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26/04/24
ELECTRIC VALLEY RECORDS FEST
BLOOM, VIA EUGENIO CURIEL 39 - MEZZAGO (MB)
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28/01/2017
( 5442 letture )
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È un destino invero peculiare quello che spetta ai lavori più recenti di formazioni ritenute di un certo rilievo nella storia della musica, di volta in volta prefigurate ora come oggetti di culto sui quali risulta blasfemo ed ingiurioso pronunciarsi, ora come feticci di cui sbarazzarsi impunemente, in un universo in cui molte altre realtà avrebbero ben più da dare -e da dire. Vi è tuttavia un termine che sfugge inevitabilmente a questa dicotomia. Esso è rappresentato da quelle poche release che giungono tra le mani dei fan quali minacciosi artefatti provenienti da altri eoni, in grado di riportare a coscienza tendenze sopite o obliate, costringendoli ad una peculiare interrogazione circa le fondamenta stesse del genere in questione. E tra le estremamente rare compagini in grado di suscitare tali contrastanti sentimenti possono indubbiamente essere ascritti i Mayhem. Il monicker stesso è sufficiente a rimembrare al più educato ed equilibrato ascoltatore di metal estremo odierno quell’origine oscura intrisa nell’orrore, nella maniacalità morbosa e nel terrore spesso neutralizzata, ridotta a innocua e teatrale apparenza o, addirittura, trasfigurata e trascesa, rivissuta in senso psicologico o intimistico e che tuttavia informa parte consistente di tutto ciò che, al giorno d’oggi, chiamiamo black metal. Sebbene tale afflato irradi massimamente -unito a fosche tinte occultistiche- dal fondativo e fondamentale De Mysteriis Dom Sathanas, essa sedimenta in quell’Ordo Ad Chao che fece molto parlare di sé nell’ormai lontano 2007. A prendere il posto vacante di quel meraviglioso interprete della poetica dei Mayhem quale fu l’esuberante Maniac, subentra difatti il vocalist della prima ora Attila Csihar, lasciando intravedere la possibilità di un ritorno ai fasti del passato, dopo le ardite sperimentazioni di Grand Declaration of War e l’interessante tentativo di rivisitare in senso moderno sonorità più propriamente ortodosse intraprese con il lavoro successivo.
La quarta fatica della band ci si presenta invece nelle vesti di un platter estremamente peculiare e, a suo modo, provocatorio. Il titolo stesso sembrerebbe essere un richiamo al motto massonico Ordo Ab Chao ("dal caos l'ordine"), se solo non vi fosse una proposizione del tutto scorretta che rende la locuzione priva di senso. Al netto delle più o meno legittime perplessità sintattiche -nonché ermeneutiche- sollevabili in merito alla apparentemente irriflessa e grossolana scelta di inserire tale inesattezza, la trama dell’opera, progressivamente disvelantesi dinanzi all’attonito ascoltatore, è delle più enigmatiche. Sin dalla opener A Wise Birthgiver, non sfugge difatti una produzione estremamente lo-fi, cupa e sepolcrale che si fa sudario di un brano improntato su uno slow tempo straniante, trafitto da impercettibili dissonanze. Queste ultime sono tratteggiate con maestria dalle sei corde di Blasphemer mentre l’ugola di Attila, allucinata e straziante, pronuncia la terribile sentenza contenuta nelle lyrics:
To creature give life Create a primitive worker That he may bear the yoke assigned
Ed è proprio sulla performance decisamente sopra le righe del vocalist ungherese che si fonda parte consistente della complessa non-architettura di Ordo Ad Chao. Egli si mostra difatti, con un ineccepibile trasformismo, in grado di spaziare da uno screaming urticante ed a tratti persino gutturale, al lamento lacerante, alla solenne declamazione. Le successive Wall of Water e Great Work of Ages lasciano invece spazio a ritmiche più serrate, inanellate alla perfezione dall’inarrestabile e chirurgico Hellhammer. E se il ritmo sincopato e, ad un primo ascolto, convulso ed insensato di Deconsecrate mette capo ad un attacco frontale all’integrità psichica dell’ascoltatore, le angosciose e oppressive Illuminate Eliminate e Psychic Horns, risultano permeate da una lentezza malsana, inaspettatamente frammentata da subitanei blast beats e da un riffing che, nel suo stravagante e cervellotico incedere, riesce ad aprirsi a soluzione melodiche dall’impatto notevole. Menzione particolare merita inoltre la conclusiva Ahti che, pur essendo profondamente decostruita e ad un primo ascolto avvertita come una serie di sezioni totalmente irrelate, costituisce la traccia più compatta e, per dir così, accessibile dell’intero full-length. Indugiare ulteriormente sulle raffinate e, allo stesso tempo, folli strutture che si susseguono nel corso della tracklist sarebbe impossibile. Qualsiasi resoconto che voglia abbracciare profondamente e costringere nelle maglie del testo scritto l’esorbitante ricchezza di Ordo Ad Chao è difatti necessariamente fallimentare in partenza. Quell’ordine subdolo, ascoso ed a tratti inattingibile che attraversa e sorregge tutte le polarità della release -alla stessa maniera in cui l’indecifrabile logos di matrice eraclitea è sotteso alle antinomie del reale- può esser sfiorato soltanto sottoponendo la stessa ad una serie estenuante di ascolti.
