un debutto influisce sulla qualità delle canzoni, ancora un po’ acerbe, ma le prospettive di un miglioramento e soprattutto della ricerca di un sound più personale lasciano bene intendere per il futuro.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Drones 2. Unmasked 3. Close Your Eyes 4. Embers 5. Torch the Sky 6. Vultures 7. Voices 8. The Fallen 9. Darkest Day 10. Gallows 11. Dirge for Sanity 12. Walk rhe Streets 13. Cohesion 14. Reveries
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Line Up
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James Ash (Voce) Dan Ralph (Chitarra) Jordan Mitchell (Basso) Chris Sheppard (Batteria)
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RECENSIONI |
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