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26/04/24
ELECTRIC VALLEY RECORDS FEST
BLOOM, VIA EUGENIO CURIEL 39 - MEZZAGO (MB)
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20/02/2017
( 2128 letture )
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C'era un tempo, molti anni fa, in cui i generi musicali non erano così ben definiti come oggi e, per certi versi, non si faceva neppure troppa attenzione alle etichette: la musica era musica e, se suonava bene ed attirava l'interesse degli ascoltatori, aveva già fatto segnare un punto a suo favore piuttosto importante. Un discorso del genere è pienamente assimilabile agli Slade, storica band britannica nata addirittura nel lontano 1966: si è molto discusso sul genere da loro suonato, dal momento che parecchi li hanno identificati come precursori del glam rock, molti altri ancora hanno evidenziato nella loro proposta giovanile i germi del punk, alcuni li considerano blues rockers ed altri ancora li bollano come gruppo pop che ha costruito il suo successo su alcuni singoli fortunati.
Tutte le succitate posizioni presentano alcuni elementi di verità, ma, come dicevamo in apertura, dare una definizione precisa dello stile della band non è agevole e probabilmente non dovrebbe neppure interessarci troppo: questi ragazzi suonavano bene e, seppur non perfettamente inquadrabili come rock, hard rock, glam, punk o quel che preferite, la loro discografia merita ampiamente di essere riscoperta. Quest'oggi, in particolare, ci occupiamo del primo album pubblicato sotto il monicker Slade, dopo che l'esordio discografico vero e proprio, intitolato appropriatamente Beginnings, era uscito nel 1969 a firma Ambrose Slade. Il qui presente lavoro, intitolato invece Play It Loud (titolo che dev'essere piaciuto ai KISS!), risale invece al 1970 e non mostra ancora la band al suo massimo, che verrà raggiunto negli album successivi; ciò nonostante sono già individuabili gli elementi di quel particolare mix di sonorità che contribuirà a renderli decisamente famosi negli anni 70: l'album è aperto da Raven, brano blueseggiante che conquista con il suo andamento scanzonato e la sua sezione ritmica in evidenza, esaltata dalle vocals graffianti del cantante/chitarrista Noddy Holder. I brani proposti dalla band, in pieno spirito proto-punk, non sono mai eccessivamente lunghi e puntano molto sull'impatto immediato, come dimostrano anche la valida See Us Here e la beatlesiana Dapple Rose, tipico esempio di quel flavour pop di cui parlavamo. L'eclettismo degli Slade è palese anche nei brani successivi, fra cui Could I, che alterna strofe quasi hard rock a cori e momenti decisamente più ariosi, la doorsiana One Way Hotel e la bellissima <(>The Shape of Things to Come, uno degli apici di Play It Loud. Non ci sono fili conduttori nell'album e ciò potrebbe disturbare qualche ascoltatore, che magari può restare disorientato dalla mancanza di organicità dello stile della band, ma siamo fortemente convinti, come detto, che proprio questa imprevedibilità sia uno dei punti di forza del quartetto di Wolverhampton. Certo, in alcuni momenti si rasenta davvero la “stramberia” con tracce come Know Who You Are, che rispolvera nuovamente uno stile alla Fab Four senza possedere la grandezza degli scarafaggi di Liverpool, ma si può perdonare; lo stile della band era infatti ancora in fase di sviluppo ed una traccia come I Remember fa comunque perdonare qualche eccesso di troppo. In ogni caso, se è il rock quello che cercate, virate dritti sulla bella Angelina o sulla tagliente Dirty Joker. Troverete pane per i vostri denti!
Gli Slade non riuscirono a sfondare con questo disco anche per la mancanza di una hit come quelle che, negli anni successivi, faranno la fortuna della band; ciò nonostante, Play It Loud resta un validissimo esempio di uno stile musicale variegato e scevro da limiti e barriere, capace di affascinare tanto gli amanti del rock, quanto quelli del punk e, ebbene sì, anche di quelli delle sfumature più radiofoniche della musica. Da recuperare, indubbiamente.
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2
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Ottima band, per me il migliore e' Slayed? c e anche la loro hit piu conosciuta, ma quello nel rock non fa la differenza nel contesto di un album. |
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1
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una delle migliori band glam rock! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Raven 2. See Us Here 3. Dapple Rose 4. Could I 5. One Way Hotel 6. The Shape Of Things To Come 7. Know Who You Are 8. I Remember 9. Pouk Hill 10. Angelina 11. Dirty Joker 12. Sweet Box
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Line Up
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Noddy Holder (Voce, Chitarra) Dave Hill (Chitarra) Jim Lea (Basso, Violino) Don Powell (Batteria)
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