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01/04/2017
( 4863 letture )
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Quando si parla dei Riot, il disco più rappresentativo e che viene subito in mente è sicuramente Thundersteel, perla assoluta della discografia della band, nonché disco universalmente riconosciuto come uno dei capisaldi del power speed metal di stampo americano. Uscito dopo alcuni anni di inattività della band dovuta a scioglimenti, cambi di line-up e tensioni interne, Thundersteel vede la luce nel 1988 sotto l’etichetta CBS Records, forte di una formazione che rimarrà nei cuori di migliaia di fans. Oltre ai due pilastri del songwriting, il chitarrista Mark Reale e il bassista Don Van Stavern, troviamo l’ottimo Tony Moore alla voce, mentre alla batteria, seppur venga citato ufficialmente nella formazione solo Bobby Jarzombek -ex Steeler e Burning Starr-, troviamo in alcune tracce Mark Edwards. Doveroso inoltre precisare che parte della tracklist presente in Thundersteel - tra cui la famosissima titletrack- fu composta anni prima del 1988 e più precisamente durante il periodo dei Narita, la band formata da Mark Reale e Don Van Stavern, durante il periodo di scioglimento temporaneo dei Riot.
Ad ogni modo, nonostante le travagliate vicissitudini del gruppo, le nove tracce di Thundersteel sprigionano energia e potenza in ogni singola traccia. L’apertura del disco con l’iconica titletrack è un concentrato di heavy metal di qualità sopraffina, riffing indiavolato ma precisissimo, drumming arrembante e avvolgente coronato da linee vocali tiratissime e coinvolgenti. La successiva Fight or Fall rappresenta un’altra pietra miliare del genere ed evidenzia ulteriormente una composizione di altissima qualità e di rara fattura. Alchimia trascinante che si mantiene viva anche nel proseguo del disco ed in particolar modo nelle successive canzoni, le più lente e cadenzate Sign of the Crimson Storm e On Wing of Eagles e soprattutto nella frizzante Flight of the Warrior. Il basso di Don Van Stavern introduce il brano Johnny's Back in cui un ispiratissimo Mark Reale tesse una successione di raffinate melodie e il titolo omaggia il famigerato/amato/odiato “uomo foca”, mascotte dei primi album della band. Bloodstreets rallenta il moto generale del disco, ma evidenzia ulteriormente l’abilità di un cantato caldo e avvolgente in grado di sostenere da solo un brano il quale, nonostante l’apparente semplicità, riesce ad esprimere grande pathos e sentimento nel suo incalzare e che si candida, subito dopo le due inarrivabili tracce di apertura, come uno dei picchi dell’album. Arrivati in chiusura di disco, c’è spazio ancora per due perle di heavy metal: Run For your Life e Buried Alive (Tell Tale Heart) . Se la prima strizza l’occhio al meglio dei Judas Priest , la seconda risulta essere una parentesi a sé stante di tutto il disco e, più in generale, di tutta la discografia della band. Il lungo pezzo -oltre otto minuti- si caratterizza per un intro narrato e dei sottili arpeggi, i quali alimentano delle atmosfere cupe, sorrette da un andamento lento e cadenzato. Ne risulta un pezzo un po’ estraneo al moto complessivo del disco, ma allo stesso tempo meritevole di interesse.
In estrema sintesi, Thundersteel è oggettivamente un capolavoro del US Metal, un disco emblematico di un genere musicale che trovò l’apice negli anni ‘80 e che tutt’ora, nelle sue diverse sfaccettature, rimane fonte di ispirazione per molte giovani band. Sorretto da un ispiratissimo Mark Reale e da una band coesa, Thundersteel ha proiettato definitivamente i Riot nell’Olimpo delle band di riferimento dell’heavy metal. Un disco immancabile nella discografia personale di ogni metallaro che si rispetti.
