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Bad Company - Bad Company
22/07/2017
( 4522 letture )
A volte la storia è ingenerosa e spesso, troppo spesso, band che hanno smosso folle oceaniche vengono rilegate dai posteri in un angolo buio della soffitta a prendere polvere. Se questo è vero per molte band, lo è in particolare per i Bad Company, super gruppo nato dalle ceneri dei Free e da congedi eccellenti dai King Crimson e Mott the Hoople. Oggi parliamo del loro debutto, un disco che mandò due brani nelle classifiche inglesi rimanendoci per ben venticinque settimane e raggiungendo la quinta posizione con il singolo, Can't Get Enough (brano di apertura dell’album) che a tutt’oggi è il brano più conosciuto della band. Prendendo ispirazione dal nudo hard rock dei Free, nel nuovo progetto, Paul Rodgers e soci vanno avanti proponendo un genere che pur mantenendo un legame importante con le proprie radici, prende ispirazione dall’ondata del soft rock d’oltre oceano. In quel periodo in America erano comuni progetti che miscelavano il rock classico con le sperimentazioni provenienti dal jazz e dal progressive, che intravedevano la possibilità di fare musica di qualità per la massa e riuscirono a produrre un genere dalle connotazioni abbastanza delineate che già in quel periodo veniva definito AOR. L’omonimo disco dei Bad Company può essere considerato come il primo o uno dei primi dischi del genere, un tassello fondamentale per il lancio al grande pubblico dell'AOR come lo conosciamo oggi. È un disco ascrivibile all’hard rock per lo spirito e l’aggressività, ma è anche padre di quel filone che intrapresero negli anni successivi band come Journey e Toto. Forse è proprio a causa del grandissimo successo avuto dai successori, che questa straordinaria band dopo i primi dischi venne relegata ai circuiti underground, per poi scomparire lentamente dai grandi palcoscenici. Una curiosità che dovrebbe dare una misura dello spessore della band e della ingenerosita di un simile processo sta nella figura di Paul Rodgers: prima della formazione dei Bad Company venne cercato dai Doors, come sostituto di Jim Morrison, e poi nel 1973 venne contattato da Ritchie Blackmore, suo grandissimo estimatore, per sostituire Ian Gillan nelle file dei Deep Purple, ruolo che rifiutò proprio per produrre l’album di cui stiamo per parlare.

Bad Company è un disco che oltre alla rilevanza storica ha ancora molto da dire. È dotato di sound personale, pur mantenendo tutti i crismi del rock classico. Composizione ed arrangiamento sono semplici, diretti ed efficaci, il tutto è privo di orpelli, nella loro idea musicale viene messo in campo solo ciò che è necessario e funzionale al brano. Nel sound generale colpisce la presenza in primissimo piano di un basso che buca il mix e la chitarra, a tratti addirittura prevaricandola. L’artwork è assolutamente minimale, semplice ed efficace, solo una copertina nera con il nome del gruppo in bianco. Sicuramente non possiamo definirlo un punto di forza dell’album, ma alla fine svolge bene il suo ruolo. Come già anticipato l’apertura è affidata a Can't Get Enough. Questo brano ha il perfetto pedigree della grande hit: riff efficace, groove da vendere e un susseguirsi di parti che si scolpiscono nella mente in modo indelebile. Il tutto condito dalla sublime voce graffiante di Paul Rodgers. Si prosegue con Rock Steady, brano dalla forte influenza nera dove il groove e la voce la fanno da padrone. La successiva Ready for Love è un brano scritto da Mick Ralphs quando ancora militava nei Mott the Hoople ma è poi diventato uno dei cavalli di battaglia dei Bad Company. Anch’esso possiede tutti gli ingredienti per essere una grande hit e difatti è uno dei brani più conosciuti della band. Don't Let Me Down è una ballad dal fortissimo animo soul pur mantenendo un chiaro feeling inglese. Arriviamo alla titletrack, un altro di quei brani che una volta ascoltati è veramente difficile allontanare dalla testa. Molto probabilmente vi ritroverete senza volerlo a canticchiarne il ritornello senza sosta e senza la possibilità di riuscire a fermarlo. The Way I Choose è una ballad malinconica che rimanda anche stavolta ad un approccio soul, anche se in modo molto più sottile rispetto a Don't Let Me Down. Movin' On è una classica rock song in stile Stones: semplice e divertente. E’ un brano che se fosse inserito in album più ordinario, potrebbe rivestire un ruolo molto più importante, ma qui rappresenta un semplice pezzo di riempimento. Si conclude con Seagull, brano acustico di pieno stampo folk rock in cui Paul Rodgers raggiunge vette di espressività uniche.

