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25/04/24
MARDUK + ORIGIN + DOODSWENS
AUDIODROME, STR. MONGINA 9 - MONCALIERI (TO)
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Linkin Park - One More Light
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23/05/2017
( 11893 letture )
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Arriva quasi sempre il fatidico momento in cui una band, specie se attiva da diversi anni, compie il famigerato passo falso: tranne rarissime eccezioni, non esiste infatti gruppo sulla Terra che prima o poi non abbia “toppato”, producendo un lavoro non all'altezza del proprio nome, ma magari riprendendosi rapidamente subito dopo. D'altra parte tutti possono cadere, ma solo i grandi trovano poi la forza di rialzarsi. Per quanto riguarda i Linkin Park, uno dei gruppi più amati/odiati della storia della musica, in parecchi avevano individuato A Thousand Suns del 2010 come peggior prodotto di Chester Bennington e soci: il passo falso in questione era arrivato per la verità abbastanza presto, tenuto conto che si trattava solo del quarto lavoro in studio, ma costituiva effettivamente un album eccessivamente sperimentale e decisamente poco ispirato. Va detto, per correttezza, che la band ha saputo riprendesi in maniera più che dignitosa e che The Hunting Party, risalente a tre anni fa, sembrava aver rimesso i Linkin Park sulla strada giusta: senza rinnegare le atmosfere più smaccatamente commerciali che avevano caratterizzato la loro produzione post-Meteora (o anche prima, a ben vedere), i nostri avevano composto un album discretamente variegato, che presentava anche alcune tracce memori della vecchia furia di un tempo, accostate a brani pop tutto sommato godibili.
Purtroppo, il nuovo One More Light riesce nell'impresa di far ricredere tutti, da chi aveva salutato The Hunting Party come album della rinascita a chi aveva gettato via la propria copia di A Thousand Suns: il settimo prodotto del gruppo californiano, infatti, è senza ombra di dubbio il peggiore della loro ventennale carriera e porterà inevitabilmente a riconsiderare tracce come The Catalyst ed Iridescent capolavori assoluti...ok, forse non fino a questo punto, ma davvero era difficile fare peggio, eppure è stato fatto. Come mai parliamo di tale debacle? E' presto detto: siamo alle prese con un album debole, scialbo e francamente sconcertante per la pochezza di idee dimostrata dai musicisti coinvolti. Badate bene, non è questione di pop, non partiamo da alcun preconcetto: come detto in precedenza, i Linkin Park hanno sempre manifestato una certa vena catchy, la differenza fondamentale è che un tempo tale vena produceva canzoni come Somewhere I Belong, Leave Out All the Rest o anche due semplici Final Masquerade e A Line in the Sand; oggi, invece, quella vena ci ha regalato (si fa per dire) dieci tracce in uno stile elettro-pop che, senza il nome della band in copertina, potrebbe tranquillamente essere attribuito a Justin Bieber. Sì, avete letto bene. Non v'è quasi nulla in One More Light di ciò che ha reso riconoscibili i Linkin Park fino a soli tre anni fa: Chester Bennington, pur dotato da sempre di una bellissima voce pulita, appare monocorde come mai prima d'ora, Mike Shinoda non aggiunge nulla a quanto ci ha abituati e, nota particolarmente dolente, i poveri Brad Delson, Phoenix e Rob Bourdon sono candidati forti alla prossima puntata di Chi l'ha visto. Ma, difetto peggiore in assoluto, il substrato musicale è quanto di più povero, ripetitivo e derivativo la band abbia mai prodotto in carriera. Già Nobody Can Save Me (che sia l'album ad esprimersi in prima persona?) mostra cosa dobbiamo aspettarci dall'album, con un sottofondo elettronico innocuo e linee vocali soffuse, tutto sommato anche piacevoli se non fossero drammaticamente ripetitive. Va anche peggio con Good Goodbye, dove i due ospiti Pusha T e Stormzy declamano i loro versi hip-hop su un tappeto sonoro che, nel frattempo, va per conto suo, mantenendosi però rigorosamente monolitico e con una detestabile vocetta robotica di cui non è dato capire il significato. Assistiamo ad un timido rialzo qualitativo con Taking to Myself, nel quale i musicisti ricordano vagamente di esser tali ed anche Bennington tira fuori dal cilindro una prestazione vocale degna dei tempi che furono, seppur rigorosamente in clean voice; si tratta del brano migliore del lavoro, ma anche di