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19/04/24
DESPITE EXILE + LACERHATE + SLOWCHAMBER
BLOOM, VIA CURIEL 39 - MEZZAGO (MB)
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05/09/2017
( 1574 letture )
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Dal desolante gelo del circolo polare artico nel 2014 una band riuscì a collocarsi sorprendentemente fra i gradini più alti delle diverse classiche dei migliori dischi di metal estremo di quello stesso anno. La band in questione sono gli islandesi Beneath, band da diversi anni in circolazione, ma che solo con il precedente The Barren Throne, è riuscita a sbocciare definitivamente. Nell’anno incorso, la band ritorna con un nuovo lavoro edito dalla Unique Leader Records intitolato Ephemeris.
Anche a questo giro, i Beneath hanno prodotto un disco di assoluto livello; affidandosi a tematiche come i viaggi spaziali, uomini alla conquista di mondi alieni e via discorrendo, la band è riuscita a incanalare quanto di buono prodotto nei dischi previ, portando sotto i riflettori della scena musicale un prodotto finale molto efficiente e dal suono moderno. La band, anche in questa circostanza, si è presentata con il suo death metal ultra tecnico, in cui a spiccare sono soprattutto il dinamismo e la bravura nel riuscire a creare atmosfere asfissianti e dalle infinitesimali sfaccettature, dai momenti di pura epicità (come nella traccia conclusiva Multiangular) a quelli più tetri e annichilenti (come in Ephemeris e Eyecatcher). Le canzoni che compongono questa nuova fatica della band hanno una marcia in più rispetto all’uscita precedente; la band si è focalizzata su una produzione dinamica e in costante divenire, in cui il songwriting si differenzia per la grande varietà nelle soluzioni trovate per dar vita, ogni volta, a canzoni dalla struttura differente. Il punto di forza è sicuramente la melodia, colonna portante delle diverse canzoni e il collante che riesce a tenere uniti i diversi frammenti di ogni pezzo. Senza l’apporto di questo elemento, i diversi pezzi si dimostrerebbero solo flebili momenti di mastodontica brutalità fine a se stessa; i Beneath invece, sebbene i suoni possano sembrare distaccati, riescono, grazie all’apporto melodico, a creare quelle atmosfere dalle diverse ombreggiature descritte in precedenza. Il risultato finale è di pregevole fattura; Ephemeris è un disco che scorre molto facilmente per le poliedriche capacità compositive del quintetto islandese; la band riesce a diluire e anestetizzare la brutalità delle canzoni grazie all’eterogeneità delle soluzioni tecniche trovate, rendendo così il disco leggero e facilmente fruibile anche per le orecchie meno flessibili a sonorità così martellanti.
A cuor leggero si può parlare di Ephemeris come il disco della definitiva consacrazione per i Beneath. La band riesce anche a questo giro a pubblicare un disco di spessore, migliorando quanto già di buono presente nella precedente pubblicazione. Il quintetto islandese mette a segno un ottimo colpo, con un disco in grado di mettere d’accordo tutti; un ascolto che non deluderà né gli amanti delle fredde melodie, né gli amanti del brutal “d’assalto”.
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3
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Che bomba di album e che bella scoperta per me! Mi è piaciuto davvero tanto.. |
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2
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Uno dei dischi dell'anno, a mio modestissimo parere |
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1
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Anno ricco di uscite interessanti in ambito tech death! :O Metto subito in coda d'ascolto quest'album. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Constellational Transformation 2. Eyecatcher 3. Ephemeris 4. Alignments 5. Guillotine 6. Cities of the Outer Reaches 7. Medium Obscurum 8. Amorphous Globe 9. Multiangular
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Line Up
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Benedikt Bjarnason (voce) Inner Sigurðsson (Chitarra) Johann Sigurðsson (Chitarra) Gìsli Guðmundsson (Basso) Mike Heller (Batteria)
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