Bad Company volge al termine dopo soli 35 minuti lasciandoci con una voglia spasmodica di continuare ad assaporare il loro lavoro ed è molto difficile resistere alla tentazione di spingere di nuovo play e ascoltarlo da capo più e più volte. Disco a cui è impossibile trovare difetti: le composizioni sono perfette, eseguite in modo sublime da musicisti fuori dal comune e la produzione è magistrale. La storia della musica è costellata di centinaia di dischi seminali, alcuni di essi apparentemente escono dal firmamento, ma la loro traccia resterà sempre e rispolverarli sarà sempre una emozione veramente unica. In sintesi, disco da avere ad ogni costo.



VOTO RECENSORE
94
VOTO LETTORI
92.12 su 16 voti [ VOTA]
Luka2112
Lunedì 11 Febbraio 2019, 23.56.54
40
La prima regola dovrebbe essere :i gusti non si discutono, i primi dischi dei Bad Co sono tutti bellissimi. A mio parere qualcuno ha le idee piuttosto confuse sulla definizione di ” potenza “in un cantante. Paul Rodgers al di la’dei gusti è un vocalist straordinario ancora oggi a 70 anni, l’ho visto ben 2 volte dal vivo con i Queen ed è potentissimo anche solo considerando il “volume” pazzesco della sua voce, non canta in falsetto non lo ha mai fatto, peculiarita’ o scelta stilistica. Ma senza volume ed estensione non avrebbe mai potuto cantare alcuni brani di Mercury, poi se non piace e’ un altro paio di maniche ma ancora oggi e’ uno dei pochi in grado di riproporre nei migliore dei modi l’intero suo repertorio e non solo.
jaw
Martedì 12 Dicembre 2017, 22.01.16
39
Grande band dopo i Free, arriva il managment dei Led, assemblano una band tagliata per gli usa, buono il primo, meglio il secondo, l analogia con la band di Page non e' molto diversa, tendenzialmente piu acustico l esordio piu bombastico il secondo. whole lotta love o good lovin gone bad?
Alex
Martedì 26 Settembre 2017, 19.46.15
38
Ottimo lavoro di sano e robusto Hard Rock.
Maurizio
Domenica 20 Agosto 2017, 14.39.33
37
Andate a sentirvi "live for the music" e ditemi che non sa colorare i toni...
Silvia
Martedì 1 Agosto 2017, 0.37.20
36
@Fabio e Rob, esatto, ha una grande versatilita’, dote naturale che nessuna scuola puo’ dare ed e’ anche molto difficile da imitare. E’ una qualita’ che a me piace moltissimo ma che oggi forse non si apprezza molto.
Fabio Rasta
Lunedì 31 Luglio 2017, 17.35.42
35
Si, so che detesti il Reggae, ma anche il Folk???. La versione di CLAPTON (molto bella) ce l'avevo in fondo a una cassetta ed ho impiegato quasi 30 anni a scoprire di chi fosse, mi aveva letteralmente ossessionato. Con i BC RODGERS era cresciuto molto anche tecnicamente, aiutato anche da produzioni decisamente migliori. Passo.
