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26/04/24
KARMA
CSA RIVOLTA, VIA FRATELLI BANDIERA 45 - VENEZIA
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17/03/2017
( 745 letture )
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I Pentarium sono un gruppo tedesco che dal 2006 si è misurato prima con l'EP The Avenger e poi con l'autoprodotto Blood For Blood. L'ultimo Schwarzmaler rivela invece, a partire dal titolo, l'intenzione di dedicarsi ad una proposta destinata a rimanere entro i confini nazionali, lasciandoci immaginare delle conseguenti variazioni anche nel sound. La giovane band traccia un pentagramma in stile melodic death direttamente ispirato dalla scena scandinava, quindi sulla scia di Dark Tranquillity e primi In Flames, pur non rinunciando alla marzialità delle atmosfere tedesche. Di primo impatto è possibile infatti inquadrare i Pentarium nell'antitesi tra stacchi improvvisi, distorsioni drastiche ed arpeggi ed abbellimenti che riportano in ordine i sensi. La batteria gioca, come in tutte le composizioni di questo tipo, un ruolo fondamentale, servendosi di figure death e tipiche dei generi estremi, che si incontrano in gran numero durante l'intero disco. In Vanitas si può sentire ad esempio il groove deciso sostenuto dal blast beat tra cassa e rullante e le spianate di doppio pedale, oltre a varie scariche fulminee in linea con i dettami del genere. Auf Schwarzen Schwingen combina d'altra parte un arpeggio di piano più riflessivo e decadente ai soliti fulminei giri di batteria. Rimanendo poi sulla sezione ritmica si può citare un basso non esaltante ma funzionale alle parti di chitarra ritmica, di conseguenza rilegato a una posizione di secondo piano. La dimensione melodeath del sound dei Pentarium trova poi anche un'esplicazione proprio nella presenza non solo di chitarre ritmiche, dai riff veloci e serrati, solitamente non ripetitivi, ma anche di parti soliste che conferiscono all'insieme melodia. Nimmermehr per esempio è uno dei pezzi più tirati, aggressivo e poco lineare, in cui la chitarra ritmica, che appare con accordatura ribassata, appesantisce il suono. In seguito all'arrivo di un arpeggio semplice ma ben fatto, l'atmosfera si va però alleggerendo. Anche le tastiere contribuiscono alla componente “decadente”, come dimostrato dall'inizio di Totendämmerung, o dall'impiego di archi tipico di molte altre band del genere, tra cui Insomnium o Eternal Tears of Sorrow . Qualche aggiunta elettronica proprio delle tastiere, contribuisce a rendere il disco più personale, senza aggiungere però nulla di particolarmente innovativo. Il timbro vocale infine è piuttosto anonimo pur esprimendo l'intensità adatta al tipo di disco. Soprattutto è difatti positiva la versatilità che permette a Carsten Lihns di variare agilmente tra parti in growl e scream.
A differenza di altre band melodeath i Pentarium danno comunque l'impressione di preferire un andamento appena meno “scatenato” rispetto alla media. Schwarzmaler è un disco che non mostra nessuna idea innovativa, non procura tuffi al cuore o chissà quale slancio emotivo. Nonostante questo, il platter si configura comunque come un lavoro discreto che supera tranquillamente la sufficienza e fermandosi per qualche settimana nella nostra playlist.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Kronzeuge 2. Vanitas 3. Seelenheil 4. Auf Schwarzen Schwingen 5. Nimmermehr 6. Totendämmerung 7. Macht durch Angst 8. Gevatter Tod 9. Am Waldesrand 10. Drachenstein 11. Weltenbrand 12. Schwarzmaler
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Line Up
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Carsten Lihns (Voce) Florian Jahn (Chitarra) Hendrik Voss (Chitarra) Philip Burkhard (Tastiera) Fabian Laurentzsch (Basso) Max Peev (Batteria)
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RECENSIONI |
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