un'eccezione, dal momento che già Battle Symphony ripropone campionamenti sentiti mille volte, con tutt'al più un buon ritornello che potrà avere discreta presa dal vivo e qualche momento piacevole regalato dalla voce del singer verso la fine. Troppo poco, in ogni caso, per giustificare quanto viene dopo: Invisible vede Shinoda alla voce il quale, se da un lato non se la cava male in un contesto non hip-hop, dall'altro come detto non rappresenta certo un valore aggiunto per One More Light; anche più inutile, tuttavia, risulta essere Heavy, primo singolo dell'album e che già aveva fatto storcere il naso anche ai fan più oltranzisti della band, sconcertati dalla pochezza di questo brano. Lo ripetiamo ancora una volta: il problema di One More Light NON è l'essere un album smaccatamente e dichiaratamente pop, bensì l'essere un album pop drammaticamente carente di ispirazione. Anche Michael Jackson faceva pop, ma se fosse ancora fra noi probabilmente si darebbe al black metal pur di non vedere il suo genere di riferimento associato a questo album. Sorry for Now (scuse inconsce?) si candida allegramente a brano più inascoltabile dell'opera, con una serie di campionamenti confusi e frettolosamente mixati l'uno sopra all'altro, l'ormai celebre vocetta robotica onnipresente ed uno Shinoda stavolta davvero impalpabile al microfono, che fa rimpiangere anche una traccia tutto sommato anonima come la succitata Invisible. Un bambino con una tastiera della Chicco, probabilmente, avrebbe saputo comporre musica più interessante. Halfway Right ha almeno dalla sua il pregio di una melodia vocale godibile, stessa cosa per la title-track, che tuttavia strumentalmente è vicina allo zero assoluto; ascoltare praticamente il solo Bennington per oltre quattro minuti, in tutta onestà, non è poi tanto interessante anche se parliamo di un bravissimo interprete. La conclusione dell'ascolto è affidata a Sharp Edges, che ci fa riascoltare una parvenza di chitarra acustica e che in generale può esser giudicata un esperimento semi-country discretamente riuscito.
Naturalmente, due brani interessanti su dieci e pochissimi passaggi azzeccati qui e là non bastano a salvare un album che, per il resto, è un completo disastro: con One More Light i Linkin Park hanno deciso di virare una volta per tutte verso il pop e noi auguriamo sinceramente loro ogni bene; siamo cresciuti con Numb, In The End ed altre tracce fatte appositamente per esser cantate a squarciagola e non riusciamo a voler male a Bennington ed ai suoi compagni, che hanno il sacrosanto diritto di comporre ciò che pare a loro. E' altamente probabile che vendano moltissime copie e facciano sold-out ovunque vadano e speriamo per loro che ciò avvenga, anche se a nostro umilissimo giudizio un album come questo rischia di essere accolto male anche dalle riviste che si occupano stabilmente di pop. Detto questo, la “qualità” media di un'opera come One More Light è talmente bassa che ci sentiamo già di promuovere sulla fiducia il prossimo album del gruppo californiano. E' categoricamente impossibile, infatti, che riescano nell'impresa di fare peggio. Francamente inascoltabile.
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50
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È un album pop....e va considerato come tale.
Da questo punto di vista è un grande disco poppettaro al punto giusto.
Pezzi semplici semplici che ti entrano in testa subito.
È la versione poppettara di Hybrid Theory .
Quindi hanno fatto bingo anche questa volta
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Come album non è male, quello che "abbassa" il voto dell'album è l'aspettativa che si aveva di una grande band che è partita da album come Hibrid Theory, Meteora.
Alcune tracce sono molto buone e sentimentali come OML, TTM, Invisible, mentre altre rischiano di annoiare come Halfway Right.
Inoltre il basso e la chitarra sono quasi impercettibili nella maggior parte dell'album.
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Io non capisco molti di questi commenti inutili e alcuni scritti da bambini che non sanno cos'è la vera musica;ammetto che One more light non è un album bellissimo, ma non è nemmeno una merda come vedo nel voto del recensore e nella sua recensione.
tutte le canzoni di one more light sono almeno orecchiabili e qualcuna pure bella,e queste critiche dove vengono attribuiti i Linkin park come venduti non gli capirò mai.