Rob Fleming
Lunedì 31 Luglio 2017, 17.07.02
34
@Fabio Rasta: Knockin on heaven's door, come tutti sanno, è di Dylan (folk-rock); è stata coverizzata bene dai Guns (on sto nemmeno a precisare), ma fu anche vittima di una versione reggae da parte di Eric Clapton nel suo periodo caraibico. E per quanto ami Clapton (l'unico che, secondo i miei gusti, può stare alla pari di Blackmore. Ma solo se suona il blues) e per quanto sia gradevole la sua versione, io DETESTO il reggae. Tornando in argomento, su Paul Rodgers, mi sembra che la vediamo allo stesso modo. Quello che mi impressiona di lui rispetto a quasi tutti gli altri è l'eleganza della sua voce. Non so spiegare cos'è; forse l'inflessione della sua voce: quando sei lì che hai capito che sta spingendo sui toni maschi, BAM! ti ritrovi la morbidezza della seta: in tal senso Bad Company è paradigmatica
Fabio Rasta
Lunedì 31 Luglio 2017, 15.24.21
33
X Rob Fleming: infatti era bello questo dialogo a colpi di titoli e non ho resistito. L'ultima tua davvero non è facile (non che io sia proprio un'aquila). Tornando IT, l'interpretazione di DICKINSON mi ha fatto riflettere su cosa renda RODGERS così grandioso rispetto ad altri singer: intanto non canta solo sulle note alte ma ha dei bellissimi bassi, e spazia su e giù come vuole. E questo si sa. Ma il Blues! Se senti BRUCE, ad esempio, ti accorgi che non è proprio nelle sue corde. Come osserva Silvia, ci prova, ma rimane sempre un metallaro. Ma PAUL RODGERS lo interpreta come un nero pur avendo la voce da bianco. Non c'è scuola che te lo insegni.
Silvia
Sabato 29 Luglio 2017, 23.15.40
32
hahaha, non seguo Vasco quindi non avevo collegato!
Rob Fleming
Sabato 29 Luglio 2017, 19.56.27
31
@Silvia, credo che @FabioRasta abbia "vaschizzato" lo scambio tra @Nat63 e me su Heaven and Hell (e per una volta i Black Sabbath nulla c'entrano). Piuttosto caro @nat63 condivido la tua scelta di campo che è anche la mia. Ma che quando si andrà a bussare alle porte del paradiso ci si vada a ritmo hard rock e non folk o peggio reggae (questa non è facile).
Silvia
Sabato 29 Luglio 2017, 13.04.19
30
@Fabio, infatti io mi chiedevo se Bonham ti piacesse a livellodi emozione (a me tanto anche se, ne abbiamo già parlato e con questo chiudo anch'io l'OT, Dave è il mio preferito e Clive Burr un grandissimo. Comunque quando si suonano generi diversi è anche difficile fare paragoni e non ha neppure molto senso). La cover di I'm a Mover la trovi su YouTube, Bruce non è proprio un disastro, si impegna ma l'originale è inarrivabile. Scusa non ho capito la chiusura del tuo post
Fabio Rasta
Sabato 29 Luglio 2017, 9.51.05
29
X Silvia: Ah! Questa di I'm A Mover la scopro ora da te (graditissima sorpresa). X non piacermi Bonzo dovrei essere pazzo, o sordo. Tuttavia (a livello emozionale) non rientra tra i miei preferiti (che ho citato sui commenti all'articolo su DAVE LOMBARDO e in cui ho omesso JOHN DENSMORE). Sono tutti nomi che non credo affatto condividerai in quanto sono piuttosto inusuali e (a parte il DAVE e forse COZY POWELL) mai citati tra i più grandi, come il nostro BONZO che si trova senz'altro ai vertici. Sono gusti strani ma sai che al cuore... Sono però ammiratore sfegatato di CLIVE BURR. Meglio chiudere OT. SIMON KIRKE + dinamico di PHIL RUDD. Pensa un po' PHIL RUDD... Raga: fra Demonio e Santità è lo stesso, basta che ci sia posto.... SIAMO SOLO NOI!!!
