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Rainbow - Live in Birmingham 2016
11/06/2017
( 4770 letture )
Quarta pubblicazione dal vivo nel giro di due anni per i Rainbow: un'uscita dal sapore completamente diverso rispetto al Monster of Rock – Live at Donington 1980 e a Boston 1981; bensì una registrazione che segue a ruota il precedente Memories in Rock – Live in Germany, il quale ha sancito il ritorno sulle scene di Blackmore e soci nelle date tedesche di giugno 2016. Mancava però il doppio CD della performance più rappresentativa, ovvero quella del 25 giugno in Inghilterra, terra natia del chitarrista di Weston-super-Mare. Il concerto si è tenuto alla Genting Arena di Birmingham di fronte a 15000 trepidanti fans. Essi hanno potuto apprezzare le capacità balistiche del vecchio leader e fondatore della band e - fra un solo e un giro armonico, fra un riff e qualche stridio di chitarra - prendere anche confidenza con la nuova formazione comprendente il cantante Ronnie Romero (Lords of Black), il duo ritmico Nouveau-Keith (già all’opera con Ritchie nei Blackmore's Night) e il tastierista degli Stratovarius, Jens Johansson.

Partiamo subito col dire che la scaletta è una bomba! Vengono i brividi soltanto a leggere i titoli della setlist, poiché praticamente figurano tutti i pezzi più significativi della carriera dei Rainbow e (un po’ a sorpresa ma neanche troppa) sono presenti altresì alcuni dei più grandi successi dei Deep Purple: 8 songs sulle 15 totali sono della band di Hertford, 9 se scombiniamo il medley Black Night/Woman from Tokyo, anche se di quest’ultima viene soltanto accennato il refrain. L’altra componente fondamentale di un live dalla quale possiamo estrapolare l’essenza della serata è la prova degli interpreti. In particolare sotto la lente di ingrandimento finiscono Romero e Johansson. Per il singer lo spettacolo è un continuo banco di prova dal quale esce rinvigorito e lo fa senza nascondersi, distribuendo prove carismatiche, energiche ma anche intrise di buona tecnica. Sicuramente a suo agio sui brani dei Rainbow (possiamo inquadrarlo come il più fedele successore del compianto Ronnie James Dio), ma anche sulle tracce dei Deep Purple dell’era Mark III, quindi meglio nel confronto con Coverdale rispetto a quello col Gillan che fu: impossibile emulare gli acuti sovrannaturali di quest’ultimo, vedasi la non indimenticabile esecuzione di Child in Time. In ogni caso la sua voce roca, massiccia e dalle tinte blues gli fa portare a casa alcune prove stratosferiche, in particolare Mistreated e Stargazer: su quest’ultima addirittura compensa un piccolo calo del vate Ritchie (fisiologico dopo più di un’ora di concerto) e i problemi del sonoro sul finale. Altri momenti convincenti del cantante cileno sono l’esaltante esecuzione di Man on the Silver Mountain e la favolosa interpretazione di Perfect Strangers, resa perfetta dalla totalità dei componenti della band. Meno efficace l’innesto di Johansson: il tastierista nella sua carriera non è mai stato così timido e reverenziale come su questo live, evidentemente restio ad apportare qualche invenzione che possa infastidire il vero protagonista del palco, ovvero Ritchie. Quasi inutile aprire una parentesi sul chitarrista: egli si prende qualche minuto prima di fare sul serio, approfittando dell’opener Highway Star per la messa a punto, dopodiché dimostra manifesta superiorità nell’uso della chitarra elettrica sull’assolo unico ed inaspettato di Spotlight Kid. Da lì in poi per lui sarà tutto un crescendo fino ad un leggero calo prima della pausa, a causa di qualche imperfezione qua e là, ma per sua fortuna i brani (Stargazer, Child in Time e Black Night) sono talmente grandiosi ed il pubblico talmente estasiato da porre tutto in secondo piano. L’unica mancanza sensibile nell’arco della serata è quel tocco magico e mistico che ha reso celebri i Rainbow, il quale poteva essere donato maggiormente da tracks come Catch the Rainbow e Child in Time, sminuite rispettivamente dalla non parvenza della tastiera e dall’imperfetta intensità del singer. In compenso il pathos è presente sull’acustica Soldier of Fortune, riscontrabile nell’emozionante e pieno supporto vocale da parte del pubblico nei confronti di Romero.

