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26/04/24
KARMA
CSA RIVOLTA, VIA FRATELLI BANDIERA 45 - VENEZIA
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06/08/2017
( 1124 letture )
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Mutamento; evoluzione; cambiamento. Tutti concetti che in musica, spesso, portano a miglioramenti che tengono viva e vitale la scena. Tuttavia, anche chi mantiene ferma la barra e naviga seguendo sempre la stessa rotta ha una funzione precisa, ossia quella di fare da punto fermo, da Ursae Minoris dello stile indicando la strada di casa, risultando anche pietra di paragone per valutare la bontà e l'efficacia di approcci più innovativi. Proprio come i non troppo prolifici Destroyer 666.
Autrice di una discografia che prevede appena cinque album completi dati alle stampe nell'arco di ventitre anni, la band originaria dell'Australia ha sempre mantenuto una qualità alta ed abbastanza costante durante la sua carriera. Edito a distanza di ben sette anni da Cold Steel... for an Iron Age, questo Defiance si piazza a buon diritto nella zona più elevata della loro classifica personale. E non tanto perché il disco in questione presenti particolari differenze di merito rispetto al resto della discografia della band, quanto per una sua ottima "presenza" e freschezza. Virtù che, unitamente all'onestà dell'attitudine ed alla convinzione con la quale vengono eseguite canzoni che non hanno nulla di originale e/o distintivo nella scrittura, rendono la scaletta di Defiance particolarmente godibile. Thrash/black violento e più che diretto con Warslut e Shrapnel a sventagliare una serie serratissima di riff tanto semplici quanto corrosivi; KK efficace anche al microfono, con quella voce tanto sgraziata quanto adatta alla bisogna; Razor e Mersus quadratissimi come necessario, ma anche capaci di risultare relativamente vari. Il tutto unitamente a quella loro inusuale credibilità data dall'onestà delle esecuzioni che rende un pugno di canzoni sulla carta non trascendentali qualcosa che vale la pena di ascoltare. Almeno a patto di entrare nel mood necessario ad apprezzare simili gruppi. Che si tratti di pura aggressione (Weapons Of Conquest; The Barricades Are Breaking); di momenti più ragionati ed intensi (Blood For Blood; Human All Too Human; A Stand Defiance); misto-veloci come A Thousand Plagues o ancora di un pezzo un po' più ricercato -si fa per dire- come A Sermon To the Dead con l'affiorare delle clean vocals, basta settarsi mentalmente nel giusto modo per lasciarsi trascinare dalla produzione correttamente basica dell'album e dall'atmosfera sulfurea dei brani.
Defiance non è un masterpiece né può esserlo, ma è un lavoro coinvolgente ed affidabile, essenzialmente perché trasuda personalità. Un requisito non diffusissimo nel panorama attuale ed a maggior ragione rimarchevole se trasmesso utilizzando un linguaggio antico. Crudo, tagliente, resiliente alle mode e poco interessato ai grandi numeri del mercato. Tutte anime complementari di un album e di un gruppo che difficilmente passerà alla storia, ma altrettanto difficilmente tradirà i suoi appassionati. Defiance non fa quindi che confermare le peculiarità tipiche dei Destroyer 666; magari in un modo leggermente più persuasivo del solito.
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Weapons of Conquest 2. I Am Not Deceived 3. Blood for Blood 4. The Barricades Are Breaking 5. A Stand Defiant 6. A Path to Conflict 7. A Thousand Plagues 8. Human All Too Human 9. A Sermon to the Dead
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Line Up
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K. K. Warslut (Voce, Chitarra) Shrapnel (Chitarra) Matt Razor (Basso, Cori) Mersus (Batteria, Cori)
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