Silvia
Sabato 29 Luglio 2017, 0.49.25
28
@Fabio, quoto in pieno il tuo 20 e anche x me è più importante il fattore emotivo, cioe' i "3 cm di pelle d'oca" di cui parla precision88 e che nell'hardrock me li procura soprattutto Robert Plant (nel metal lo sai è Paul Di'Anno, altro talento naturale non costruito). Su Paul Rodgers sento una classe strepitosa e più lo ascolto e più scopro tutte le sue sfumature incredibili. Hai ragione sui Free, Andy Fraser (RIP) è anche una grandissima influenza di Steve Harris (in realtá i Maiden hanno anche fatto la cover di I'm a mover, l'ho scoperto ora!) e x quanto riguarda il drumming, mi sembra molto più dinamico di Phil Rudd, almeno sui live che mi hai suggerito, in cui è vero risaltano molto di più! Grazie x i suggerimenti anche a Rob Fleming! @nat63, anch'io sono una fessa hahaha!!! e spero che aprano anche me dopo aver percorso la Stairway to Heaven (a proposito di pelle d'oca). Ah Fabio ti piace John Bonham (a me tantissimo)? Scusate questo piccolo OT non lo faccio più, prometto
nat63
Venerdì 28 Luglio 2017, 23.12.46
27
@lux chaos : Per me, invece, qualcuno stava discutendo proprio di quello : "normalissimo cantante"( post n. 7); "non ha potenza vocale nè tecnica (post n. 10); "molto sopravvalutato"(post n. 18). Questo per me significa mettere in discussione. Mi consolo del fatto che non sono un visionario. @Rob Fleming : Se dobbiamo fare baldoria ed atteggiarci a uomini perduti e peccatori, va bene "hell ain't a bad place to be". Ma io, che sono fesso, quando muoio vorrei andare a "knockin' on heaven's door" e spero che mi ci facciano entrare. Detto questo, vi saluto con simpatia entrambi: molto bello discutere di rock'n'roll su Metallized, è un sito frequentato da gente simpatica, competente e, soprattutto, molto educata e civile.
lux chaos
Venerdì 28 Luglio 2017, 21.48.44
26
Non si discuteva del fatto che fosse o meno un grandissimo cantante (poco ma sicuro ), ma che fosse (come definito da molti) il miglior cantante rock di sempre....anche per me affermazione esagerata, poi che sia un gran cantante bisogna essere sordi per non sentirlo
Rob Fleming
Venerdì 28 Luglio 2017, 9.35.04
25
@Nat63: com'è che cantavano gli AcDc? Ah già "Hell Ain't A Bad Place To Be"
nat63
Giovedì 27 Luglio 2017, 21.46.31
24
Ma, dico, stiamo discutendo se Paul Rodgers è o non è un grandissimo cantante? Può il cantante dei Free, dei Bad Company, dei The Firm, non essere un cantante strepitoso? Secondo me (ma secondo quasi tutti i rock'n'roll fans all over the world) lui è eccezionale. Grande voce e grande interprete, poche storie. Dipende sì dai gusti personali, ma non bisogna mai perdere di vista l'oggettività. Come nel caso di un certo Robert Plant: dire che potrebbe non essere fra i primissimi cantanti di rock (per me, il mio preferito) mi sembra un'eresia, un'affermazione blasfema. E, sicuramente, nessuno di noi vuole andare all' inferno. O no?
precision88
Giovedì 27 Luglio 2017, 15.07.32
23
aggiungo che se non sei tecnico col cavolo che arrivi con la voce integra a 70 anni...
Galilee
Giovedì 27 Luglio 2017, 14.37.55
22
A prescindere dai gusti OR è un cantante tecnicamente ottimo, sennò per dire non avrebbe accettato di sostituire Mercury nei Queen. Anche perchè se non sei tecnico non c'è la fai proprio, dal vivo poi manco per il cavolo. Personalmente, lo trovo molto versatile con una voce molto calda. Ha uno stile più intimista di altri cantanti blasonati, ma secondo me questo gli dà un qualcosa in più.
5150 EVH
Giovedì 27 Luglio 2017, 12.26.44
21
Grandissimo album .... Paul Rodgers cantante ancora adesso strepitoso ... le classifiche lasciamole ai vetusti .