Insomma a beneficiare dei tanti pezzi dei Deep Purple sono proprio i fans e poco importa se qualcuno avrà pensato di assistere al live solista di Ritchie Blackmore. Sta di fatto che non esiste al mondo un’artista capace di presentare una setlist del genere, con brani di tale livello, composti nell’arco di una carriera cinquantennale. Mai come in questo caso le tracks sono emblematiche del successo della serata, però non va dimenticato che la performance la mettono su anche i musicisti! Ebbene dopo questa esibizione possiamo affermarlo: il buon Ritchie ha finalmente trovato la formazione giusta per la realizzazione del successore di Stranger in Us All. In realtà se ci sarà un seguito anche in studio non ci è dato saperlo, nel frattempo godiamoci le quattro date organizzate nel Regno Unito per giugno 2017: Londra, Manchester, Glasgow e nuovamente Birmingham, proprio alla Genting Arena. Magari ci scappa l’ennesimo CD live! Se così fosse noi sicuramente non ci lamenteremmo.



VOTO RECENSORE
80
VOTO LETTORI
79.12 su 16 voti [ VOTA]
Blackmore Forever
Sabato 27 Agosto 2022, 4.09.33
16
Adoro Blackmore ma voto troppo alto, soprattutto per questi primi concerti del 2016, visto che lui si era dovuto operare non troppo tempo prima ad un dito della sinistra per qualche problema e si riprese meglio ed era più sciolto l'anno successivo. In generale la band non è male, il cantante ottimo, ma ovviamente nulla a che vedere con le vecchie formazioni ed energia, per l'età che avevano e tutto. Lui stesso a parte quel problemino di anni fa, va ammesso che soprattutto ritmicamente comincia ad accusare l'età. Dare voto più alto, anche se di pochissimo, a questi live recenti che a qualsiasi di quelli storici, anche i meno brillanti magari, fa un po' ridere per me.
Joe 69
Lunedì 20 Giugno 2022, 23.25.13
15
Commentare sto disco mi fa male perché vederli cosi tutti Ritchie incluso mi dispiace da morire e non capisco il 80 perché sto live fa veramente pietà. Ci speravo tanto in bel live ma il tempo passa per tutti e l'unico che si salva è il cantante che è bravo. Fortunatamente c'è una discografia stupenda con musicisti favolosi e mi riascolterò quella per altri anni ancora e questo live farò finta che non sia mai esistito. Il voto non lo metto per rispetto al mio chitarrista preferito.
DP
Venerdì 25 Ottobre 2019, 11.24.02
14
Blackmore negli ultimi anni in concomitanza con i Blackmore' s Night ha pensato e progettato a lungo una rinascita della sua creatura . Per una serie di rifiuti da parte di illustri musicisti prese la decisione finale ( una vera e propia scommessa dovuta alle circostanze ) di inserire in organico strumentisti quasi sconosciuti alla grande platea o quantomeno dal background non rilevante e iniziare finalmente il nuovo corso Raimbowniano . Ma gli anni passano inesorabili per tutti . I tempi inesorabilmente cambiano . Ronnie e Cozy non ci sono purtroppo piu' e lo stesso Blackmore pur mantenendo un plettro inviadiabile non e' piu' quel sommo artista che insieme a Hendrix , Page e Iommi fece la storia della musica e della chitarra rock . Mettendoci pure la aggravante che i musicisti scelti ( ma ha fatto almeno una selezione ? ) non sono assolutamente all ' altezza il disastro e' servito . Un progetto a dir poco penoso , piatto e senza idee . Se questo bastasse per vivere sugli allori dei tempi d' oro ( per tempi d ' oro dei Raimbow mi riferisco fino al 1978....poi il nulla ) il nostro Rtchie ha fatto i conti senza l 'oste . Caro Ritchie....mi rincresce dirlo ma lascia stare tutto e continua a dedicarti alla musica celtica / medioevale che fai meno danni .
