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Jane`s Addiction - Strays
18/03/2017
( 1925 letture )
All'inizio dell'estate del 2003 c'era grande fermento per il ritorno sul mercato discografico dei Jane's Addiction, sia fra i fans della band, sia fra gli addetti ai lavori. Quello che all'epoca era il canale musicale per eccellenza, ovvero MTV, cominciò a passare a rotazione Just Because, singolo in anticipazione del nuovo album Strays. Ciò contribuì e non poco ad alimentare l'attesa nei confronti di Farrell e soci, i quali se si esclude la parentesi della compilation del 1997 Kettle Whistle, non producevano qualcosa assieme addirittura dal pluripremiato Ritual de lo Habitual, uscito ben tredici anni prima. Un tempo lungo, anzi lunghissimo nel quale il panorama rock si era evoluto in modo determinante: prima con l'affermazione del grunge, poi con quella del nu metal, infine, nel nuovo millennio, con la diffusione planetaria del fenomeno indie rock e la conseguente nascita di miriadi di gruppi che si definivano comunque alternative. Tutto ciò portò all'introduzione di sonorità difficilmente ignorabili nei primi anni duemila e fu così che persino i precursori e rivoluzionari Jane's Addiction dovettero fare i conti col nuovo bagaglio musicale esistente, impossessandosi di esso con maestria e personalità innata. Tali peculiarità, quelle che in realtà hanno contraddistinto la loro intera carriera, risulteranno decisive nel riportare la band di Los Angeles nella top ten americana.

L'effetto del contrasto è una delle chiavi di lettura di Strays: le parti melodiche (o di interludio) vengono alternate alle bordate hard rock operate dai musicisti sia nella successione delle diverse canzoni, sia all'interno di esse. Il secondo punto di forza ha un nome e un cognome, Dave Navarro. Il chitarrista è la mente che sta dietro ai pezzi: i suoi refrain distorti, le sovrapposizioni tra ritmica e solista, il sound di fondo volutamente confusionario che crea un suono unico ed indistinguibile è soprattutto frutto del suo lavoro e soltanto in parte dei produttori Bob Ezrin e Brian Virtue. La forza e l'impatto sonoro che deve possedere quel dato passaggio rispetto ad un altro è totalmente appannaggio del chitarrista di Santa Monica. Ovviamente ciò non toglie che la voce stridula di Farrell doni una certa particolarità alle undici songs che compongono l'album, peraltro il singer può permettersi qualche leggera imperfezione poiché riesce tranquillamente a contestualizzarla nelle sue interpretazioni straripanti. Anche la sezione ritmica svolge ampiamente il suo compito: Chris Chaney (colui che da qui in poi sostituirà lo storico bassista Eric Avery) si fa sentire con alcune badilate quando c'è da conferire sostanza al brano, mentre il batterista Stephen Perkins è esemplare nello scandire i tempi.
True Nature apre l'LP in maniera abbastanza aggressiva all'insegna della natura grezza e primitiva del sound, caratteristica tipica dei Jane's Addiction. La titletrack devia l'attenzione sui passaggi più melodici: il basso incalzante ed inquietante, le note tremolanti del piano sulle strofe, gli acuti del singer ed il solo spettacolare di chitarra sono gli elementi basilari del pezzo. La già citata Just Because solleva l'asticella portando l'album su ottimi livelli, in particolare grazie al riff contagioso che si ripercuote sull'ascoltatore per tutta la song. Il ritornello è esemplare ed efficace, mentre nella fase centrale i suoni che si confondono fra loro non fanno che accrescere la qualità stilistica. L'avvio melodico di Price I Pay (uno dei brani migliori del lotto) in aperto contrasto col finale arrembante di Just Because è voluto e cercato. Sono le dure corde del basso ad aprire la strofa, la quale risulta impressionante per la straordinaria prova della sezione ritmica e le modernizzazioni apportate sugli spunti hard rock; l'intermezzo di quiete prima della tempesta perfetta finale è totalmente riuscito. The Riches conclude un trittico esaltante: in questo caso la strofa non è protagonista, anzi sembra solo la giusta attesa prima dell'esplosione sul ritornello, cioè il punto focale della song, orecchiabile e tosto al punto giusto. Il finale affidato alle flebili note della chitarra e alla voce spensierata di Farrell assume tinte psichedeliche e si collega alla successiva Superhero: una canzone simpatica ed accessibile indirizzata alle masse, dalla base alternative rock ma con influssi novantiani britpop che ricordano alcuni lavori dei Blur. Sulla seguente Wrong Girl Navarro prende il controllo della situazione facendosi ispirare dai monumenti del blues e quindi focalizzandosi su riffate calde ed avvolgenti sullo stile Stevie Ray Vaughan. Il solito intermezzo melodico scombina un po' le carte in tavola, mentre il solo potente e deciso prima del finale è imprescindibile. Con Everybody's Friend finalmente arriva l'immancabile ballata commovente, dove la protagonista assoluta è la voce piangente del cantante alla quale è difficile rimanere impassibili. Suffer Some riporta il sound duro ed alternative, che in alcuni momenti sembra ispirarsi ai Rage Against the Machine, anche se la combinazione dei vari strumenti mantiene il tratto esclusivo ed inimitabile dei Jane's Addiction. Il solo prima del finale è eccezionale: veloce e spinto al punto giusto oltre ad essere ben sostenuto dalla ritmica. La susseguente Hypersonic già dal titolo lascia intendere che ci troviamo di fronte ad una bomba sonora: la consueta buona amalgama fra i vari strumenti rende il brano fortemente d'impatto. Perkins, anche grazie agli influssi elettronici presenti sulla track, mantiene ritmi sostenuti fino alla demolizione (in)controllata del chorus. La conclusiva To Match the Sun è uno dei brani più particolari ed interessanti del disco, poiché in principio presenta atmosfere soffuse alla Smashing Pumpkins, poi un hard rock d'annata con influssi degli anni 2000, infine si assiste ad una parte melodiosa fantastica realizzata solo ed esclusivamente dal pianoforte e dai riff sognanti di Navarro.

