IN EVIDENZA
Album

Blue Oyster Cult
Ghost Stories
Autoprodotti

King Gizzard and The Lizard Wizard
PetroDragonic Apocalypse
CERCA
RICERCA RECENSIONI
PER GENERE
PER ANNO
PER FASCIA DI VOTO
ULTIMI COMMENTI
FORUM
ARTICOLI
RECENSIONI
NOTIZIE
DISCHI IN USCITA

26/04/24
PARTY CANNON
Injuries Are Inevitable

26/04/24
DEICIDE
Banished By Sin

26/04/24
EXHUMATION
Master`s Personae

26/04/24
STORMBORN
Zenith

26/04/24
PESTILENCE
Levels of Perception

26/04/24
MORGUL BLADE
Heavy Metal Wraiths

26/04/24
THIS ENDING
Crowned in Blood

26/04/24
DOLMEN GATE
Gateways of Eternity

26/04/24
INTER ARMA
New Heaven

26/04/24
ACCEPT
Humanoid

CONCERTI

23/04/24
CRYPTA + NAKKEKNAEKKER + PLAGUEMACE
LEGEND CLUB - MILANO

23/04/24
WILL HUNT
TEATRO COMUNALE, PIAZZA CASTELLO - MEDOLE (MN)

23/04/24
ALAIN JOHANNES + THE DEVILS & ANANDA MIDA
ARCI BELLEZZA - MILANO

23/04/24
ALAIN JOHANNES + THE DEVILS + ANANDA MIDA feat. CONNY OCHS
ARCI BELLEZZA, VIA G. BELLEZZA 16/A - MILANO

24/04/24
MARDUK + ORIGIN + DOODSWENS
REVOLVER, SAN DONÀ DI PIAVE (VENEZIA)

24/04/24
MODENA CITY RAMBLERS
THE CAGE, VIA DEL VECCHIO LAZZERETTO 20 - LIVORNO

24/04/24
KARMA
CENTRALE ROCK PUB, VIA CASCINA CALIFORNIA - ERBA (CO)

24/04/24
PUNKREAS
BOLOGNA BUSKERS FESTIVAL, PARCO DELLA MONTAGNOLA - BOLOGNA

24/04/24
ALAIN JOHANNES + THE DEVILS + ANANDA MIDA feat. CONNY OCHS
RAINDOGS HOUSE, P.ZZA REBAGLIATI 1 - SAVONA

24/04/24
TRAUMA hc
HEADBANGERS PUB, VIA TITO LIVIO 33A - MILANO

Fallen Mankind - Bleak Ocean
28/08/2017
( 716 letture )
Disco d’esordio per gli svedesi Fallen Mankind, che tutto sono tranne che un gruppo di ragazzini emergenti. I cinque componenti infatti provengono da band di differenti generi ma anche già note in Svezia, come Red Baron vecchia heavy metal band scioltasi ancora negli anni Ottanta, Misericordia (black metal), o Warhammer (death/thrash metal). Riunitisi nel 2010, dopo alcuni cambi di formazione i Fallen Mankind giungono nel 2017 a una maggiore stabilità e soprattutto alla pubblicazione del loro primo lavoro, Bleak Ocean.

Nonostante le diverse provenienze dei musicisti, la band finisce per proporre un heavy metal con qualche tinta power di stampo decisamente classico, assolutamente privo delle potenziali contaminazioni che avrebbero potuto portare i suoi membri. I Fallen Mankind puntano soprattutto sulla potente voce di Mats Hedfors, che stilisticamente ricorda quella del grande Eric Adams, ma senza ovviamente raggiungere i picchi espressivi e la classe del King of Metal, oltre che su chitarrismi piuttosto massicci, anche se non troppo pesanti e non privi di un certo dinamismo. Non manca nemmeno la vena epica, talvolta resa con una certa drammaticità e accompagnata dal piano, che si presta piuttosto bene a essere legata a delle liriche di tematica distopico/guerrafondaia. Tuttavia la musica dei Fallen Mankind si dimostra essere parecchio prevedibile e non certo memorabile come essa vorrebbe. La band cerca anche di ricoprirla di una patina di modernità, ma non riesce bene nell’intento anche a causa di una produzione che non sembra riuscire a conferire la giusta potenza alle canzoni. Anche il songwriting si attesta su livelli medio-bassi, difficilmente disastrosi, ma certo il livello medio non si può dire soddisfacente, nonostante in qualche episodio i Fallen Mankind dimostrino di togliere dal cilindro qualche buon pezzo. Su tutti, è la conclusiva Unknown a svettare, caratterizzata dal suo incedere lento e drammatico, ben interpretata dalle vocals di Hedfors e dalle chitarre melanconiche e struggenti di Tommy Bockert e Robert Karlsson, accompagnate da orchestrazioni mai troppo invasive. Anche canzoni come Murder She Screamed -molto bello l’assolo-, Shine -la più lenta e manowariana- o Phoenix Rise funzionano, nonostante quest’ultima abbia addosso un’aura di già sentito quasi imbarazzante (per non parlare della banalità del titolo e della tematica).

Positiva è senz’altro la variabilità interna all’album, che nelle sue dieci tracce si può sommariamente suddividere tra momenti più tirati e heavy in senso stretto (la title track, Phoenix Rise o Obliteration) e momenti più distesi, epici e drammatici (Shine o Unknown). È senz’altro da apprezzare la sincerità di Bleak Ocean, che si presenta come un album onesto ma estremamente ordinario, privo di grande valore ma nemmeno imbarazzante, anche se, proprio per questo, assolutamente inutile. Non tarderà a stufare anche i seguaci più accaniti del genere.



VOTO RECENSORE
60
VOTO LETTORI
0 su 0 voti [ VOTA]
INFORMAZIONI
2017
Dr. Music Records
Heavy
Tracklist
1. Bleak Ocean
2. Phoenix Rise
3. Murder She Screamed
4. Freedom Calls
5. By My Side
6. Shine
7. Obliteration
8. Bury me Alive
9. Liars and Snakes
10. Unknown
Line Up
Mats Hedfors (Voce)
Tommy Böckert (Chitarra)
Robert Karlsson (Chitarra)
Kardac Cidh (Basso)
Kent Jonander (Batteria)
 
RECENSIONI
 
[RSS Valido] Creative Commons License [CSS Valido]