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Ancestral - Master of Fate
21/04/2017
( 3426 letture )
In attività dall’ormai lontano 1999, i siciliani Ancestral sono giunti al traguardo del secondo studio album solo oggi, nel 2017, a ben dieci anni di distanza dal debut The Ancient Curse, lavoro che ci aveva lasciato tante buone impressioni. Dal 2007 tante cose sono cambiate, ma non tutte. La band è ora formata dal cantante Jo Lombardo (Metatrone, Orion Riders), dai due chitarristi Alex Olivo e Carmelo Scozzari, e dai fratelli Domiziano Mendolia al basso e Massimiliano Mendolia alla batteria. Di questi, Lombardo è subentrato nel 2014, Scozzari nel 2010, mentre gli altri appartengono al nucleo originale del gruppo. La proposta musicale è rimasta però praticamente intatta: un power metal molto solido e veloce, vicino a sonorità speed e thrash nonché al cosiddetto US power metal. Passati dalla nostrana Underground Symphony alla tedesca Iron Shield, gli Ancestral in questi anni di pausa non hanno perso smalto o lucidità, ma sembrano tornati più in forma di prima. A livello di produzione nulla di particolare da segnalare, tutto gira alla perfezione e risalta in modo assolutamente equilibrato -forse anche troppo- con una cura dei dettagli da far invidia ai nomi di punta del settore. L’artwork realizzato dallo stesso Massimiliano Mendolia non eccelle per originalità o “bellezza artistica”, ma certo inquadra a dovere la direzione musicale del gruppo. Unico neo di questo lavoro -non da poco- è quello di suonare esattamente come ci si aspetterebbe che suonasse un album power metal di questi anni, né più né meno. Insomma: esecuzioni impeccabili, ma personalità non pervenuta. Non ce ne voglia la band in questione, che ai livelli cui è oggi può sicuramente essere considerata un orgoglio nostrano e un bene da preservare in ambito power, ma il fatto che anche dopo numerosi ascolti non ci resti in tasca nient’altro che la sensazione di aver ascoltato un album “qualunque” è significativo e non possiamo non tenerne conto.

Nel complesso, i nove brani originali qui presenti (il decimo è la cover di Savage degli Helloween) si segnalano tutti per caratteristiche simili: ritmiche settate su velocità elevatissime a costituire la base per riff al fulmicotone e per la voce di stampo classico dell’ottimo Jo Lombardo, che si mette più volte in luce e conferma quanto di buono già fatto sentire negli anni coi Metatrone. I primi quattro pezzi potrebbero quasi essere scambiati per un unico lunghissimo brano tanto è minima la differenza tra di essi; il metronomo non sembra cambiare di una virgola e anche la tensione resta sempre massima. Ciò può quindi essere letto anche in senso positivo, evidenziando la capacità degli Ancestral di mantenere alta la nostra attenzione grazie all’assenza di “vuoti” o rallentamenti poco utili alla causa. A smuovere un po’ la monotonia ci pensa la bella strumentale Refuge of Souls, che perlomeno fa arrivare alle nostre orecchie qualcosa di leggermente diverso da quanto sentito fino a quel momento. A seguire ecco però il brano meno efficace del lotto: Lust for Supremacy, che segna tra l’altro la presenza del Fabione nazionale, l’ormai ex Rhapsody of Fire attualmente impegnato principalmente con Vision Divine ed Angra. Il brano ha poco da dire e Lione, pur essendo come sempre riconoscibilissimo, non cambia di nulla le trame del pezzo, anche perché la sua voce e quella di Lombardo non sono poi così dissimili e viene da chiedersi la vera utilità di questa operazione. Con la più lenta No More Regrets il disco riacquista un po’ di smalto e fierezza, per quello che fin dal primo ascolto si candida come pezzo migliore del lotto, anche grazie a delle trame meno prevedibili e atmosfere tendenti all’epico. On the Route of Death e From Beyond nulla aggiungono e nulla tolgono all’album, ma contribuiscono ad allungare forse un po’ troppo il minutaggio, che dopo nove brani già supera i cinquanta minuti totali. In chiusura troviamo la sempre apprezzabile cover di Savage degli Helloween, brano contenuto nel singolo di Dr. Stein e risalente quindi al periodo di Keeper of the Seven Keys - Part II; molto fedele all’originale questa versione della band siciliana.

Gli Ancestral, con questa seconda uscita ufficiale, segnano il loro ritorno sulle scene dopo parecchi anni di assenza, ed è un ritorno assolutamente gradito, per quanto il disco possa apparire più come un nuovo punto di partenza che come una conferma delle loro potenzialità. Un nuovo inizio, una formazione rinnovata, che avrà bisogno di tempo per trovare lo stato di forma ideale, ma che dimostra di avere tutte le carte in regola per una carriera ad alti livelli. Vedremo cosa avrà in serbo il futuro per la band siciliana, ma le premesse sembrano assolutamente positive.



VOTO RECENSORE
69
VOTO LETTORI
92.7 su 60 voti [ VOTA]
Ento
Sabato 6 Ottobre 2018, 18.34.25
8
Disco di estremo valore, band che non ha niente da invidiare a nessuno. mi ha fatto ridere il voto 69 della recensione XD
Figalord
Giovedì 20 Settembre 2018, 15.24.29
7
disco di grande spessore, voto come minimo 80! peccato siano totalmente assenti dai palchi italiani!!! arrrrgggghh
Ciccio Ouija
Mercoledì 21 Giugno 2017, 21.29.08
6
Un gran bel disco!
Tarzan
Martedì 9 Maggio 2017, 16.24.13
5
Ma guarda cosa hanno scoperto le mie orecchie!! un bel disco complesso, ma anche di facile presa! lo devo prendere...
Giovanni
Mercoledì 26 Aprile 2017, 14.16.55
4
Senza troppi giri di parole, con questo disco sta band qua, non ha nulla da invidare a nomi più blasonati. Hanno fatto un capolavoro di disco.
Eagle Nest
Lunedì 24 Aprile 2017, 16.39.56
3
In medio stat virtus
Fuck Off
Sabato 22 Aprile 2017, 11.13.15
2
gruppo mediocre, dopo dieci anni mi aspettavo qualcosa di meglio.
Pilù
Venerdì 21 Aprile 2017, 22.41.30
1
Disco di alto livello, l'ho letteralmente consumato, voto troppo basso, come minimo 80!!
INFORMAZIONI
2017
Iron Shield Records
Power
Tracklist
1. Back to Life
2. Wind of Egadi
3. Seven Months of Siege
4. Master of Fate
5. Refuge of Souls
6. Lust for Supremacy
7. No More Regrets
8. On the Route of Death
9. From Beyond
10. Savage
Line Up
Jo Lombardo (Voce)
Alex Olivo (Chitarra)
Carmelo Scozzari (Chitarra)
Domiziano Mendolia (Basso)
Massimiliano Mendolia (Batteria)

Musicisti Ospiti:
Fabio Lione (Voce nella traccia 6)
 
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