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Eclipse - Monumentum
21/03/2017
( 2917 letture )
Capelli cotonati, look androgino, macchine veloci, rallenty inutili, chitarre dalle forme improbabili, tonnellate di tastiere (rigorosamente Roland a tracolla rosse) e cori impossibili da dimenticare sono alcuni degli elementi imprescindibili per identificare band e sound che andavano per la maggiore nei gloriosi (ma anche malamente vituperati) anni 80. C’è chi non sembra essersi mai svegliato da quel sogno glitterato lontano ormai trent’anni, credendo ancora di fare la spola sulla Sunset Strip ascoltano alla radio l’ultima hit di Survivor e REO Speedwagon. Di questa tribù fa orgogliosamente parte un duo di svedesi con un grande talento e una passione sconfinata per quegli anni: Erik Mårtensson e Magnus Henriksson le menti dietro uno dei progetti più interessanti di revival delle sonorità AOR gli Eclipse. Sotto l’ispirata guida della nostrana Frontiers questa band sforna il sesto disco Momentum a distanza di due anni dall’acclamato Armageddonize. Rispetto al disco precedente cambia la sezione ritmica con l’ingresso di Magnus Ulfstedt al basso e Philip Crusner alla batteria. Purtroppo nessuna buona nuova in ambito copertina dove la band non sembra riuscire a trovare una direzione passabile, rimane infatti la totale mancanza di creatività e impatto dell’artwork che aveva un po’ “macchiato” anche l’uscita del 2015.

Quanto c’è disegnato sulla confezione non ha comunque minimamente importanza rispetto a quello che è registrato nel disco che contiene, qui le note dolenti svaniscono in un attimo. Prima di qualsiasi commento sulle undici tracce, va ancora una volta lodato il lavoro svolto in studio che restituisce un sound straordinariamente cromato, crasso e pompato all’inverosimile conservando tutta la carica tipica delle produzioni dei tempi che furono a cui si aggiunge la pulizia e la nitidezza che solo i mezzi tecnologici odierni sono in grado di creare. I cori bombastici e le tastiere che creano l’atmosfera da stadio sono saturi e riempiono le orecchie accompagnati da voce e chitarre costruendo un muro sonoro che non può non coinvolgere. Un riff particolarmente aggressivo fa da apripista nell’iniziale Vertigo con un Mårtensson altrettanto incazzato, il basso tuonante fa da sostegno sullo sfondo fino al ritornello, primo di una ininterrotta serie di melodie che rimangono stampate in testa. Dopo un inizio quasi sorprendente per impatto e durezza si torna subito nei sacri e sicuri territori degli eighties di Never Look Back con secchiate di riverbero sulle chitarre e un coro da cantare già dalle prime battute, un compito classico, ma al solito dannatamente ben eseguito; Killing Me ha probabilmente uno dei migliori refrain del disco (e la competizione è tutto fuorché semplice) incastonato in una traccia dall’andamento quasi danzereccio costruito da un synth cromatissimo e sorretto dal basso possente. I toni si fanno decisamente più cupi con Hurt in cui Mårtensson sempre in grande spolvero da fondo a tutta la sua capacità di emozionare; si torna su coordinate più consone al resto del disco con Jaded e Born to Lead, forse un po’ scontate nella loro linearità e fedeltà agli “stereotipi” del genere, ma comunque innegabilmente trascinanti. Uno dei migliori episodi di tutto Momentum è No Way Back che riprende la vena particolarmente aggressiva dell’apertura senza perdere un briciolo del gusto melodico del resto del platter, impreziosita anche da un grandissimo solo di Henriksson. Chiude le “danze” Black Rain cupa e pesante nel riff portante, così come nel chorus, ma resa frizzante dal bridge centrale in cui la chitarra si sfoga generando una scarica di energia.

Nelle note che hanno accompagnato questa uscita Mårtensson ha dichiarato, come fanno in troppi di questi tempi, che Momentum è il suo miglior lavoro, probabilmente non ha ragione, ma solo per la grande qualità a cui ci ha abituato fino a qui. Questo disco è decisamente superiore alla media di questo tipo di uscite, ma forse non arriva ad eguagliare il clamoroso predecessore; a mancare è un po’ di varietà nelle tracce che in alcuni casi (limitati sia ben chiaro) si reggono quasi unicamente sul solo refrain radio friendly. Rimane comunque un’uscita di qualità molto elevata grazie ad una prova di livello di tutta la band con la solita menzione di merito per il singer, ad un songwriting solido, ancorato alla tradizione, ma capace di inserire qualche elemento moderno e ad una produzione cristallina e di impatto. Il sogno della Strip è sempre più reale in casa Eclipse e proprio nessuno ha intenzione di svegliarsi.