One more light non sarà mai all'altezza dei capolavori come Hybrid theory o Meteora ma secondo me non è il peggior album dei linkin park
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nonostante gli ultimi spiacevoli avvenimenti, con la morte inaspettata di chester, questo album resta dimenticabile, inutile e noioso. talking to myself è l'unica canzone quasi accettabile, il resto è pattume. ho provato a farmelo piacere, ma è stato impossibile. |
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Diversi testi di questo album secondo me non sono affatto male, ma purtroppo la base musicale è davvero pessima. Io ho sempre ammirato gli artisti che hanno desiderio di sperimentare nuovi generi, ma questo disco sembra che sia stato fatto in fretta e furia, con il solo scopo di vendere e scalare le classifiche, grazie a singoli insignificanti come Heavy e Good Goodbye. Non aggiungo altro, dato che il recensore ha scritto praticamente tutto ciò che penso anche io di questo album. Da grandissimo fan dei Linkin Park, mi dispiace ancora di più il fatto che questo sarà l'ultimo lavoro di Chester (e forse degli stessi LP). Sicuramente la sua immagine non verrà compromessa dalla poca qualità di One More Light, ma sarebbe stato più bello se ci avesse lasciato con un disco più apprezzabile. Voto 40/99. |
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Dopo i fatti recentemente accaduti mi hanno fatto riascoltare diversamente l'album. Anche se i testi sono secondo me ben scritti la strumentale pop, non mi è piaciuta per niente. Che Chester non abbia voluto far vedere la sua sofferenza facendo un album più mainstream ? Non lo sapremo mai. |
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L'avevo sentito all'uscita, provato a riascoltare ogni tanto e riascoltato 5 minuti fa. Mi spiace, ma secondo me è un album noioso, si salvano Battle Symphony, Halfway Right e One More Light (quest'ultima piú per un fattore emozionale, dovuto ai recenti fatti) mentre il resto mi lascia indifferente. |
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Ho provato a seguire il consiglio di Noemi, rimane un disco di merda. |
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Indubbiamente è il loro album peggiore, anche se a Thousand Suns non gli rende la vita facile. Tuttavia anche in questo obrobrio due tre robette le salvo, tipo Battle Symphony che per quanto ruffianona non è male anzi |
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@noemi: il fatto che ora lui sia morto non rende automaticamente tutti gli album dei linkin park dei capolavori... questo disco è oggettivamente sconcertante... |
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Mettiti l'anima in pace cara Noemi, è un album che fa schifo al cazzo, profondità dei testi inclusa. |
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Facile giudicare quando si sta dall'altra parte. Per una volta provate a non fermarvi a quello che arriva alle orecchie, usate il cervello, ascoltate il significato delle canzoni. Era l'ultima richiesta di aiuto di Chester, il suo addio. Ora abbiate ancora il coraggio di dire che è un album commerciale. |
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Con tutto il rispetto (verso i loro fan, non di certo verso di loro) ma per me trattasi di puro sterco. Sono sempre stati una boy band questi, camuffata da quella coltre di falso(NU)metal. Unica nota positiva, finalmente coin questo album hanno gettato del tutto via la maschera e si rivelano per quello che sono sempre stati, appunto, una teen-pop band. Ripeto, parere personalissimo, ma tant'è. |
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A me personalmente è piaciuto parecchio, non capisco l'astio verso questa immensa band, ogni loro nota è un capolavoro di inestimabile valore artistico. |
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"Un bambino con una tastiera della Chicco, probabilmente, avrebbe saputo comporre musica più interessante". Standing ovation per Barry |
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30 commenti per una porcheria e una band insignificante, mentre dischi di band moooooolto migliori con tre quattro commenti. Notevole!!!! Ah il disco neanche ci provo ad ascoltarlo, non butto via il mio poco tempo libero per una schifezza. |
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Album brutti ne ho sentiti tanti,ma questo nuovo dei Linkin Park li batte tutti!Persino St.Anger dei Metallica se paragonato a questo è un fottuto capolavoro.... |
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Un album agghiacciante, specie se pensiamo che viene appena dopo The Hunting Party. Da fan, li ho sempre considerati commerciali sin dall'inizio, ma a questo punto sono diventati veramente ridicoli. |
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Ho solo una domanda: perché mettere "inclassificabile" e non semplicemente "pop"? Mica è dispregiativo... |
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In effetti la copertina è veramente bella...loro però mi han sempre fatto defecare. |