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VOTO LETTORI
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98.83 su 268 voti [
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mi correggo, l'album è uscito mesi prima di And Justice for All, quindi la scelta di registrare la batteria cosi' nasce da altri fattori tecnici e non dalla influenza di quel disco, comunque per il resto ribadisco quanto già detto |
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album incredibile, forse troppo veloce e sempre sulle stesse energetiche formule, fino alle ultime tracce che son più varie, ma davvero una continua scossa di adrenaline: vale la pena dire che le influenze sono quelle dei Judas, certo, ma scusate se lo dico, anche i Led Zeppelin per le parti più intro come in Boodstreets (che per me è una Stairway To Heaven pompata) e poi, anche se siamo su un binario solo parallelo al thrash metal, ma non thrash assolutamente... pero' l'influenza dei Metallica si avverte in un riff o due che vene da Ride The Lightning o Puppets (poi magari mi sembra), ma più che altro nella produzione: parti di batteria registrate alla grande che non possono non avere risentito delle scelte di Lars ulrich quando ha registrato And Justice For All. Beh, comunque, non voglio toglieree nulla a Mark Reale.Tanti anni di lavoro dentro a questo disco, ch riassume un po' la band e lo stato dell'arte del metal nel 1988.... 99 |
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Più gli anni passano e più mi rendo conto che quando si parla non solo di US Power metal, ma proprio di heavy metal, questo è tra il top del top |
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Pochi album riescono a essere copiati così apertamente e spudoratamente da così tante band, tra sound e riff. Marito di una grande... Immensa band e di un sognwriting pressoché perfetto, passando dallo Hard Rock, all'Epic, al Power ed allo Speed Metal senza che questo si noti o pesi. Un album che è un riassunto di tutto ciò che era stato fatto e sarà fatto(!!!!!!!!!!!!!!) nel mondo dello Hard Rock, del Power ed, in generale, nel mondo del Classic Metal. Sfortunatamente rimasti quasi una cult band... Ma meglio essere per pochi che finire per dover accontentare le masse! |
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Uno dei migliori album Speed Metal di sempre, anche se un pò troppo melodico per i miei gusti, il mio voto è 99. |
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Tantissimi auguri di Buon Compleanno Thundersteel! Purtroppo non uscirà nessun cofanetto celebrativo sigh!....mi sono sempre chiesto se esistono B-Sides di questo capolavoro....Shine On! |
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Tanti auguri Thundersteel!!! 30 anni e non sentirli!!! |
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Il mio preferito dei Riot insieme al leggendario Fire Down Under. Il voto lettori dice tutto : uno degli album più amati dell'heavy metal ottantiano. C'è poco altro da aggiungere. Da avere a tutti i costi !!! Voto 93 |
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Lo stato dell'arte. Disco di immarcescibile bellezza |
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Disco eccezionale di una band eccezionale! Già i precedenti lavori erano di altissimo livello...questo è stratosferico |
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Grazie a tutti voi dei consigli: ho scoperto una gemma e credo davvero che questo lavoro dei Riot sia uno dei più belli ed entusiasmanti di tutto il panorama hard 'n'heavy degli ultimi 30 anni! |
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Uno dei più bei dischi di tutta la nostra musica. Non voglio aggiungere altro! Buy or Die! |
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La canzone Thundersteel deve entrare di diritto nella Hall of Fame dell'Heavy Metal |
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La canzone Thundersteel deve entrare di diritto nella Hall of Fame dell'Heavy Metal |
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100 E NON SI DISCUTE: ci troviamo di fronte all'Album (con la A maiuscola, si!) che ha insegnato come si deve fare l'heavy metal. Tutte le canzoni sono dei capolavori, l'espressione suprema del Metal!!
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I Riot sono veramente a mio avviso la band più sottovalutata dell'intero panorama Hard N'Heavy e ce lo confermano i numerosi capolavori che costellano la loro fantastica discografia che ha attraversato ben 5 decadi!
Hanno però il grande pregio di mettere d'accordo tutti: ho letto tutti i commenti degli album recensiti e si fa fatica a trovare un commento che non sia rispettoso nei loro confronti.
Hanno maneggiato con classe e tecnica generi musicali vicini tra loro ma anche completamente diversi: Hard Rock ,Hard Blues, Metal, Power e Speed.
Il disco in questione è la quintessenza del Power Metal americano con venature speed assolutamente entusiasmanti.