Fabio Rasta
Giovedì 27 Luglio 2017, 12.25.03
20
... già. Le Emozioni non tengono conto ne della tecnica, ne dell'ugola, ne della scuola, ne dell'esercizio, ne di nient'altro. Ma sono estremamente soggettive e di conseguenza opinabili.
precision88
Giovedì 27 Luglio 2017, 11.39.51
19
Calcolando che non esiste un ranking dei musicisti direi che in ogni caso è impossibile decretare il più grande, possiamo parlare dei più grandi in generale, quei musicisti dotati di caratteristiche uniche che hanno influenzato i successori. In questa lista ci sono sicuramente tutti i nomi che avete citato, ognuno di questi ha caratteristiche uniche e soprattutto caratteristiche che vanno a toccare corde di matrice totalmente soggettiva. Quindi corretto dire "per me tizio è il più forte" ma trovo che, per citare sordi, "stamo a parlà delle cocce delle noci" quando si entra in competizione dicendo che Tizio è più forte di Caio ma Semprionio è più caldo. Uscendo dai panni di recensore posso dire che Paul Rodgers è uno di quei cantanti che ogni santa volta mi fa alzare 3cm di pelle d'oca, lo trovo veramente un musicista in grado di fare la differenza
Tiradipiunpelodifiken
Giovedì 27 Luglio 2017, 11.19.54
18
Io sto con Invictusteele, grande cantante Rogers, ma i tanti commenti che leggo tipo "numero 1", "miglior voce rock di sempre", a mio parere non stanno ne in cielo ne in terra....boh, come dice giustamente Rob vige il de gustibus, ma anche io l'ho sempre trovato molto sopravvalutato
marmar
Giovedì 27 Luglio 2017, 9.45.37
17
Disco meraviglioso, ogni canzone è un piccolo gioiellino, "Bad Company" e "Rock Steady" che adoro, su tutte. Grande gruppo, Paulo Rodgers un cantante dalla voce calda e particolare, bravissimi anche gli altri, quasi tutto perfetto. Un classico immortale.
Rob Fleming
Giovedì 27 Luglio 2017, 9.21.44
16
@Silvia: inizia con "Mourning Sad Morning" (da Free); poi in ordine sparso: Be my friend; Heartbreaker; Mr. Big; Child; Free me (le prime che mi sono venute in mente). D'accordo con @Fabio Rasta su tutto
Fabio Rasta
Giovedì 27 Luglio 2017, 8.31.14
15
Appoggio in tutto e x tutto il commento 9 di Rob Fleming. Aggiungerei che i FREE furono autentici idoli e fonte di ispirazione x gente come i LYNYRD SKYNYRD, o gli AC/DC. Questi ultimi addirittura, nel formare la Band, cercarono proprio musicisti alla FREE!. MALCOLM YOUNG, dopo aver visto LED ZEPPELIN e FREE a Sidney, affermò senza alcun timore reverenziale (fattore che peraltro non ha mai dimostrato), di essere rimasto maggiormente colpito dai secondi in quanto ROBERT PLANT (parole sue) sembrava + impegnato a sculettare che a cantare. SIMON KIRKE ha ispirato difatti, lo stile minimalista di PHIL RUDD, PAUL KOSSOFF ha ispirato generazioni di chitarristi e rimarrà sempre ineguagliato. ANDY FRASER, col suo celebre assolo di basso ha praticamente dato il nome a una famosa Band... PAUL RODGERS, oltre al talento naturale (la voce te la da Dio, se non ce l'hai puoi studiare quanto ti pare) è esempio di assoluta professionalità. Basta vedere il figurone che ha fatto con i QUEEN. Ci pensate andare a cantare i pezzi di MERCURY davanti a migliaia di suoi fan? Al solo pensiero mi cago addosso. Sul disco in questione mi trova d'accordo il commento 3 di InvictuSteele. Aggiungerei bella recensione. X Silvia: ascoltati i Live alla BBC! Li escono i veri FREE. Lo studio li lega in po'. Il batterista xò è alla PHIL RUDD! Cioè, veramente è il contrario. Ma ci siamo capiti!!!. Salutoni!!!!!
