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23/03/21
THE SISTERS OF MERCY
ORION - ROMA
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Hardcore Superstar - No Regrets
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19/08/2017
( 1238 letture )
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No Regrets è il quarto album degli Hardcore Superstar e l'ultimo rilasciato sotto l'etichetta Music For Nations, che pubblicò nel 2003 anche un'edizione limitata destinata al mercato giapponese, contenente una cover degli Who. Gli svedesi si riconfermano paladini di un rock stradaiolo e adolescenziale con un prodotto che imperversa con la sua spontaneità e spensieratezza, senza cercare chissà quali prodezze tecniche. Non che le due cose debbano escludersi a vicenda, ma No Regrets calca decisamente la mano su un'atmosfera vivace e senza ricami. In realtà, tuttavia, se queste premesse fanno ben sperare, c'è da dire che la verve schietta e naive che distingue la godibilità del loro sound stavolta non ha grande successo. La formula è quella inconfondibile degli Hardcore Superstar, ma meno brillante, tendente purtroppo alla ripetitività e poco ispirata. Le prestazioni dei quattro sono buone, ma perdono in valore se raffrontate con altre produzioni del combo, che negli anni ha dimostrato di poter fare molto meglio.
I tredici brani condividono una struttura ripetitiva, fatta di riff e linee di chitarra semplici, con la voce strillante e frequentemente doppiata dallo stesso Jocke, specialmente durante i ritornelli. La batteria non disdegna il controtempo e rifiuta d'essere relegata in secondo piano, cosa che si può dire anche delle semplici -ma sentite- ritmiche di basso. Ogni canzone di No Regrets sembra quella perfetta da ascoltare durante una corsa verso il tramonto, o ad una festa sulla spiaggia. I testi, che raccontano di alcune esperienze della formazione scandinava, sono inoltre coerenti all'intero lavoro e senza pretese letterarie. Se dobbiamo ricavarne un insegnamento, il full-length potrebbe dirci che è necessario cadere e sbagliare per costruire sé stessi. Ed è proprio così, banale come sembra. Il disco scivola però via frizzantino e leggero, nonostante un corpus non indifferente di tredici brani che altalenano impronte hard rock e passaggi punk rock, pur tendendo ad assomigliarsi un po' tutti. Ciascuno di questi è di breve durata, cosicché l'ascolto non ne soffre e tutto scorre fluido. Il bagaglio melodico, una manciata di gioiellini a parte, non presenta molto di incredibilmente originale, di conseguenza il disco se da una parte è di facile ascolto, dall'altra si fa altrettanto facilmente dimenticare quasi del tutto. Honey Tongue e Still I'm Glad, i due singoli estratti, surclassano però non di poco tutti gli altri pezzi, con il primo che peraltro raggiunse la terza posizione nelle classifiche svedesi. Il sound qui si appesantisce e la sostanza appare meno annacquata con birra da discount, e più rifinita dall'impatto di ritmiche e ritornelli che fanno -loro davvero- saltellare sulla sedia.
No Regrets è un album senza dubbio rallegrante, un buon lavoro che si colloca però un passo indietro alle emozioni pungenti a cui gli Hardcore Superstar ci hanno saputo abituare prima e dopo. Un prodotto comunque soddisfacente se si chiudono gli occhi e si dimenticano pezzi da novanta storici come We Don't Celebrate Sundays o Hello-Goodbye, apprezzando comunque quelle numerose tracce che in questa sede rimangono semplicemente a guardarti, suonano e se ne vanno come sono arrivate, senza lasciare un segno indelebile sull’ascoltatore, senza sbarellarti.
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3
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Band fantastica in sede live, sempre e comunque, ma discograficamente mi piacciono solo Hardcore Superstar – Dreamin' in a Casket – Beg for It. Altre release tipo Split, Bad sneaker e questo, li trovo un po' senza mordente. |
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2
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Il punto più basso della loro carriera, un dischetto moscio ed eccessivamente leggerino...per fortuna, accortisi di non essere ne carne ne pesce, due anni dopo tirarono fuori il miglior disco street degli ultimi 15 anni, il capolavoro omonimo |
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1
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Disco un po troppo easy e altalenante. La cosa più fastidiosa è il battimani che compare in quasi tutte le Song. Almeno così ricordo. Non sono d'accordo che non ci siano pezzi belli come WDCS, anzi ce ne sono ben più di uno, ma il disco nella sua totalità è un po ripetitivo e ha dei cali vistosi. 75/100 |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Wall of Complaint 2. No Regrets 3. Breakout 4. Soul of Sweetness 5. Honey Tongue 6. Still I'm Glad 7. Bring Me Back 8. Pathetic Way of Life 9. It's So True 10. Why Can't You Love Me Like Before? 11. The Last Great Day 12. I Can't Change 13. You Know Where We All Belong
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Line Up
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Jocke Berg (Voce) Thomas "Silver" Silver (Chitarra) Martin Sandvik (Basso) Magnus "Adde" Andreasson (Batteria)
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