Gemma di valore assoluto, come altre peraltro nella loro carriera.
Voto 100 meritatissimo per il sottoscritto |
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Credo sia il mio disco metal preferito, assieme a Powerslave ed Operation Mindcrime. Bella recensione, ma voto oggettivamente basso. 100/100 |
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Concordo con quello che dice il commento 2. E' stato grazie anche a questo disco veloce, così veloce, irrefrenabile e superlativo che può essere uscito un Painkiller dei Judas Priest. Vi può sembrare una follia? Invece no. I Judas avranno un suono più pieno e consolidato da giganti...ma l'influenza viene anche da qui...che disco, che disco, uscito due anni prima e seppur scrivendo "Riot" in qualsiasi motore di ricerca non te li trova è solo per scarsa fama ma di una qualità infinita. Rimangono sempre ingiustamente nell'underground dell'heavy metal...che non può essere dimenticato, non un calo, una hit dalla prima all'ultima traccia, una delle migliori formazioni più forti del metal americano...la straordinaria voce di Tony Moore echeggia nei pensieri di tutti e le composizioni del talentuoso e compianto Mark Reale, uno dei migliori chitarristi della scena; saremo devoti non ringraziandolo mai abbastanza per aver dato alla luce un capolavoro del genere e un roboante batteria inarrestabile di Bobby (di cui ha fatto parte nei dischi di Halford omonimo nei duemila). Rimarrà indelebile per sempre |
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Disco immancabile in ogni discografia Metal che si rispetti. L'assolo della title-track dovrebbe essere materia d'insegnamento in qualsiasi scuola di musica. Per non parlare di quello che apre Buried Alive (Tell Tale Heart). Insuperabile, immarcescibile, eterno! |
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Mi accodo ai commenti lusinghieri di quello che è, a conti fatti, uno dei più bei capolavori della storia del metal. Attendo recensione anche del figlio minore di Thundersteel ovvero the privilege of power....li ho consumati entrambi nella mia adolescenza e li ascolto ancora con entusiasmo adesso |
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Max 1: per carità hai assolutamente buon gusto! Fire Down Under lo porterei insieme a Thundersteel sulla luna! Voto 100 ad entrambi i capolavori |
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Ottimo album ma preferisco- e di gran lunga - Fire Down Under, un capolavoro che da la paga alla maggior parte degli album dell'epoca!! |
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Se dovessi andare sulla luna e portarmi dietro solo 10 dischi...ebbene uno di questi sarebbe Thundersteel!!! Voto 100? no!!! 1000! |
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Uno dei 5 dischi più belli di tutti i tempi in ambito Heavy Metal. Da incorniciare e appendere in salotto. Grazie Riot!!! Voto 100+++ |
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Come darvi torto Pannetta e Ric Pingo... Pietra miliare assoluta! Avuto in casssetta, cd ed Lp. Recentemente ho pure acquistato la versione remastered! Shine on!! |
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Scende una lacrimuccia.....questo capolavoro ha accompagnato tutta la mia adolescenza e a distanza di quasi trent'anni non ha perso nemmeno un grammo della sua brillantezza. Classico senza tempo...immortale.....Immortal soul. Voto 110 P.s chi ancora non lo possiede nella propria collezione provveda subitissimo!!! |
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Quoto al 100% Hammervain, questo è il disco di heavy/Power più bello di tutti i tempi ed i Riot sono la band più sottovalutata del genere senza mezzi termini, in considerazione dei masterpieces che ci hanno regalato. voto 100 e lode!!! |
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Trovo che questo sia il disco di heavy metal più bello di tutti i tempi, superiore a Painkiller ad esempio....voto 100 tutta la vita!!! |
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Beh, un altro di quelli da avere sullo scaffale senza se e senza ma ...l'unico pezzo che non adoro è Fight or fall...il resto è pura magia. Grandissimo gruppo. |
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Album fantastico, ma anch'io preferisco i Riot del periodo Speranza. Una delle migliori e più sottovalutate band hard& heavy. |