Strays è il naturale risultato di un accurato lavoro di analisi da parte dei Jane's Addiction su quali fossero i suoni più convincenti in ambito alternative rock/metal nel periodo in cui uscì il disco. Come anticipato, le diverse sperimentazioni che caratterizzarono gli anni 90, unite alle nuove tecnologie introdotte in musica tra la fine del XX e l'inizio del XXI secolo sono alla base del terzo LP del gruppo, ma è soprattutto negli arrangiamenti e nelle fasi di accompagnamento che fuoriesce il tipico sound della band: quella commistione geniale fra le stesure melodiche e la ritmica incessante, che è prerogativa di ogni singolo lavoro del quartetto. Inoltre questo album ha il pregio di aver creato una nuova generazione di fans di Farrell e compagni, costituita da coloro che non hanno avuto la fortuna di vivere in prima persona l'uscita di capolavori epocali come Nothing's Shocking e Ritual de lo Habitual, ma che hanno potuto scoprire e apprezzare tali lavori seminali anche grazie a Strays. Stesso merito sarà da accreditare a The Great Escape Artist, il quale otto anni dopo farà conoscere questi classici ad altri migliaia di adolescenti.



VOTO RECENSORE
83
VOTO LETTORI
82.25 su 8 voti [ VOTA]
cowboy big 80
Venerdì 14 Febbraio 2020, 23.45.29
12
si insomma alla fine finiscono per fare i Motley
cowboy big 80
Venerdì 14 Febbraio 2020, 23.31.21
11
Il disco piu' bello dei Motley Crue, finiti dopo l omonimo. Alternativi a chi? al pop, ah be'
P2K!
Sabato 25 Marzo 2017, 7.36.44
10
Lo sto riascoltando proprio in questo periodo (dopo 14 anni) ed è stato un piacere riscoprire questo disco. Questo è l'alternativa che mi piace. Ottimo Navarro!!!!
Lizard
Giovedì 23 Marzo 2017, 21.06.33
9
Anche per me ottimo album. Non un capolavoro, molto ruffiano, ma fu un ritorno più che benvenuto e piacevole.
verginella superporcella
Giovedì 23 Marzo 2017, 17.53.24
8
Un discone. Da riscoprire
Voivod
Martedì 21 Marzo 2017, 13.37.24
7
A me invece piacque...anche se non lo ascolto da 12-13 anni! Vidi la data milanese del tour: spettacolari!
Metal Shock
Lunedì 20 Marzo 2017, 16.46.38
6
All'epoca dell'uscita mi ero precipitato all'acquisto senza aspettare la recensione e purtroppo quando lo ascoltai ne rimasi deluso. I fasti dei primi due dischi, tre se includiamo il live di esordio, sono molto distanti. Qualche buona intuizione ma non da far gridare al miracolo: diciamo un disco discreto e nulla più, non mi ha mai invogliato il riascolto, l'ho fatto ieri per dovere di cronaca, ma la mia opinione non è cambiata. I Jane's Addiction di Nothing Shocking sono molto lontani.
Metal Shock
Lunedì 20 Marzo 2017, 16.46.37
5
All'epoca dell'uscita mi ero precipitato all'acquisto senza aspettare la recensione e purtroppo quando lo ascoltai ne rimasi deluso. I fasti dei primi due dischi, tre se includiamo il live di esordio, sono molto distanti. Qualche buona intuizione ma non da far gridare al miracolo: diciamo un disco discreto e nulla più, non mi ha mai invogliato il riascolto, l'ho fatto ieri per dovere di cronaca, ma la mia opinione non è cambiata. I Jane's Addiction di Nothing Shocking sono molto lontani.
Eagle Nest
Sabato 18 Marzo 2017, 15.14.23
4
Per me un ottimo ritorno. Molto più asciutto e quadrato dei dischi storici, sicuramente meno imprevedibile ed oltraggioso. D'altra parte gli anni non passano invano. La sostanza però c'è, come le canzoni. Se questo fosse il mainstream, allora amerei il mainstream. Poi però tutti a comprare i Red Hot Chili Peppers di Snow e Dani California, mi raccomando
Awake
Sabato 18 Marzo 2017, 14.53.04
3
Niente di che, molto banalotti e mainstream.
galilee
Sabato 18 Marzo 2017, 14.36.27
2
Quello che mi piace di meno dei Jane's addiction. Banale rispetto al resto.
terzo menati
Sabato 18 Marzo 2017, 14.06.35
1
album niente male
INFORMAZIONI
2003
Capitol
Alternative Rock
Tracklist
1. True Nature
2. Strays
3. Just Because
4. Price I Pay
5. The Riches
6. Superhero
7. Wrong Girl
8. Everybody's Friends
9. Suffer Some
10. Hypersonic
11. To Match the Sun
Line Up
Perry Farrell (Voce)
Dave Navarro (Chitarra, pianoforte)
Chris Chaney (Basso)
Stephen Perkins (Batteria, percussioni)
 
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