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Wizard - Fallen Kings
27/08/2017
( 1371 letture )
Esistono tante società calcistiche -sarà perché la stagione è appena cominciata, ma in questo periodo mi sento in vena di paragoni pallonari- che non solo non vinceranno mai uno scudetto, una Coppa Italia od altri trofei, ma che non vedranno mai il proprio nome sulla lista di quelle iscritte alla Serie A. Eppure, moltissime tra queste continuano a giocare per amore dello sport, ottenendo il massimo possibile in base ai loro mezzi economici. A queste realtà va riconosciuto almeno il merito di battersi con dignità e di farlo sapendo bene che difficilmente otterranno riconoscimenti importanti, se non dagli addetti ai lavori e dal ristretto gruppo dei loro tifosi. Se spostiamo il fulcro di questa analisi in ambito musicale, è proprio questa la condizione in cui operano i tedeschi Wizard.

Partiti nel lontano 1991 ed autori di undici album, compreso quello del quale state leggendo, i Wizard confermano di non volersi spostare di una virgola dal loro power/heavy/epic dal sapore antico, pervicacemente abbarbicato allo stile ed alle modalità esecutive nate negli anni 80. Poggiandosi ancora sull’asse D’Anna/Maaß, i Nostri puntano ancora una volta sulle loro solite qualità: grande fierezza; onestà nella scrittura e nelle esecuzioni; buone capacità tecniche e ricerca di una grande professionalità nel confezionamento del prodotto. Anche perché non c’è molto altro, a dire il vero. Come detto, Fallen Kings si presenta molto curato in ogni suo aspetto, con la produzione affidata alla band stessa, il mix ed il mastering ad Achim Köhler (Amon Amarth, Brainstorm, Primal Fear, Sinner), la copertina disegnata da Aldo Requena (Feanor, Black Majesty, Paragon) ed un booklet contenente delle belle foto a completare il tutto. Inoltre, è disponibile anche in versione digipack con due bonus track. Dal punto di vista dei testi, pur non essendo un vero e proprio concept, il CD presenta un filo conduttore generale, anche se ad emergere è l’uso ripetuto di vocaboli di genere. Tutto molto “giusto”, tutto molto true, ma anche altrettanto scontato, prevedibile e con i Manowar, ma non solo, spesso in sottofondo. L’intera scaletta si rivela quindi relativamente appagante se si isolano i vari brani e si “gustano” uno ad uno, dato che ognuno di loro è scritto, arrangiato e suonato esattamente come ci si aspetta che sia da un gruppo di questo genere, oppure assolutamente priva di spunti di spicco ed addirittura noiosa a tratti se considerata nel suo complesso. I Wizard ci mettono passione, toccando tutte le corde loro possibili, procedendo da brani molto aggressivi come Liar and Betrayer ad altri più massicci come We Are the Masses o più anthemici come Brothers in Spirit, passando per tutto ciò che sta in mezzo. Ma l’album non offre niente da scoprire.

Fallen Kings è un prodotto riservato a chi apprezza i suoni codificati già prima che i Wizard nascessero, che non cerca in alcun modo di scostarsi dalla strada maestra anche se il selciato sembra oltremodo consunto, ed espressamente dedicato ai defenders. Di conseguenza, risulterà probabilmente addirittura repulsivo per chi considera il tempo dell’epic classico e dei testi a base di strong, proud, steel et similia inutili, se non ridicoli. Esclusa a priori questa fascia di pubblico, cosa c’è di davvero interessante in questo lavoro per i difensori della fede? Solo la riproposizione della solita messa cantata. Cantata e suonata piuttosto bene, a dire il vero (in tutti i sensi), ma quando ci si muove replicando sé stessi all’infinito, o sei in grado di mettere in ogni album almeno due o tre pezzi che sono comunque capaci di stamparsi in testa e restarci a tempo indeterminato come, in altro ambito, hanno fatto gli AC/DC oppure non lo sei come i Wizard. Ed allora, per tornare al paragrafo iniziale, resterai sempre una società di serie B o di serie C. Una società magari gloriosa, come si suol dire, ma di una categoria inferiore.



VOTO RECENSORE
63
VOTO LETTORI
74.66 su 3 voti [ VOTA]
Todbringer83
Venerdì 6 Ottobre 2017, 17.28.19
5
Preconfezionato solo per i fedelissimi del genere, anche se è troppo derivativo del marchio Manowar. Indubbiamente dai Wizard non mi sarei mai aspettato la novità ma almeno una dose maggiore di ispirazione e freschezza potevano provare a metterla. Dalla prima all'ultima traccia esclusa l'ottima Frozen Blood è la sagra delle banalità. Peccato, perchè l'album precedente lo avevo apprezzato abbastanza. Sul podio delle peggiori uscite del 2017. (50).
Raven
Giovedì 31 Agosto 2017, 9.34.25
4
Da quando loro stessi inseriscono nella loro bio frasi come "epic hymns like „Thor‘s Hammer“ and „Hall Of Odin“ riferendosi ad un album del 2002. Da un bel pezzo, quindi.
Nome
Giovedì 31 Agosto 2017, 9.28.31
3
Epic? Gli Wizard? Da quando? Vagamente, al massimo. Fondamentalmente heavy-power.
InvictuSteele
Lunedì 28 Agosto 2017, 18.43.09
2
Band discreta che ha poco da dire ma che a me piace molto, ogni loro disco trasuda potenza e ottime melodie. Certo, bisogna accontentarsi di poco. Voto 65
Gokronikos
Lunedì 28 Agosto 2017, 10.03.22
1
Che meraviglia! Questo si che è un disco vintage ma con produzione moderna... Lunga vita i Wizard!!!
INFORMAZIONI
2017
Massacre Records
Epic
Tracklist
1. Liar and Betrayer
2. We Are the Masses
3. Live Your Life
4. Brothers in Spirit
5. White Wolf
6. Wizard Until the End
7. Father to Son
8. Let Us Unite
9. Frozen Blood
10. You’re the King
11. We Are Ready for Metal (Bonus Track)
12. The King (Bonus Track)
Line Up
Sven D’Anna (Voce)
Dano Boland (Chitarra)
Michael Maaß (Chitarra)
Arndt Ratering (Basso)
S. van Heek (Batteria)
 
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