Silvia
Giovedì 27 Luglio 2017, 0.49.28
14
@Rob Fleming, grazie ma intendevo più un titolo di un pezzo con le caratteristiche che hai citato. Comunque si' una voce di gran classe, ho incominciato a sentirli! @Invictus, credo che oggi si sia più portati a enfatizzare la potenza o la tecnica, dimenticando la bellezza di un timbro naturale e particolare (che invece è quello che piace a me in un cantante), ecco perchè certe voci speciali ma non particolarmente tecniche magari non vengono considerate tanto.
Rob Fleming
Mercoledì 26 Luglio 2017, 17.00.05
13
@Silvia: nel database del sito trovi la recensione del loro album più famoso, Fire and Water (quello di All right now! e Mr. Big). Puoi partire da lì. Ma tieni presente che alla fine hanno pubblicato solo 6 dischi in studio e che sono tutti veramente belli (e quindi una raccolta tipo Molten Gold risolverebbe il problema). Rimanendo in tema Bad Company i primi 4 sono molto belli, più eleganti, "ruffiani" (e infatti vendettero l'impossibile).
Silvia
Mercoledì 26 Luglio 2017, 16.08.38
12
@Rob Fleming: "i Free. Nei brani più soffusi vengono fuori tutti i colori della sua voce". Potresti darmi un titolo? Sono molto curiosa, come ho già scritto tante volte non ho un background su questo genere quindi devo recuperare! Voglio poi aggiungere che anche secondo me " quando si citano i più grandi vocalist del rock, non si può non tener conto di Robert Plant" come dice nat63
Rob Fleming
Mercoledì 26 Luglio 2017, 13.09.31
11
@InvictuSteele: eri stato chiarissimo e, nella mia risposta, non volevo dare l'impressione di essermela presa. Su Paul Rodgers in particolare posso dirti di provare ad ascoltare - se non lo hai già fatto - i Free. Nei brani più soffusi vengono fuori tutti i colori della sua voce; in quelli più (hard) blues mostra potenza e padronanza. Nei Bad Company più orientati alle classifiche forse questi aspetti si erano un po' persi. Poi si entra nel gusto personale e allora non se ne esce più. Per quanto riguarda la tecnica per contro non avendo le basi non posso dire nulla. Magari un insegnante di canto potrebbe essere più esaustivo
InvictuSteele
Mercoledì 26 Luglio 2017, 11.06.54
10
@Rob Fleming non era riferito a te, ognuno ha i suoi idoli e i suoi gusti, è che ogni volta che leggo classifiche o giudizi su Paul Roger noto che viene ritenuto uno dei più grandi vocalist, quando invece, se vogliamo essere obiettivi, non ha potenza vocale né tecnica, e solo nell'hard rock classico viene sovrastato da decine e decine di vocalist ben più potenti e preparati. Forse la gente lo considera un grande solo perché era tanto apprezzato da Mercury e da Coverdale? Mi chiedevo questo, poi se lo ritieni il più grande di tutti ok, è un tuo giudizio. Senza polemica, ma me lo sono sempre chiesto...
Rob Fleming
Mercoledì 26 Luglio 2017, 10.32.08
9
Rispondo a tutti con un unico post. In quello che ho scritto io manca da qualche parte un "per me", siamo d'accordo. Tutte le classifiche lasciano il tempo che trovano a cominciare dalle mie; sono divertenti, ma sempre confutabili. Paul Rodgers, per me, è eleganza pura; un timbro sovrannaturale; "seta e acciaio"; era il preferito di Freddie Mercury e David Coverdale; Blackmore lo voleva con sé. Ognuno ha i suoi preferiti: Byron era grandioso, RJD non si discute. Nei vari elenchi ad esempio non è stato citato Glenn Hughes; Mark Farner e Sammy Hagar sono sempre dei dimenticati; Eric Burdon lo ricorderemo tutti come coccodrilli quando non ci sarà più. Come vedete l'elenco potrebbe essere lungo se non infinito. E per rispondere a @Nat63: no, Plant non è tra i miei preferiti. Una voce particolarissima e riconoscibile ovunque (Lenny Wolf permettendo), perfetta per gli Zeppelin, ma che non vedo così superiore, chessò, a un Steve Marriott. E' naturalmente solo una questione di gusti.