Per quanto un compito del genere possa apparire arduo o estenuante, carpire il segreto di uno dei lavori più stupefacenti e intriganti della decade appena trascorsa non potrà che fare la gioia di chiunque apprezzi l’avanguardismo nell’ambito del metal estremo.
Non comprendono come, pur discordando in se stesso, è concorde: armonia contrastante, come quella dell’arco e della lira. (Eraclito, Frammento 51)
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Uno dei più sottovalutati ad esempio è Grand Declaration of War, che secondo me è un disco molto coraggioso che tentava un balzo in avanti rispetto a DMDS e WLA. Da fan per i MayheM io darei a tutti i dischi un 85 politico! |
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Dopo il grande mini del 1997, hanno fatto alcuni lavori discreti/buoni tipo questo o Esoteric Warfare, ma niente di paragonabile al passato. Voto troppo alto, ma comunque lavoro apprezzabile |
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28
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Un album che definisco sempre \"subliminale\". Mi ci sono voluti molti ascolti per entrarci dentro, è un lavoro complesso e \"deviato\"... ma che cresce sempre più con ripetuti ascolti (appunto). Al tempo venne definito come una \"ripresa\" del vibe di \"De Mysteriis...\", ma in realtà di quel disco non ha NULLA, è piuttosto una prosecuzione di \"Chimera\" (a livello di complessità e struttura delle canzoni, unita ad un certo alone di morbosità da brividi). La produzione abbastanza ruvida e ovattata lo rende ancora più nero come la pece, e certe \"melodie\" dissonanti di chitarra ti trasportano in un universo cupo e malato. Ogni volta che lo ascolto mi chiedo sempre \"ma cosa volevano fare?\", ma rimango allo stesso tempo con una gran bella soddisfazione quando finisce! Un ottimo album, strano e, come detto, parecchio deviato... ma regala ogni volta gran belle sensazioni, almeno alle mie orecchie! |
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Ascoltato e approfondito più e più volte , come sempre un giudizio sui Mayhem non riesco a darlo in quanto la suddetta band specie da Declaration in poi mi ha sempre la sciato spiazzato. Ordo ad Chao è un disco che rivela durante l’ascolto tutte le umane paure e gli spettri che risiedono in ognuno di noi . Un viaggio allucinante e allucinato nella follia, dove ogni struttura musicale classica viene qui sgretolata in nome di un Chaos primigenio e privo di ogni logica ...antimusica sgraziata e allo stesso tempo necessaria per la nostra evoluzione come esseri umani . |
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Dopo essersi spaventati e aver chinato la testa con Chimera, i Mayhem con questo disco tornano sui loro livelli. Avanti tutta... |
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*"senza"... è da cancellare. |
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I mayhem sono dei veri mostri in tecnica e padronanza tanto a livello strumentale, compositivo e, aggiungo, anche emotivo! Chi non percepisce l'enorme maestria di questa band parla (meglio, scrive) senza in modo "disonesto". Da grand declaration of war in poi, i norvegesi dimostrano (ma non ne hanno bisogno) di essere una band dedita alla follia in musica, quantomeno nel modo in cui loro la percepiscono. Il punto semmai è cosa rimarrà esattamente dopo de mysteriis |
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i mayhem devono imparare a suonare!!? sei sicuro di conoscere questi musicisti signor duke ? blasphemer -arseth-vikernes x nn parlare di hellhammer e attila..nn spetta a me spiegarti quello che hanno fatto e continuano a fare in campo musicale .la loro storia i loro dischi sono leggenda con o senza la tua approvazione,se il valore di un disco dovrebbe rispecchiare i tuoi gusti ....buonanotte.... |
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zakyzar...perché non fai tu una recensione su gli ultimi cd di renato zero e malgioglio...visto che a te piacciono tanto?rispetta quello che pensano gli altri....i mayhem non sono un granche'...devono imparare a suonare e non devono sfruttare il loro tragico passato....se poi tu li valuti per quello poi.... |
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a duke e' uscito l ultimo di katy perry la fai tu la recensione???forse e'unpo troppo pesante |
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zakyzar tornaci tu a scuola...scrivi du invece di tu ....in quanto al tuo "gioiello" tienitelo caro caro ....a non dice nulla!sorry.... |