Emanuele
Martedì 30 Luglio 2019, 21.42.29
13
Aveva voglia di tornare all'elettrica. Si era detto disponibile anche a qualche concerto di addio con i Deep Purple, ma ha trovato la porta sbattuta in faccia, a questo punto difficile -da fuori- dire se giustamente oppure no. Sarebbe stato meraviglioso, per i fan, una sorta di riunion tipo quella degli Yes nel '91, anche con Coverdale e Hughes, per un ultimo tour d'addio. E anche l'occasione, per loro, di lasciarsi alle spalle tutto ciò che di negativo c'è stato nei rapporti sul piano umano. Gillan ha detto in un'intervista che era troppo tardi, Ian Pace testuali parole: "non voglio che interferisca con i progetti attuali della band". Ad essere onesti non si può certo dire che questo lavoro renda onore alla storia e al nome di quello che per me è stato il più grande chitarrista rock e alla musica del profondo porpora e dell'arcobaleno.
Emanuele
Martedì 30 Luglio 2019, 21.42.28
12
Aveva voglia di tornare all'elettrica. Si era detto disponibile anche a qualche concerto di addio con i Deep Purple, ma ha trovato la porta sbattuta in faccia, a questo punto difficile -da fuori- dire se giustamente oppure no. Sarebbe stato meraviglioso, per i fan, una sorta di riunion tipo quella degli Yes nel '91, anche con Coverdale e Hughes, per un ultimo tour d'addio. E anche l'occasione, per loro, di lasciarsi alle spalle tutto ciò che di negativo c'è stato nei rapporti sul piano umano. Gillan ha detto in un'intervista che era troppo tardi, Ian Pace testuali parole: "non voglio che interferisca con i progetti attuali della band". Ad essere onesti non si può certo dire che questo lavoro renda onore alla storia e al nome di quello che per me è stato il più grande chitarrista rock e alla musica del profondo porpora e dell'arcobaleno.
Pasquil
Venerdì 11 Maggio 2018, 19.52.33
11
E' vero, la scaletta è una bomba ma disinnescata subito quando ti accorgi che il suono e l'esecuzione sembra quello di uno sparuto gruppetto di vegliardi senza arte ne parte che cercano di imitare qualcosa che non esiste più. Dov'è il muro del suono che Blackmore sparava dal vivo? Suona tutto piatto e mosciarello. Il vocalist ha qualità ma avrebbe bisogno di ben altro alle spalle per supportarlo. E comunque è vero, non si può suonare musica barocca o finto-medievale per un ventennio e pretendere di rivedere il vecchio Blackmore suonare Spotlight Kid come nel 1981. Rimandati.
Pasquil
Venerdì 11 Maggio 2018, 19.52.28
10
E' vero, la scaletta è una bomba ma disinnescata subito quando ti accorgi che il suono e l'esecuzione sembra quello di uno sparuto gruppetto di vegliardi senza arte ne parte che cercano di imitare qualcosa che non esiste più. Dov'è il muro del suono che Blackmore sparava dal vivo? Suona tutto piatto e mosciarello. Il vocalist ha qualità ma avrebbe bisogno di ben altro alle spalle per supportarlo. E comunque è vero, non si può suonare musica barocca o finto-medievale per un ventennio e pretendere di rivedere il vecchio Blackmore suonare Spotlight Kid come nel 1981. Rimandati.