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i primi cd si potevano ascoltare.....ma gli utimi sono da evitare assolutamente......meglio acquistare altro! |
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non credevo alle mie orecchie quando sentivo quella vocina sintetizzata... in una parola : imbarazzante |
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Da fan dei linkin park dico che fa veramente schifo. Peccato perche The hunting party era bellissimo. Sicuramente faranno molto di meglio . Questo è sicuro |
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Da un punto di vista tecnico la fotografia è scattata più che bene e come copertina mi piace parecchio. Per il resto i LP non sono meritevoli di parecchie attenzioni. Non sono sorpreso di vedere uno dei voti più bassi presenti nella 'zine dato proprio ai Linkin Park. |
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@Nu Metal Head: Film con finale nostalgico, strappalacrime nei quali si ricordano i bei tempi andati e si inquadrano i protagonisti in una spiaggia bagnata da acque tropicali nel pieno del tramonto ne hai mai visti? Dai, se quelli fanno piangere e riescono bene nel loro intento, perlomeno diamo il merito che ha questa foto che, ok, di sicuro non è commovente ma magari potrebbe spingere ad un minutino di riflessione. Basta parafrasarla un po'... |
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@Nu Metal Head: I gusti son gusti..ma, se l'obiettivo "va in cerca" della luce, è naturale che le facce rimangano in ombra! Che, poi..che te ne frega di vederle bene? O.o ahahah |
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@red rainbow: ah ah ah, giusto! @nonchalance: non è il soggetto della foto e l'idea ad essere sconcertante, è il come è stata scattata sta foto, cioè male secondo me... sarà stato sicuramente fatto apposta, ma sembra la foto fatta da qualcuno che non ha l'idea di come si scattano le foto... chissà, può darsi che sia stato un ragazzino come loro... comunque non mi piace e basta, dal primo momento che l'ho vista! |
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"un album debole, scialbo e francamente sconcertante per la pochezza di idee dimostrata dai musicisti coinvolti", ha detto benissimo Barry... il problema non è la scomparsa del metal dall'orizzonte della loro ispirazione (ammesso che ne abbia mai costituito una componente davvero significativa) ma l'approdo a una dimensione banale persino per chi non disdegna le coordinate del pop meno impegnativo. @ Nu Metal Head, a questo punto un +10 d'ufficio ai The Bunny The Bear, almeno non hanno un passato da difendere, loro... |
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Ma questi qui ancora suonano? Una delle peggiori band mai partorite dalla storia. Non apprezzo il nu metal ma i LP sono i peggiori di tutti, roba per ragazzini delle elementari. |
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@nonchalance: esattamente..anche perché se questa è brutta, quelle di prima cos'erano? Un aborto? |
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Ma, no..la copertina in sè non è neanche male! È la classica immagine che ci si ricorda quando - da bambini - non si usciva dall'acqua finchè non tramontava il sole. Sarò nostalgico io ma, a me come idea è piaciuta.. L'album, invece, non lo ascolterò come tutti quelli venuti dopo il 2007. Sarà l'età, sarà che non m'incuriosiscono più come prima oppure, semplicemente, non sono più un giovinotto come paiono ancora loro! |
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@Nu Metal Head: Boh, a me ricorda un sacco una scena "x" di Moonlight (l'hai visto?), soprattutto per l'uso della luce. Tutto qua |
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@giaxomo: insomma, la foto in contro luce di dei ragazzini in una giornata al mare di cui si intuisce solo la sagoma senza nemmeno poterli vedere in faccia è alquanto triste... comunque l'ho ascoltato, e quoto devicecod che mi ha tolto le parole di bocca, "the path of totality" dei korn in confronto è un fottuto capolavoro! sto cominciando a pensare di rivalutarlo! pensavo che nessuno potesse fare peggio dei korn, invece ho dovuto aspettare "solo" 6 anni ed eccomi accontentato! come per quell'album, vista anche l'esigua durata era meglio pubblicarlo come un ep a parte piuttosto che come il 7° album ufficiale... il voto è obbligatoriamente 30, non si scappa. |
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Già dalla copertina e da Heavy non si presagiva niente di buono. Capisco lo sperimentare e fare cose nuove (cosa che hanno sempre fatto da MTM in poi evitando di riciclarsi) ma siamo veramente nell'anonimato più totale. E la cosa peggiore che questo One More Light viene dopo un buon The Hunting Party, non A Thousand Suns o Living Things se vogliamo essere prorio pignoli. Concludo aggiungendo che in confronto Risk dei Megadeth e The Path Of Totality dei Korn (per fare degli esempi) sono capolavori. Voto 45, e forse sono stato anche troppo buono |
