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19/04/24
DESPITE EXILE + LACERHATE + SLOWCHAMBER
BLOOM, VIA CURIEL 39 - MEZZAGO (MB)
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The Fall Of Every Season - From Below
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( 4276 letture )
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Non credo di azzardare oltremodo pronosticando il 2007 come una annata degna di nota per il genere doom, considerato il nutrito numero di band che hanno scelto di pubblicare la nuova fatica in questo periodo.
Di contro, certo stupisce accogliere un esordio di tale caratura, figlio di un progetto "one-man-band"; difatti, dietro al monicker The Fall Of Every Season si cela Marius Strand, unico burattinaio di questa oscura ma affascinante opera.
Nonostante From Below non possa definirsi particolarmente originale, sin dalla prima traccia pone in primo piano la qualità come marchio di fabbrica: quindi un doom si debitore di diversi "grossi nomi" del genere, ma assolutamente ispirato e in grado di accarezzare i temi tipici con grande gusto e perizia. Infatti Strand piuttosto che intraprendere la strada del classico funeral doom o dell'ancora più inflazionato gothic-doom/death, preferisce sposare la nobile causa della sperimentazione, avventurandosi in territori dove le atmosfere malinconiche e dilatate sono magistralmente accompagnate da strutture (permettetemi il gergo) "progressive", costantemente impreziosite da arpeggi acustici e tappeti di piano.
Allo stesso modo, perfetta l'altalena vocale, in un equilibrato gioco di clean vocals e profondi growls soffocanti, incapaci di rubare la romantica e malinconica scena. Le trame difatti echeggiano verso una delicata melodia, meravigliosamente spiazzante vista la linfa oscura che nutre il platter.
Poco meno di cinquanta minuti per un totale di 5 brani, di cui due (Sisyphean ed Escape Of The Dove) fungono da siparietti alle tre lunghe tracce portanti del disco; attimi che nonostante la loro solennità corrono veloci come l'alito di una vita che si spegne.
L'unico neo è da ricercare per l'appunto nei facili richiami verso altre formazioni: innegabile la vicinanza con gli Opeth più cadenzati e atmosferici, maestri nel fondere l'estremo ad aperture acustiche/psichedeliche, così come la somiglianza con la voce del leader Mikael Akerfeldt ha del sorprendente; meno evidente ma comunque orecchiabile la contaminazione di band come Anathema e Saturnus, nella lettura "melo-romantica" del genere. In definitiva un prodotto notevole che merita assoluta considerazione, viste le nutrite peculiarità, sicuramente capace di rapire l'attenzione di un variegato pubblico (quindi non solo gli affezionati del genre), ma soprattutto in grado di porre Marius Strand come la figura emergente di maggiore interesse in ambiente doom; infine un applauso alla Aftermath Music, attenta e capace nel pescare il jolly della situazione.
Complimenti!
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2
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in cert momenti devastante...bella rece |
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1
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Bella recensione, bellissimo disco e bentornato Luca! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. From Below 2. Sisyphean 3. The Triumphant Beast 4. Escape Of The Dove 5. Her Withering Petals
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RECENSIONI |
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