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25/04/24
MARDUK + ORIGIN + DOODSWENS
AUDIODROME, STR. MONGINA 9 - MONCALIERI (TO)
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06/08/2017
( 1517 letture )
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Durante la loro carriera, durata peraltro piuttosto a lungo, visto che si è snodata durante un arco temporale perdurato per circa tredici anni, i Sister Sin si sono ritagliati un certo spazio nel panorama heavy/rock internazionale. Andati temporaneamente in pausa dopo l’uscita di Black Lotus, ma in realtà mai più ritornati sulle scene, gli svedesi si erano segnalati per la loro musica piacevolmente ammiccante e per la voce abrasiva della cantante Liv Jagrell. Trascorsi un paio di anni, eccola tornare alla ribalta con una band chiamata Liv Sin, un progetto semi-personale che sembra in grado di ricalcare le orme del gruppo originale, ed un album intitolato Follow Me.
Sia l’album che, più in generale, la band stessa, sembrano la naturale evoluzione del lavoro del gruppo madre, ma con produzione molto più massiccia e pompata, tendente ad irrobustire una serie di pezzi basati su dei riff piuttosto semplici, sugli assoli catchy di Patrick Ankemark e (nemmeno a dirlo) sulle doti di Liv. Il risultato ottenuto, però, non sconfina mai in un muro del suono fine a se stesso, anche perché ad occuparsene sono stati tali Stefan Kaufmann e Fitty Wienhold, il che spiega perfettamente la presenza di determinati riff e di un certo retrogusto heavy anni 80. Tutto il disco vive appunto sulla voce e sulla credibilità della Jagrell, capace di infondere nel prodotto una grande veemenza, trasmessa ad un gruppo di pezzi che analizzati uno per uno sono divertenti e godibili, ma non fanno altro che ricalcare schemi ed arrangiamenti già ascoltati anche troppe volte. Nel complesso tutto suona “giusto” e graffiante, come ci si aspetta che faccia e tutto è costruito per esaltare le doti della front-woman, ma niente sembra in grado di restare nel tempo. Nel dettaglio, The Fall, Hypocrite, Killing Ourselves to Live ed Emperor of Chaos rappresentano la parte più cazzuta dell’album, mentre Let Me Out, Godless Utopia, Endless Roads ed Immortal Sin (da registrare qui la presenza come guest di Jyrki 69 dei The 69 Eyes) quella più di derivazione hard rock, con qualche inserimento più dark e/o commerciale. Black Souls, I’m Your Sin e la ballad che evolve in un brano sostenuto The Beast Inside sono invece il lato più anthemico. Discrete, infine, le prove dei musicisti, pur all’interno di un lavoro non incentrato sui virtuosismi.
Follow Me è un album ben fatto, capace di tenere buona compagnia e le canzoni che lo compongono faranno certamente ancora miglior figura in sede live, dato che sono concepite apposta per essere eseguite in concerto. Tutto scorre senza evidenti problemi ed alla fine dell’ascolto si resta discretamente soddisfatti, specialmente se si è avuta l’accortezza di piazzare il volume dalle parti del massimo per tutto il tempo. Tuttavia, contiene anche parecchie citazioni ed ispirazioni a più di una band del passato e neanche uno spunto realmente originale, ma probabilmente nemmeno mirava ad averne. Tirando le somme, i Liv Sin mantengono sostanzialmente le promesse, mettendo in evidenza la cantante (inevitabile e giusto) e la loro voglia di divertire e divertirsi senza cedere più di tanto alle mode. Un buon punto di partenza per una carriera simile a quella dei Sister Sin, ma in chiave più heavy.
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2
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E' un bel disco: non memorabile, ma lo ascolto con molto piacere.
Lei ha un'ottima grinta. Hi metalhead! |
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1
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Album molto positivo.Liv Jagrell ruggisce come al solito e la nuova band randella che è un piacere. Voto 85. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. The Fall 2. Hypocrite 3. Let me Out 4. Black Souls 5. Godless Utopia 6. Endless Roads 7. Killing Ourselves to Live 8. I’m Your Sin 9. Emperor of Chaos 10. Immortal Sin 11. The Beast Inside
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Line Up
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Liv Jagrell (Voce) Patrick Ankemark (Chitarra solista) Chris Bertzell (Chitarra) Tommie Winther (Basso) Per Bjelovuk (Batteria)
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RECENSIONI |
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