Marco Loro Piana
Mercoledì 21 Giugno 2017, 10.21.30
9
Blackmore è il mio chitarrista preferito. E lo sarà sempre. Questo DVD è però una presa in giro. Perchè mettere in copertina il nome Rainbow e poi fare più pezzi dei Deep Purple? Che senso ha? Non bastano gli originali Purple e i loro "cugini" Whitesnake? Bah...
marmar
Giovedì 15 Giugno 2017, 19.44.55
8
Pur da vecchio estimatore di Blackmore non posso che concordare completamente con 5150 EHV. Sono andato anche su in Germania a vedere questa pseudo band e come ho scritto l' anno scorso dopo il concerto, una grande delusione, si vede lontanamente che è una cosa fatta solo per ragranellare denari. Aspetto a vedere se fa un nuovo disco, cosa che non mi dispiacerebbe, ma di sicuro questa ciofeca non gliela compero di certo.
5150 EVH
Mercoledì 14 Giugno 2017, 19.48.42
7
Questi non sono i rainbow , ma a parte un po blackmore gli altri 4 fanno cagare .... se solo si pensi ai grandi musicisti che lo hanno accompagnato nea storia dei Rainbow e anche dei deep .... E poi tutti quei pezzi dei Purple a che cosa servono ?.. Il buon menestrello ha buttato 20 anni e piu e si vedono le conseguenze di quell insulsa musica medievale . Per me è OUT ....
LORIN
Lunedì 12 Giugno 2017, 18.47.22
6
Ha pienamente ragione il recensore: nessuno può suonare 15 brani di questo livello. Personalmente spero in un qualcosa in studio.......scrivi bigRitchie, scrivi!
Metal Shock
Lunedì 12 Giugno 2017, 14.28.07
5
Stessa scaletta del dvd dell`anno scorso, a cosa serve?? Gia` quello e` stata una mezza delusione, questo, pura operazione commerciale, lo lascio perdere.
Rob Fleming
Lunedì 12 Giugno 2017, 11.15.27
4
Io stavolta proverò ad ascoltarlo prima di procedere all'acquisto perché i video trasmessi non invogliavano la spesa (ah se invece riuscissi a trovare il Live at Donington 1980...). Sebbene anch'io non sia particolarmente contento di tutti quei brani dei Deep Purple (anche se sentire Burn, Mistreated e Child in Time è sempre un piacere visto che i titolari non le suonano per svariati comprensibili motivi), l'affetto che provo per Ritchie mi fa trovare la scusa (che in realtà prende spunto da un'idea di @Lorin). E cioè che trattandosi di Ritchie Blackmore's Rainbow si tratta di qualcosa di più riconducibile alla sua carriera e non solo limitata ai Rainbow.
Gokronikos
Lunedì 12 Giugno 2017, 11.03.06
3
Che mosci, non ho altro da dire, basta ascoltare la sezione ritmica.
melkor
Lunedì 12 Giugno 2017, 10.10.46
2
concordo painkiller .... anche se a me il progetto con la consorte piace, e anche molto. piu' che altro mi sarei aspettato meno canzoni dal periodo purple.
Painkiller
Lunedì 12 Giugno 2017, 7.27.55
1
Sentirlo ancora impugnare l'elettrica fa emozionare, eppure restano l'amaro in bocca per gli ultimi 20 anni di carriera (nei quali qualcosa in elettrico avrebbe potuto fare eh?) e per la scaletta. Still I'm sad, self portrait, tarot woman, eyes of the world etc.....dove sono? Spero che nei prossimi live vi possa essere spazio per altri capolavori dei Rainbow!
INFORMAZIONI
2017
Eagle Records
Hard Rock
Tracklist
CD1
1. Over the Rainbow + Highway Star (Medley)
2. Spotlight Kid
3. Mistreated
4. Since You Been Gone
5. Man on the Silver Mountain
6. Soldier of Fortune
7. Difficult to Cure + Toccata & Fugue in D Minor (Medley)
8. Catch the Rainbow

CD2
1. Perfect Strangers
2. Long Live Rock 'n' Roll
3. Child in Time
4. Stargazer
5. Black Night + Woman From Tokyo (Medley)
6. Burn
7. Smoke on the Water
Line Up
Ronnie Romero (Voce)
Ritchie Blackmore (Chitarra)
Jens Johansson (Tastiere)
Bob Nouveau (Basso)
David Keith (Batteria)
 
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