VOTO RECENSORE
78
VOTO LETTORI
80.5 su 12 voti [ VOTA]
80
Mercoledì 14 Novembre 2018, 20.32.06
14
Sofficione..ma va a cagher!!! discaccio suonato e pensato come il dio dell’AoR comanda
Paolo Emilio
Giovedì 5 Ottobre 2017, 1.50.32
13
questi li ho retti benissimo, anzi dire.. Eccellenti, fino a Bleed & Scream.. Poi già un pò meno con il successivo, seppur bello ARMAGEDDONIZE (riascoltato) - tranne la copertina - ma quest'ultimo.. mi sembra noisamente RIPETITIVO.. questo gruppo, pur avendo una ottima tecnica (sia voce che strumentale) ha intenzione di andare avanti così a lungo (copertine incluse) ??? Così diventano NOIOSI e RIPETITIVI, e condivido il commento n.11. Clichè, uo-uo ye-ye ripetuti.. ma in più aggiungo un MIXAGGIO troppo pieno.. Non mi sembra nemmeno molto equilibrato questo nuovo lavoro, solo un gran muro di suono dove tutto è spatato a mille e ridondante, tanto da far abbassare il volume a volte.. MAH!! Nutrivo speranze per questi svedesi (avendoli scoperti al loro terzo album - tra l'altro poi Re-Inciso e mi chiedo il perchè..) ma ormai.. non sorprendono più.
Andy
Martedì 22 Agosto 2017, 21.26.07
12
a mio parere questa band e' una delle migliori del nuovo millenio...riescono sempre a riinventare l'hard rock imperante della fine degli anni '80 senza copiare...il songwriting e' eccellente...la musica altrettanto....quindi qual'e' il problema?....io non ne vedo....gli album brutti sono tanti nel mercato inflazionato del 2017 e gli eclipse con questo monumentum ne hanno sicuramente partorito un altro bello...l'ennesimo!...erik martensson e' indiscutibilmente un grandissimo talento scandinavo paragonabile al joey tempest degli anni '80!!!
sofficione
Sabato 17 Giugno 2017, 19.37.06
11
pacchianata disgustosa. praticamente tutti i peggiori clichées dell'AOR e del glam sono racchiusi in questo disco. se ci aggiungiamo il livello imbarazzante dei testi, i cori da stadio, i continui uuoohhoohh yeeeaaah, i ritornelli penosi, il risultato non può che essere pessimo. statene alla larga
lux chaos
Domenica 23 Aprile 2017, 19.26.12
10
Si potrebbe prendere il mio commento al disco precedente e fare un bel copia-incolla, e infatti cosi faccio: "questi ragazzi che "sulla carta", per i miei gusti, dovrebbero farmi impazzire, invece mi lasciano tiepido per la quarta volta....e niente, tutto è al posto giusto, buoni pezzi, buona voce, ma manca quella "magia" che mi fa rimettere su i dischi più volte, che ti fa venir voglia di riascoltare un pezzo 10 volte...qui non c'è nessuna critica oggettiva da fare, ma tutto è molto standardizzato, manierista, artificioso, plasticoso....noioso. E dire che io impazzisco per questo genere, di cui possiedo una tonnellata di cd, ma nulla mi toglie queste sensazioni di dosso quando ascolto questo gruppo...potremmo dire ormai con certezza che non siamo fatti l'uno per l'altro
HeroOfSand_14
Sabato 25 Marzo 2017, 15.39.17
9
Ascoltato già molte volte, potrei nominarlo come il loro miglior disco ad oggi. Ovviamente ormai il loro stile è riconoscibilissimo e le canzoni si assomigliano tutte in struttura e suono, ma sono state talmente ben costruite, cantate e suonate che non c'è un momento di noia. Erik qui ha fatto centro per la terza volta consecutiva (e mezza se aggiungiamo il discreto Are You ready to Rock). Se Armageddonize era forse un pò più complesso e studiato, questo Monumentum è più sempliciotto e di facile presa, ma non in accezione negativa, anzi. Pezzi come Jaded, Never Look back, Vertigo, Hurt e la stupenda The Downfall Of Eden (per me forse il loro miglior brano con quel finale spettacolare) sono pezzi da novanta che molti autori del rock melodico si sognano. Insomma, non sono una band per tutti gli Eclipse ma divertono veramente tanto. Non vedo l'ora di vederli al Frontiers Rock Fest!
Marchofprogress
Venerdì 24 Marzo 2017, 9.19.18
8
Tutto ben fatto ma quanta ripetitività! Ottime canzoncine ed una voce eccessivamente squillante più per ragazzini
Giulio B
Venerdì 24 Marzo 2017, 0.14.58
7
Superlativo!
Northcrossdeath1
Giovedì 23 Marzo 2017, 14.08.04
6
Certo in questo genere non penso ci sia molto altra da dire, ma loro lo suonano veramente molto bene. Lo ascolterò prossimamente.
InvictuSteele
Mercoledì 22 Marzo 2017, 12.16.12
5
Loro sono molto bravi, io ho il primo album ed è ottimo. Non inventano nulla ma che melodie!!!
LAMBRUSCORE
Martedì 21 Marzo 2017, 17.56.16
4
Li seguo da un po', ascolterò anche questo, non mi interessa se il genere è già stato suonato da migliaia di band, loro lo fanno benissimo.
Abarth
Martedì 21 Marzo 2017, 14.37.28
3
Ah che pirla, non so più nemmeno leggere . Grazie della segnalazione correggiamo subito
Argos23
Martedì 21 Marzo 2017, 14.26.21
2
Ottima recensione, anche se il titolo del cd sarebbe Monumentum.
warrior63
Martedì 21 Marzo 2017, 14.20.14
1
Bravissimi. Fanno ottima musica molto ben suonata.
INFORMAZIONI
2017
Frontiers Records
AOR
Tracklist
1. Vertigo
2. Never Look Back
3. Killing Me
4. The Downfall Of Eden
5. Hurt
6. Jaded
7. Born To Lead
8. For Better Or For Worse
9. No Way Back
10. Night Comes Crawling
11. Black Rain
Line Up
Erik Mårtensson (Voce, Chitarra)
Magnus Henriksson (Chitarra)
Magnus Ulfstedt (Basso)
Philip Crusner (Batteria)
 
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