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Celephaïs - From Beyond
14/03/2017
( 1471 letture )
Nuove leve e nuove realtà che avanzano nel panorama della musica che si prodiga nel creare il giusto connubio tra tecnica, melodia e death metal. Non un lavoro semplice, vista la necessità di un tasso tecnico elevato ed una creatività piuttosto importante, se non si vuole rimanere ancorati a pedissequa copia carbone di band storiche quali Death, Atheist e Necrophagist. I Celephaïs si imbarcano in un’avventura di tale portata, cercando di entrare nel filone di questa frangia progressive del technical death metal con la loro primissima pubblicazione, l’EP From Beyond, completamente autoprodotto. La band toscana è nata nell’estate del 2015 da un’idea del frontman/chitarrista Federico Giusti ed il batterista Emiliano Burchi, a cui si aggiungono pochi mesi dopo Emilio Lucchesi alla chitarra e Francesco Fambrini al basso. L’idea è semplice nella teoria, molto meno nella pratica: suonare un genere sotto l’influenza di band tecnicamente ineccepibili come Obscura, Spawn of Possession, The Faceless e Beyond Creation, avendo particolare cura di non dimenticare gli insegnamenti forniti dalle band storiche del genere, che a loro volta sono state le principali influenze dei succitati. Detto questo, con un pizzico di follia, un po’ di coraggio ed una buona base tecnica, si può osare tutto, anche cercare di raggiungere il sogno di emulare i propri beniamini. Quindi, procediamo con l’ascolto e lasciamo che sia la musica a raccontarci questo primo atto dei Celephaïs.

L’EP è composto da tre pezzi, non molti per dare un giudizio definitivo sulla band, ma sufficienti per riuscire a comprenderne la filosofia di scrittura, le potenzialità, i pregi ed i difetti. Sin dalla prima riproduzione, si possono notare le qualità strumentali del quartetto con una particolare menzione per Federico ed il suo tocco solista; allo stesso tempo, tuttavia, come accade nel novantacinque percento delle prime pubblicazioni, si può anche notare una produzione che non riesce sempre a risaltare le capacità strumentali dei ragazzi e che, in certi frangenti, soprattutto nelle soluzioni più tecniche e d’impatto dei brani, rischia quasi di far passare in sordina agli ascoltatori meno attenti, alcune soluzioni compositive piuttosto curiose. Ma procediamo per ordine. L’apertura dell’EP è riservata alla title-track, brano più breve del lotto ma che già mette in luce l’ispirazione artistica del quartetto: il technical death dei Celephaïs non si basa esclusivamente sulla velocità fine a se stessa, anzi predilige cambi di tempo con riff potenti e d’impatto. Buone le linee di batteria di Emiliano Burchi, varie ed incalzanti quando necessario, anche se non osano eccessivamente e la produzione non mette così in risalto il suo lavoro. Allo stesso modo lascia un po’ spiazzati, anche se è difficile parlare di difetto propriamente detto, la voce di Federico Giusti che non si prodiga in un classico growl, né in un nevrotico scream, ma si mantiene su particolari harsh vocals. Sicuramente ci sarà da lavorare su questo aspetto, ma lo stile rimane comunque apprezzabile. Ben diverso il discorso chitarre, dove lo stesso Federico si sbizzarrisce con assoli al fulmicotone capaci di soddisfare ogni ascoltatore amante dello sweep picking; l’assolo della title-track è di chiarissima scuola Suicmez con qualche variabile che richiama il Christian Muenzner più ispirato, supportato dalle linee ritmiche di Emilio Lucchesi e Francesco Fambrini in un risultato non innovativo, ma estremamente godibile. Sophía è un altro chiaro esempio di quanto appena detto: il basso di Francesco pesta come un ossesso e fa capolino più volte tra le linee ritmiche, andando poi a dimostrarsi l’elemento più messo in luce durante il breakdown, una delle soluzioni più interessanti del brano, purtroppo penalizzato anche qui da una produzione non troppo definita, prima di un altro ottimo assolo di Federico. From Beyond viene chiusa dal pezzo migliore del lotto: Vǫluspá è una suite di dieci minuti che dimostra quanto ai quattro ragazzi toscani non manchi né il talento, né il coraggio di osare. A partire dagli arpeggi evocativi ed una linea solista in pulito che richiama gli ultimi Vektor di Terminal Redux, sino a giungere all’assolo di basso che si rifà ai mostri sacri del genere, ingrassando il sound complessivo del brano con classe. Anche qui, rimane da segnalare l’estro creativo nei cambi di tempo e nella composizione, dove tutti e quattro i ragazzi si cimentano in una prestazione ottima. Raccontare Vǫluspá è difficile: molto meglio lasciarsi trasportare ed ascoltarla ad occhi chiusi, cercando di tenere il tempo o facendo dell’air guitar. Probabilmente la miglior descrizione di questa suite è stata sintetizzata nella cover dell’album, a cura di HH Design che ci proietta in un’atmosfera oscura, ma al contempo spaziale e che si dimostra una meravigliosa trasposizione artistica degli arpeggi del brano, in un artwork di rara bellezza.

From Beyond è un debutto che vale la pena di essere ascoltato per scoprire una band con un potenziale in divenire non indifferente. In soli diciotto minuti, Federico, Emilio, Francesco ed Emiliano sono riusciti a dimostrare il loro talento, messo al servizio del technical death metal, prendendo ispirazione a piene mani dai gruppi più famosi, ma dimostrando già di voler intraprendere una strada tutta propria, di qui in avanti, con l’ovvia maturità che giungerà col passare del tempo e delle esperienze in sede live. Se siete amanti del genere, l’EP dei Celephaïs è caldamente consigliato e, nonostante alcuni difetti di cui sopra, proietta nel panorama italiano una band giovane che necessita della giusta cesellatura nei prossimi anni, ma che ha tutte le carte in regola per crescere. Non ci resta quindi che attendere un album con una produzione degna di questo nome e che riesca a mettere in luce ulteriormente le capacità del quartetto fiorentino. Del resto, i primi EP non sono mai stellari o esenti da difetti ed Illegimitation ne è un chiaro esempio. È quello che viene dopo, con tutte le risorse, il tempo e l’esperienza a disposizione, che conta veramente.



VOTO RECENSORE
69
VOTO LETTORI
70 su 1 voti [ VOTA]
MetalFlaz
Venerdì 17 Marzo 2017, 14.03.41
1
Sentito i pezzi su Youtube, non male il cantato in alcuni punti mi ha ricordati i the Crown voto 70
INFORMAZIONI
2017
Autoprodotto
Technical Death Metal
Tracklist
1. From Beyond
2. Sophía
3. Vǫluspá
Line Up
Federico Giusti (Voce, Chitarra)
Emilio Lucchesi (Chitarra)
Francesco Mazzino Pietro Fambrini (Basso)
Emiliano Burchi (Batteria)
 
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