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Ma anche si invece, sempre che si ascolti heavy metal...poi che abbiano fatto diversi capolavori è certo, ma quando parli di Riot generalmente ti viene in mente questo o fire down under, gusti personali permettendo |
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Capolavoro di album alla pari di ''Narita (1979)'' ''Fire Down Under (1981)'' ''Restless Breed (1982)'' ''The Privilege of Power (1990)'', da avere tutti gli album appena citati. Voto 95/100. |
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"Quando si parla dei Riot, il disco più rappresentativo e che viene subito in mente è sicuramente Thundersteel,": ma anche no, visto che (pur amandolo molto) non sono certo l'unico a preferire l'epoca dei primi tre album, quelli con Guy Speranza alla voce. |
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Ovviamente ringrazio Metallized per avermeli fatti scoprire ...li conoscevo solo di nome non essendo maniaco dell'heavy/power,grande band e grandissimo disco! |
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Bel disco, visti live anni fa, R.I.P. Mark Reale. |
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Tra l'altro i Riot sono l'unica band ad aver inciso due canzoni diverse in due album diversi con lo stesso titolo: Run For Your Life. Mi viene in mente solo Vasco Rossi con Ciao, anche se una è strumentale. E scusate la citazione che esula dal metallo. |
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Be' oddio, On Wings Of Eagles non è proprio un pezzo cadenzato, anzi... Comunque grandissimo album, l'unica canzone che non riesco a farmi piacere è Run For Your Life, il resto viaggia su altissimi livelli! |
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Questo disco è un capolavoro imprescindibile, poco da aggiungere. |
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Gran disco! Gli preferisco però Narita e fire down under. Ennesima brutta copertina.  |
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Disco capolavora che ha nell'incredibile title track e nell'altrettanto magnifica Flight of the warrior gli apici assoluti. Questo è vero power (a me piace sempre chiamarlo heavy metal)metal! Acquisto obbligatorio ragazzi. |
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Non avete tutti i torti, concordo, per me questo qui , Fire Down Under, e The Privilege of power sono il terno perfetto, la sublime triade, il The Jewel in the Crone come dicono gli inglesi, la classe non è aqua le canzoni ivi contenute e quelle degli altri 2 album citati sono veramente di alta qualità pensiamo a canzoni come Fire Down under,Sword and Tequila,Altar of the kings,Don't bring me Down,Outlaw,Metal Soldiers,Marian, Killer, Runaway, Storming the Gate Hell, sprizzano qualità sorprendente che va a braccetto con la loro solita intensità, potenza espressiva e sorprendente efficacia tecnica, classe pura.Band veramente sottovalutata. |
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Disco magnifico ma per me la perfezione è nell'incredibilie Fire Down Under. |
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Mi avete convinto: ordine fatto su ebay. |
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C'è poco da dire di fronte a opere del genere, solo contemplarne la bellezza ascoltandolo, è infatti una delle perle più luccicanti e splendenti della loro pur tutta gloriosa carriera nonchè uno dei migliori album power heavy di sempre, e che voce! e pensare che Tony Moore aveva mosso i primi passi nel pop, qui la sua ugola non priva di melodia ma potente ed acuta, rende al massimo , facendo uscire il succo potentemente energico e guizzante del disco, musicalmente parlando invece le composizioni e la ritmica si scostano dal loro genetico alveo primordiale heavy rock americano, per abbracciare un metallo più rapido, che con forza pur sempre personale si avvicina con meno timidezza ad una velocità melodica più europea, più propriamente su una linea helloweeniana , che si innesta però in maniera curiosa su una indiavolata doppia cassa e a tratti furiosa ritmica batteristica di Jarzombeck che forse grazie ai suoi trascorsi thrash riesce a dare corposità , agilità e potenza contribuendo non poco al nuovo indurimento del sound della band.Se si analizza poi la archetipica ed emlematica titletrack si può sentire come con personale rielaborazione si costrisce la ritmica e il riffing, dove riecheggiano influenze classiche alla Saxon, Raimbow-Dio, , Maiden e Accept, insomma mai titletrack fu