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Sunless Sky - Doppelgänger
28/07/2017
( 937 letture )
Ci eravamo occupati dei Sunless Sky nel 2014, in occasione della recensione del loro Firebreather, un album non proprio brutto, ma semplicemente anonimo, che galleggiava attorno alla sufficienza. Li ritroviamo oggi per l’analisi di Doppelgänger, un disco che non è certo un capolavoro, ma è senza dubbio largamente superiore al suo predecessore. Cosa è accaduto in questo lasso di tempo per far cambiare radicalmente la situazione degli statunitensi? Semplice: i Sunless Sky del 2017 hanno ben poco in comune con quelli di tre anni fa. La formazione, infatti, è stata totalmente rivoluzionata attorno al cantante Juan Ricardo, portando il numero dei suoi componenti da cinque a quattro, ma soprattutto inserendo alla chitarra un certo Curran Murphy (Annihilator, Nevermore, etc.), il quale ha provveduto a cambiare del tutto la qualità della scrittura. Specialmente sotto il profilo della personalità, spostandosi con maggiore decisione verso suoni tipicamente made in U.S.A.

Che la musica sia cambiata -in tutti i sensi- si capisce già dalla copertina completamente diversa da quella, a dir poco discutibile, che presentava Firebreather. Molto più raffinata e ben legata al significato di Doppelgänger (il tema è quello del doppio maligno, del duplicato malvagio di una persona la cui visione è presagio di morte), racchiude un album di U.S. power anni 80 con buone frecce al suo arco. Nulla che possa immettere linfa nuova nelle radici dell’albero del genere in senso stretto, ma tutto quanto serve a soddisfare gli amanti di questo stile. A partire da una registrazione molto chiara, lontanissima da quel “wall of sound” che oggi è tanto di moda anche in generi che non lo richiederebbero, con la quale ogni strumento -voce compresa- trova il suo spazio ed è perfettamente percepibile, con la batteria a giovarsene in particolare. A prescindere da questo, però, è proprio la scrittura ad essere notevolmente più interessante, con i riff, i bridges, i cambi di tempo e gli assoli di Murphy in grado di valorizzare al meglio la prova vocale di Juan Ricardo, personaggio già coinvolto con Wretch, Ritual of Torment, Attaxe e Dark Arena. Quest’ultimo, troppo legato da arrangiamenti monocorde nell’album di tre anni fa, può adesso lasciarsi andare ad interpretazioni più decise e graffianti, adeguate al suo timbro. Acuti a profusione, approccio “malvagio” ed un lotto di pezzi che ricordano ora i Malice (ovviamente senza la loro potenza di suono), ora gli Helstar, ora gli Attacker ed altre band del genere. Starfall, Doppelgänger, Lake of Lost Souls, Netherworld ed Heroin gli highlights del CD.

Qualche lungaggine di troppo, alcuni eccessi nella forma e certi passaggi che potevano essere sviluppati meglio: questi i difetti che possono essere riscontrati nella seconda opera dei Sunless Sky, ma tutto sommato è contorno. Quel che conta è che Doppelgänger, pur non aggiungendo e non togliendo nulla alla scena internazionale, è un prodotto sicuramente piacevole che, oltretutto, all’interno del suo impianto tipicamente U.S. power presenta trame heavy e speed -addirittura quasi thrash- che ne irrobustiscono l’impatto. Il tutto a mettere insieme un album che potrà fare compagnia per un pezzo ad ogni appassionato.



VOTO RECENSORE
72
VOTO LETTORI
62.5 su 2 voti [ VOTA]
INFORMAZIONI
2017
Pure Steel Records
Power
Tracklist
1. Starfall
2. Doppelgänger
3. Kingdom of Sky
4. Stone Gods
5. Lake of Lost Souls
6. Netherworld
7. Adrenaline Junkie
8. Inside the Monster
9. Heroin
10. Black Symphony
Line Up
Juan Ricardo (Voce)
Curran Murphy (Chitarra)
Kevin Czarnecki (Basso, Chitarra ritmica)
Coltin Rady (Batteria)
 
RECENSIONI
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