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torna a scuola duke...anzi du..ke cazzo parli?esiste un gioiello nero di nome de misteriis ... |
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Sul discorso di chi merita, e chi no, ci sarebbe da aprire una parentesi a parte rischiando di andare OT. Comunque al di là della macabra pubblicità, purtroppo, che c'è stata in quel periodo, io credo che negli anni dal 93 al 99, dalla Norvegia sono usciti solo capolavori e non solo dei Mayhem. |
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con il tempo le grandi band sarebbero comunque salite alla ribalta...ma chi merita ...... |
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Se non fosse successo quel casino tutto il black sarebbe ridimensionato,non solo i Mayhem...Il fenomeno è esploso proprio graziie a quel casino... |
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lady gaga e' solo una metafora.....i mayhem sono conosciuti piu' per questioni extra-musicali che per il valore della loro musica.....ma non ti viene mai il dubbio che se non fosse successo tutto quel casino in Norvegia forse l'immagine odierna dei mayhem sarebbe molto piu' ridimenzionata? |
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Lady Gaga e Mayhem proprio non significa nulla, i Mayhem sono tutto tranne che un gruppo "mediatico". Poi ovvio che l'omicidio di Euronymous ha fatto notizia, ma di pop e nazionalpopolare non c'è niente. Immensi i Celtic Frost, su questo hai ragione. |
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vacci tu buried alive...e studia la storia....i celtic frost sono immensi..... |
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Ma che cazzo di paragoni fai? Celtic Frost e Mayhem, vabbè... ma vai a cagare. |
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C'E' DI MEGLIO!altro che questi "lady gaga" del black metal....famosi solo i fattacci di cronaca...ma come fate ad esaltarvi per questi cialtroni quando ci sono band dello stesso genere musicale cosi'geniali ed innovatrici?viva i celtic frost! |
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"Questo livello" e "non capire": sei un pleonasmo vivente, Mother! |
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@michael, vedi te che pure a questo livello qualcuno non l'ha capita. @MetalDeprival, nope, la grammatica ti ha fregato. |
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Bello bello tra l'altro è un superlativo assoluto se la grammatica non mi frega, mica pizza e fichi. |
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Disco malato dall inizio alla fine,con un singer come Attila non poteva essere altrimenti |
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Appena finito di ascoltare....all'epoca mi venne descritto come "il male in musica".....confermo e ribadisco..... |
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Non è "spolpato all'osso" perché contiene una ripetizione. |
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"album bello bello" (NB: il commento è stato spolpato all'osso onde evitare che un lessico troppo elaborato lo rendesse fruibile solamente a una ristretta cerchia di fortunati) |
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Sì, la prosa è troppo ricca e ricercata, e finisce per apparire artificiosa. |
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Quest'album è un mastodontico capolavoro. Non ho parole. |
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Concordo con molto di ciò che scrivi, Nattleite. Sono meno incline a salutare con entusiasmo la forma un po' "barocca" che conferisci ai contenuti espressi (penso potresti alleggerire il lessico, in un funzione di una fruibilità più fluida - scusa le allitterazioni - da parte dell'utente medio, interessato più all'album che alla scrittura creativa). Spero tu non prenda questa mia opinione come un oltraggio gratuito, anche perché apprezzo la cura che dedichi alla tua dissertazione - temo solo non sia il contesto più adatto per le raffinatezze e le circonlocuzioni. Venendo al disco, la mia opinione sarà improntata al minimalismo; Ordo ad Chao > De Mysteriis Dom. Sathanas. 99/100 |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. A Wise Birthgiver 2. Wall of Water 3. Great Work of Ages 4. Deconsecrate 5. Illuminate Eliminate 6. Psychic Horns 7. Key to the Storms 8. Ahti
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Line Up
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Attila Csihar (Voce) Blasphemer (Chitarra, Basso) Hellhammer (Batteria)
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