più azzeccata, tempo scandito a rotta di collo, riffing e ritmica inarrestabili, assoli di chitarra mozzafiato del compianto e talentuoso Mark Reale, e la voce nitida, potente svettante.le altre tracce?Beh! anche se non arrieveranno a una bombadalla carica esplosiva sonora della stessa, le altre canzoni non sono da meno per il gran livello qualitativo espresso, canzoni come la strabiliante Fight or Fall, Flight of the Warrior e On Wing of Eagles sono li a testimoniarlo, la prima con il suo efficacissimo incedere di doppia cassa si sposa bene donando all'insieme un suono piiù duro e cupo con la squisita fattura della citarra di Mark con piccole spigolature Metallica nel riffing e un ritornello che fa picco verticale tra i migliori e che lascia il segno marcando a fuoco il brano tutto, la seconda recupera in rincorsa la velocità iniziale del disco lasciando un bel senso di freshezza ed effervescienza sonora, la terza, che mantiene il passo del disco con dei testi e versi di strofe tipici di un vero e proprio inno metallico grazie alla complicita di un ugolafantastica e di un assolo formidabile.Fantastiche poi anche la epica ballad Bloodstreets impreziosita da un avvolgente e appassionato cantato del solito magico Moore , la altrettanto convincente Sign of the Crimosom Storm, rallentata e che si addentra in territori esplorativi sonori dal cadenzante tocco sabbatiano.Ovviamente favolosa anche la finale Buried Alive, che ha la caratteristic peculiare di essere il pezzo dal minutaggio più lungo della loro discografia, che dispone di un bel arpeggiato passaggio strumentale nei primi minuti in cui Mark da prova della sua espressa talentuosità,il pezzo poi si trasforma cambiando faccia aquisendo progressivamente epicità e vigore in un crescendo emozionale intenso.Album meraviglioso reso memorabile dalla personalità estrosa di Mark Reale che si districa tra fraseggi, arpeggi, riiff e assoli pazzeschi, ottimo anche il basso di Van Stavem, basta sentirlo nel brano Jonni's Back per rendersene conto, e Jarzombeck? Che ve lo dico a fa la sua efficacissima ritmica batteristica parla da sola e ciliegina sulla torta il tono timbrico e la brillantezza e autezza vocale di Moore qui sono da veramente da incoeniciare, davvero una prova vocale magistrale.Rimane la fatidica domanda.Perche questo disco non ha sfondato il mondo intero?.Forse per me qui la colpa e i reponsabili vanno rinvenuti nei capoccioni della CBS Records, che non hanno fatto tutto il possibile per lanciare un album di siffatta caratura.Arte senza tempo.Superbo.Capolavoro del power heavy. Voto recensivo giusto.94. |
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grande album, i migliori di quegli anni dell' US Metal insieme ai Metal Church! voto 96 |
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Che band immensa sono stati i Riot e purtroppo molto sottovalutati. Questo è un capolavoro assoluto che a livello di gradimento personale metto al secondo posto e a seguire la perla ''The Previlege of Power.'' Il primato, anche per motivi affettivi e per via che fu il primo album della band che ascoltai è ''Fire Down Under.'' |
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Non dovevate farlo! La recensione di Thundersteel provoca ricordi di adolescenza da dimenticare...Grandissimo album di US POWER da avere assolutamente. ...ma udite udite il mio secondo album preferito dei Riot dopo il sottovalutatissimo The Privilege of Power... accoppiata storica |
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C'è poco da dire: autentica bomba power metal americano, quasi inarrivabile e caposaldo del genere. Formazione straordinaria con un Reale stupendo e Tony Moore magistrale. Non puoi non averlo! |
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poche parole, da avere, capolavoro, voto 99. Ancora oggi spacca più di tante cosiddette power band.... |
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Uno dei dischi power metal e non solo più grandi ed emblematici della storia. Grandissima band. |
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Eh bè...ciao proprio. Capolavoro assoluto, anche il successivo per me stupendo. Immortali Riot, anche in questa ultima incarnazione attuale restano ancora grandissimi con l'ultimo UTF |
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Capolavoro del US metal. Per me il migliore. Voto alto e giusto.Un rullo compressore |
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