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19/04/24
DESPITE EXILE + LACERHATE + SLOWCHAMBER
BLOOM, VIA CURIEL 39 - MEZZAGO (MB)
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( 1862 letture )
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Formazione sicuramente ben navigata quella dei piemontesi Anthenora, autori di un heavy metal di stampo prettamente chitarristico, diretto e senza fronzoli. In passato questi ragazzi della provincia di Cuneo hanno accompagnato nei suoi drum shows Nicko Mc Brain batterista degli Iron Maiden, e hanno già dato alla luce un altro album ‘The Last Command’ risalente al 2004, con il quale hanno riscosso un discreto successo da parte di critica e pubblico. Dodici i pezzi che costituiscono questo ‘Soulgrinder’, e in tutta sincerità devo dirvi che risulta godibile per tutta la sua durata. Dopo la breve intro ‘June 6,1944 Overlord’, si parte col pezzo più d’impatto e melodico, ‘Dawn Of Blood’, probabile che la sua collocazione di apripista non sia del tutto casuale, ma sia stata dettata proprio dalle sue caratteristiche, le chitarre graffianti ma orecchiabili, e un ritornello che vi si stamperà nella mente dopo pochi ascolti. Molto buone anche le seguenti ‘Order Of Hate’ e ‘A New Rebellion’, ancora sorrette da una buona struttura, da ritornelli sempre azzeccati, anche grazie alla voce del singer Luigi Bonansea che risulta particolarmente adatta al metal d’impatto sonoro che ci propongono gli Anthenora. Molto buono, davvero ottimo il lavoro dei due chitarristi Stefano Pomero e Domenico Borra, ma di questo parleremo in seguito. ‘Soulgrinder’ non convince come i pezzi precedenti e, proprio la title track fa registrare un piccolo calo dopo una partenza sprint. Si ritorna su buoni livelli grazie ‘The Call Of The Undead’, complessa nella sua struttura, ma molto buona a lungo andare. Sempre le chitarre in evidenza sul resto. Ancora su livelli egregi si assesta il terzetto ‘Hundred Knives’, ‘Fatherland’ e ‘Cassandra’ che rappresentano l’ossatura centrale, e anche il ‘punto critico di calo’ di un album come questo, di puro heavy metal, molto poco aperto verso influenze esterne. Tre buone canzoni che superano senza problemi il ‘calo’ appena citato, anzi soprattutto con ‘Cassandra’ riesce a convincere in modo ulteriore sulla qualità di questo prodotto. ‘Hellish Fire’ è un’altra ottima canzone, che conferma ancora una volta la bontà della proposta degli Anthenora. Le conclusive ‘Dream Catcher’ e ‘Steel Brigade’ sempre su ritmi serratissimi e su rasoiate di chitarra davero violente, altro non fanno che confermare l’idea che avevo dal primo ascolto di questo ‘Soulgrinder’, un album non rivoluzionario, ma di qualità, ben suonato e ben prodotto. Adesso mi sembra doveroso rendere omaggio ai componenti della band, una sezione ritmica composta da Fabio Smareglia dietro le pelli, e Steve Balocco (White Skull) al basso, sempre potente e precisa per tutta la durata dell’album. Di Luigi Bonansea e della sua voce abbiamo già detto, infine un grande plauso va alle due asce del gruppo, Stefanp Pomero e Domenico Borra, molto ispirati per tutto l’album, tanto da risultare i veri mattatori di questo ‘Soulgrinder’.
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Ho dimenticato di aggiungere che se riescono a mantere la stessa potenza sonora e la stessa attitudine anche in sede live, ci sarà davvero da divertirsi ai loro concerti. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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01. June 6, 1944, Overlord 02. Dawn Of Blood 03. Order Of Hate 04. A New Rebellion 05. Soulgrinder 06. The Call of The Undead 07. Hundred Knives 08. Fatherland 09. Cassandra 10. Hellish Fire 11. Dream Catcher 12. Steel Brigade
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Line Up
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Luigi Bonansea – Vocals Stefano ‘Pooma’ Pomero – Guitars Steve Balocco – Bass Domenico ‘Mekk’ Borra – Guitars Fabio Smareglia - Drums
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RECENSIONI |
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