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20/04/24
THE OSSUARY
CENTRO STORICO, VIA VITTORIO VENETO - LEVERANO (LE)
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Mantar - Ode To The Flame
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28/03/2017
( 1149 letture )
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Dopo un interessante esordio, rappresentato da Death by Burning, il duo teutonico Mantar inaugura l’ingresso nel roster della Nuclear Blast con Ode to The Flame. Sebbene il passaggio ad un’etichetta tanto nota non possa che figurare come un riconoscimento importante per la formazione, il fan della prima ora potrebbe nutrire al contempo dei ragionevoli dubbi circa una più o meno palese commercializzazione o depotenziamento della proposta originaria, tutt’altro che appetibile ad un pubblico particolarmente esteso. Quest’ultima difatti attingeva all’anima più oscura e seminale del black‘n’roll -ascrivibile in particolare all’esempio dei Darkthrone più recenti- armonicamente fusa ad un afflato sludge, il tutto condito da una smaccata attitudine punk. In Ode to The Flame tali spunti non vengono soppressi o, per dir così, imbrigliati in un amalgama più accattivante -ed adatto anche ad i palati meno propensi a saggiarne le potenzialità- bensì dispiegati in tutta la loro tetra essenza nonché convintamente sospinti sino ai loro limiti.
I poco più di due minuti e mezzo della opener Carnal Rising suggellano immediatamente a chiare lettere tali presupposti: le vocals dall’afflato quasi hardcore di Hanno si stagliano su un riffing saturo e corposo che tuttavia non disdegna affascinanti armonizzazioni per nulla fuori luogo. In Praise the Plague, pregna di groove marcatamente heavy, fa invece da padrone una sezione ritmica possente, ora lanciata nella folle rincorsa delle sei corde, ora posta a scandire i frangenti nei quali il muro sonoro generato dalle stesse si dissolve parzialmente. La successiva Era Borealis, impostata su un mid tempo dinamico e mai stancamente ripetitivo, costituisce probabilmente la traccia più catchy ed orecchiabile del platter, grazie ad un chorus magnetico destinato ad imprimersi anche nella memoria dell’ascoltatore più distratto senza per questo indugiare in soluzioni stucchevoli ed abusate. The Hint è percorsa dal medesimo indugio su soluzioni melodiche di impatto coniugate a dilatazioni putride, colmate da power chords sepolcrali laddove in I Omen la formula sinora sperimentata si arricchisce di inserti in hammond e spettrali sezioni arpeggiate. Menzione particolare meritano inoltre Cross to the Cross, uno dei brani più dinamici -trasudante quell’anima punk persistente in tutto il full length- nonché la conclusiva Sundowning, ondeggiante tra i medesimi ritmi sostenuti dei brani precedenti e slow tempo maggiormente marcati di chiara matrice doom.
Quello dei Mantar può dunque essere considerato un gradito ritorno ed una ulteriore riconferma della bravura di un combo che, facendo proprio un sound decisamente peculiare ed ibrido, si mostra in grado di tener viva l’attenzione dell’ascoltatore. Tale risultato viene conseguito peraltro mediante un songwriting che coniuga dialetticamente le molteplici polarità animanti la musica della band tedesca, limando del tutto le asperità delle origini. Ode To The Flame benefica inoltre di una produzione decisamente sopra le righe, valorizzante sommamente i bassi a discapito delle frequenze medie, plumbea ed a tratti ruvida ma sempre conservante una generale nettezza che consente di discernere chiaramente tutte le linee strumentali. Tutto ciò contribuisce a rendere l’ultima release dei Mantar un acquisto obbligato per chiunque abbia apprezzato Death by Burning e, parimenti, una gradita sorpresa per qualsiasi fruitore di musica estrema.
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2
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ODE ALLA FIAMMA. NESSUNO PUò ANCORA NEGARE LA REALTà DI UN SITO BLASFEMO. |
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1
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Band che ho trovato interressante, per un voto dovrei ascoltare l'album ancora un po' di volte |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Carnal Rising 2. Praise The Plague 3. Era Borealis 4. The Hint 5. Born Reversed 6. OZ 7. I, Omen 8. Cross The Cross 9. Schwanenstein 10. Sundowning
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Line Up
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Hanno (Voce, Chitarra) Erinc (Voce, Batteria)
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RECENSIONI |
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