Mix
Martedì 25 Luglio 2017, 22.01.57
8
Guarda, sempre senza polemica, la penso come te. Per la cronaca David Byron era un vero dominatore! Comunque il disco in questione è un classico.
InvictuSteele
Martedì 25 Luglio 2017, 21.54.18
7
Ragazzi, mi togliete una curiosità? Senza polemica, ma vorrei sapere perché Paul Roger viene considerato un grande vocalist. Io sinceramente l'ho sempre trovato un cantante normalissimo, non ha una voce potente, non ha una tecnica magistrale, ha un bel timbro e una bella interpretazione, però che ne so, in ambito hard rock anni 70, David Byron allora che era? Un alieno? Gillian, Plant, Halford, Dio, Klaus Meine ecc...
nat63
Martedì 25 Luglio 2017, 21.21.52
6
@Rob Fleming: a parer mio, quando si citano i più grandi vocalist del rock, non si può non tener conto di Robert Plant. Gillan e Rodgers (insieme ad altri, cito ad esempio per motivi di spazio solo Jon Anderson, Terry Reid, David Byron, ma la lista sarebbe davvero lunga...) sono due giganti, ma, ripeto,qualunque classifica dei primi cinque cantanti rock senza il frontman dei Led Zeppelin sarebbe una classifica monca, raffazzonata e, perdonami, quantomai approssimativa ed esageratamente imprecisa e superficiale. Che dire del disco in questione, se non che è uno dei migliori dischi hard rock blues degli anni '70? 8 pezzi uno più bello dell'altro : fantastico.
Maurizio
Domenica 23 Luglio 2017, 19.41.53
5
Capolavoro senza tempo. E hanno fatto anche altri colossi come Straight Shooter e Run With The Pack. Da avere (è tutto rimasterizzato molto bene in cd, anche se io mi tengo i vinili originali).
warrior63
Sabato 22 Luglio 2017, 19.21.27
4
grande disco.lo adoro
InvictuSteele
Sabato 22 Luglio 2017, 15.44.40
3
Bello bello e grande band che mi piace molto, anche se non ha mai sfornato un capolavoro vero. In ogni loro album c'è sempre qualche riempitivo. Voto 85
galilee
Sabato 22 Luglio 2017, 13.53.44
2
Gran disco di classe. Un pezzo piu bello dell'altro.
Rob Fleming
Sabato 22 Luglio 2017, 12.41.04
1
Di per sé quest'album è un vero capolavoro; poi gli sono legato sentimentalmente anche per motivi personali (le sue canzoni possono essere un'ottima base ritmica per certe evoluzioni in camera da letto). Paul Rodgers è - con Ian Gillan - il più grande cantante della sua generazione e, probabilmente, della storia del rock. E a differenza del collega, ancora oggi sa ancora il fatto suo in termini di pathos, potenza ed estensione. Ogni sua nota è preziosa e quando intona Don't let me down, Bad Company, Seagull è capace di far sciogliere l'ascoltatore più arcigno. Questo poi è il disco di Can't get enough hard rock puro. 95
INFORMAZIONI
1974
Swan Song Records
Hard Rock
Tracklist
1. Can't Get Enough
2. Rock Steady
3. Ready for Love
4. Don't Let Me Down
5. Bad Company
6. The Way I Choose
7. Movin' On
8. Seagull
Line Up
Paul Rodgers (Voce, Chitarra, Piano, Percussioni)
Mick Ralphs (Chitarra, Tastiera)
Boz Burrell (Basso)
Simon Kirke (Batteria)
 
RECENSIONI
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