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25/04/24
MARDUK + ORIGIN + DOODSWENS
AUDIODROME, STR. MONGINA 9 - MONCALIERI (TO)
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Neal Morse - Sola Scriptura
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( 8962 letture )
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Lavoro “prog” nel senso più vero del termine questo di Neal Morse. Sola Scriptura è un concept composto da tre lunghe suite divise da movimenti ed estremamente composite più una normale -ed inutile- canzone di circa sei minuti. Dal punto di vista tematico, l’appartenenza di Morse all’area Cristiana viene ribadita da una composizione incentrata sulla vicenda di Martin Lutero, ed in particolare sulle sue 95 tesi e sul coraggio del protagonista di porsi in contrasto col potere politico e religioso vigente all’epoca.
Per chi non avesse presente la vicenda storica in questione, dirò brevemente che esse furono affisse da Lutero nell’ottobre del 1517 sul portale della chiesa di Wittenberg; con esse il monaco si proponeva in generale di scagliarsi contro l’uso della concessione di indulgenze in cambio di oboli, pratica molto in uso all’epoca sia per questioni politiche, sia perché così si incassavano soldi utili al mantenimento della fabbrica di S. Pietro, i cui cantieri erano all'epoca attivi.
In particolare egli si scagliava contro il Dominicano J. Tetzel, l’incaricato di Alberto di Brandeburgo, e sul suo modo di fare mercimonio di queste indulgenze, sorretto da affermazioni spesso improbabili (“come il soldino nella cassa risuona, un’altra anima il purgatorio abbandona”) ed erano ad Alberto dirette nella sua qualità di Arcivescovo di Magonza. Storicamente da sottolineare anche la diffusione su larga scala delle tesi favorite dal concomitante sviluppo della stampa a caratteri mobili, ma questa è un’altra faccenda. Musicalmente il disco è di alti contenuti tecnici, e del resto non potrebbe essere diversamente data la line-up che si può permettere di schierare, oltre allo stesso Morse, calibri pesanti come Mr. Portnoy alla batteria (altra prestazione notevole), Randy George al basso e Paul Gilbert alla chitarra. La suite The Door (oltre 29 minuti), apre le danze ed è una cavalcata che risulta essere un sunto –se sunto si può dire di una canzone così lunga– di quanto avvenuto nel modo del rock dalla fine degli anni '60 in poi. Su un impianto tipicamente prog infatti, si innestano momenti Beatlesiani, che poi lasciano spazio ad altri ispirati ai Genesis, agli Yes, ad aperture tipicamente Italian-style nell’uso delle tastiere che ricordano la PFM, il tutto sorretto da architetture ora Hard Rock, ora tipicamente Heavy Metal. Riuscire a tenere desta l’attenzione dell’ascoltatore per quasi mezz’ora non è cosa da poco, tanto di cappello. La sorpresa viene dalla seguente The Conflict, inusualmente dura nel riff di base. Anche se molti si sono spinti nel giudizio fino ad improbabili paragoni con i Judas Priest, personalmente ho respirato aria di casa, dato che in realtà sia il suddetto riff, sia il modo di cantare -almeno per i primi minuti- mi ha ricordato un tizio che cavalca le scene da un po’, e mi riferisco ad Alice Cooper, dato che il brano sembra ispirato con decisione a certe sue cose di fine anni '80. Non sconvolga più di tanto il paragone apparentemente blasfemo, da diavolo ed acqua santa, e per una corretta valutazione si ponga in relazione la musica con il testo. Inutilmente stucchevole la seguente Heaven in My Heart, banalotta e cantata con malcelato lirico misticismo. The Conclusion conclude (per forza), con una composizione più vicina ai canoni Morsiani, specialmente nelle fughe tastieristiche più vicine a quanto fatto da lui fatto in passato. Da notare il lavoro al basso di Randy George.
In generale un cantato talvolta troppo “ispirato” di Neil limita un po’ la resa di certe parti, specialmente in Heaven in My Heart, decisamente fuori contesto rispetto al resto; peccato. Sola Scriptura va ascoltato con attenzione, anche se nonostante una durata notevole dei brani, essi scorrono via in maniera varia e leggera, risultando quindi in grado di assecondare l’ascoltatore in uno sforzo molto mno improbo di ciò che può sembrare.
Lavoro da promuovere senza esitazione, ponendosi già in attesa del successivo.
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3
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Ancora una volta Neal colpisce!! Grandioso anche quest'album! |
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2
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Forse il meglio che il grande Neal ci abbia lasciato! determinazione, melodia, tecnica, virtuosismo tipicamente prog... non una sola sbavatura; questo e testimony davvero grandi! ma ottimi anche gli altri! davvero lo consiglio a tutti! |
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1
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Più lo ascolto e più lo valuto positivamente... davvero un grande album!!! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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01. The Door I. Introduction II. In the Name of God III. All I Ask For IV. Mercy for Sale V. Keep Silent VI. Upon the Door
02. The Conflict I. Do You Know My Name? II. Party to the Lie III. Underground IV. Two Down One to Go V. The Vineyard VI. Already Home
03. Heaven In My Heart
04. The Conclusion I. Randy's Jam II. Long Night's Journey III. Re-Introduction IV. Come Out of Her V. Clothed with the Sun VI. In Closing…
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Line Up
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Neal Morse: vocals, keyboards, guitars Paul Gilbert: guitars Randy George: bass Mike Portnoy: drums
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RECENSIONI |
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