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Karg - Weltenasche
04/03/2017
( 1437 letture )
V. Wahntraum, oltre ad essere il vocalist di quegli Harakiri For the Sky che tanto sono venuti recentemente alla ribalta nel mondo underground grazie al loro riuscito mix di black metal e post-rock, è anche la colonna portante del progetto Karg, in cui saltuariamente si è avvalso di alcuni musicisti che lo aiutassero nella sua prolifica produzione in studio (già cinque solo i full-length in soli undici anni di carriera) e di altri ancora in sede live. Da qualche anno a questa parte, invece, è solo lui a portare avanti le fila di Karg, che quindi può essere ormai considerata come una one-man band: il qui recensito Weltenasche, infatti, così come i precedenti Malstrom e Apathie è interamente suonato e cantato personalmente da Wahntraum.

Cambia tuttavia l'etichetta discografica: con quest’ultima fatica V. Wahntraum infatti si è accasato alla Art of Propaganda, dopo che i primi suoi due dischi erano stati licenziati dalla Karge Welten Kunstverlag e i succitati Apathie e Malstrom dalla Obscure Abhorrence Productions.
Non cambia rispetto al passato, invece, la formula musicale, caratterizzata da brani molto lunghi di un black metal piuttosto melodico, in cui sovente si odono riff in tremolo molto acuti, sorretti da chitarre ritmiche decisamente corpose e da una sezione ritmica assai potente, in cui anche il basso di tanto in tanto riesce a ritagliarsi i suoi spazi. Non rari sono anche lunghi interludi a base di chitarra in clean. Lo stile vocale del mastermind è in sé alquanto particolare, basato su uno screaming quasi disperato e urlato a pieni polmoni, ma che non sovrasta mai la parte strumentale. I testi così declamati da V. Wahntraum, inoltre, sono tutti in tedesco, data la sua provenienza austriaca.
Come già detto, il platter è molto omogeneo e non è impresa facile differenziare i brani l'uno dall'altro, anche dopo qualche ascolto. Ciò rende l'ascolto abbastanza complessa, data anche la durata complessiva di più di 70 minuti, con tracce che oscillano singolarmente tra i 5 e gli 11 minuti. Risulta quindi assai superfluo commentarle singolarmente: difatti non ce n'è nemmeno una che brilla marcatamente più delle altre, o che stupisca particolarmente l'ascoltatore (specialmente se già avvezzo allo stile proposto da questo progetto, che come anticipato non va rinnovandosi particolarmente in questa sede) o che lo ridesti da quella sensazione quasi di ipnosi che si viene a creare durante l'ascolto.

C'è da dire, dunque, che Weltenasche, non è un brutto album, anzi è ben suonato e tutto sommato ben scritto. È però il classico disco in cui, un volta sentita una canzone, si sono già sentite tutte le altre. Si potrebbe obiettare a questo punto come molti lavori di grande valore, storico e artistico, abbiano tuttavia questa caratteristica, soprattutto in ambito black, ma è indubbio che quelle produzioni abbiano dalla loro un fascino intrinseco e un songwriting decisamente di un altro livello, rispetto alla release qui analizzata. I mezzi, quindi, e le capacità, non sembrano mancare a questo artista, ma sicuramente a livello di idee c'è un certo ristagno che alla lunga, soprattutto dopo ben cinque album a marchio Karg piuttosto simili fra di loro, stanca non poco l'ascoltatore. Un full-length non da buttare, dunque, ma lungi dall'essere un bel platter.



VOTO RECENSORE
62
VOTO LETTORI
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INFORMAZIONI
2016
Art of Propaganda
Black
Tracklist
1. Crevasse
2. Alles wird in Flammen stehen
3. Le couloir des ombres
4. Tor Zu Tausend Wusten
5. Spuren im Schnee
6. Solange das Herz Schlagt...
7. ...und blicke doch mit wut zuruck
8. MMXVI/Weltenasche
Line Up
V. Wahntraum (Voce, Tutti gli strumenti)
 
RECENSIONI
62
 
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