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@Nu Metal Head: ma no dai, la copertina è più che dignitosa..magari fosse quella il problema! Comunque mi erano sfuggiti pure loro! Ora basta però, consigliamoCI qualcosa di decente |
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ah ah ah! a questo punto mi avete incuriosito e gli dovrò dare per forza un ascolto! spero che il voto sia comprensivo della copertina, una delle più brutte e anonime mai viste... poveri linkin park, come si sono ridotti... @giaxomo: i kiss sono imbattibili, ma ci si scorda degli "idoli" di qualche anno fa, i the bunny the bear! solo che per loro è una costante prendere rigorosamente dal 30 al 35, non di più! |
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Giaxomo@ in realtà c'è un 10 dato ai Buzz-oven che è il minimo storico, in ogni caso mai stato un grande fan nè loro nè dei Kiss Sui Linkin Park cosa dire se non che col metal non hanno mai avuto molto a che fare e che fin dagli esordi sono sempre stati un gruppo commercialissimo, però i primi album erano godibili e alcune canzoni davvero belle. Ora sono diventati un gruppetto pop abbastanza ridicolo. |
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l'ho ascoltato distrattamente ma non mi sembra che sia musica che merita un 35....magari un 50 secco sì per le ragioni spiegate nella rece...mi sembra tutto nella norma, cioè nella mediocrità di questi tipi di proposte poppeggianti! |
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Confermo in realtà il recensore che è in me non ha inferire, perché da fan tradito sarei stato tentato di sparare uno zero spaccato |
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@Macca: porca miseria me l'ero dimenticato quel "13" (che per me non è da 13), mi era sfuggito dato che i Kiss non li prendo in mano da un pezzo, se non la parte della discografia "storica" |
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Giaxomo@ ai Kiss avevano dato 13 se non ricordo male...cmq non ho sentito l'album e non lo ascolterò, mi sono piaciuti i primi due e parzialmente Minutes To Midnight ma dopo sono diventati una parodia. |
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E' il voto più basso del database se la memoria non m'inganna, o sbaglio? Io ho smesso di ascoltarli da Meteora, che salvo parzialmente...il resto è storia (per usare un eufemismo). Chester ha dichiarato recentemente che se gli vien dato del "venduto" prenderà a pugni colui che pronuncia tale offesa, tentando di portare tesi da quinta elementare a suo / loro vantaggio. Lo trovo doppiamente ridicolo: prima si vende ai 14enni e poi ripudia il suo "status" attuale (di venduto). Aaah, che brutta bestia la coca...Il prossimo step sarà un bella parte in "Mercenari", giusto per mettere i punti sulle |
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Che dire? Un disco boh. Un buon disco di sottofondo per coloro che da un disco ricercano ascolti per niente impegnati e per chi considera One republic, Coldplay, Twenty one pilots e affini il loro pane quotidiano. Lo apprezzo per la sua orecchiabilità (seppur eccessiva), per la pulizia dei suoni e della produzione, e per il fatto che li sento più a loro agio in questi nuovi pezzi, che in quelli presenti su Hunting Party, che era un disco discreto, ma a mio avviso, troppo forzato in alcuni brani. Dall' altro è oggettivamente un disco gravemente insufficiente, in quanto privo di personalità e di solidità. La track-list è fin troppo omogenea, salvo Good Goodbye, Talking to Myself e Sharp Edges e in nessun brano risalta il loro stile, anzi non sembra neanche composto da una band, proprio perchè chitarre, basso e batteria risultano quasi impercettibili. Inoltre, è troppo breve e lascia un forte senso di amaro in bocca, per via dell' eccessiva ripetitività dei brani (tutti chorus-driven) e per via di essere troppo scarno a livello di contenuti e di spunti veramente memorabili. |
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INFORMAZIONI |
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Warner Bros. Records/Machine Shop Records
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Tracklist
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1. Nobody Can Save Me 2. Good Goodbye 3. Talking To Myself 4. Battle Symphony 5. Invisible 6. Heavy 7. Sorry For Now 8. Halfway Right 9. One More Light 10. Sharp Edges
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Line Up
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Chester Bennington (Voce) Mike Shinoda (Voce, Tastiere) Brad Delson (Chitarra, Cori) Joe Hahn (Samples) Dave “Phoenix” Farrell (Basso) Rob Bourdon (Batteria, Cori)
Musicisti Ospiti Pusha T (Voce nella traccia 2) Stormzy (Voce nella traccia 2) Kiiara (Voce nella traccia 6) Jon Green (Cori, Chitarra, Basso nella traccia 1) Ilsey Juber (Cori nelle tracce 3 e 10) Ross Golan (Cori nella traccia 8) Eg White (Chitarra, Piano nella traccia 3) Andrew Jackson (Chitara nella traccia 3) Jesse Shatkin (Tastiere nella traccia 5)
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RECENSIONI |
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ARTICOLI |
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