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19/04/24
𝐍𝐎𝐃𝐄
CENTRALE ROCK PUB, VIA CASCINA CALIFORNIA - ERBA (CO)
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09/09/2017
( 3119 letture )
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Prima di scrivere pagine da antologia assieme ai Kamelot, è abbastanza risaputo che il cantante norvegese Roy Khan ha militato nei Conception, band composta dai connazionali Tory Østby (chitarra), dal bassista Ingar Amlien e dal batterista Arve Heimdal. A metà anni ’90, tale formazione aveva già dato alla luce tre ottimi album power/progressive metal: nell'ordine The Last Sunset, Parallel Minds e In Your Multitude. Flow sarà l'ultimo episodio del quartetto prima dello scioglimento avvenuto nel 1998. The last but not the least! Sì, perché il disco in questione è quasi perfetto. Ascoltando le melodie eteree delle tastiere e la voce soave del singer -entrambe ampiamente enfatizzate dal producer Tommy Newton- si ha la percezione di trovarsi intrappolati in un piccolo contenitore imperscrutabile, in un barattolo senza filtri d'aria dove i suoni dei singoli strumenti ristagnano, per poi compattarsi ed esplodere in unico sontuoso "flusso" sonoro.
Ogni traccia esprime al suo interno dei punti di forza, possiede qualcosa da raccontare e sembra provenire da una dimensione remota, a partire dalla surreale opener Gethsemane. Un brano fuori dal tempo, nel quale ci immergiamo tramite il tappeto semi-astratto creato dalle tastiere di Trond Nagell-dahl. Il basso statuario dona potenza al pezzo, mentre sul ritornello emerge la vera protagonista dell'intero platter: l'interpretazione canora stratosferica del frontman. Un apparente stato di incoscienza colpisce sulla successiva Angel (Come Walk with Me), nella quale i suoni divengono cupi e tenebrosi, servendosi dei refrain decisi vagamente post-thrash della sei corde e della voce smorzata di un Roy luciferino. A Virtual Lovestory rinchiude l'ascoltatore in un concentrato impenetrabile di effetti: dal synth al vocoder, il tutto con l'apporto della consueta sublime sezione ritmica, artefice di ritmi piatti ma risaltanti. La titletrack gode di un avvio arrembante, in contrasto con quanto udito sinora: le correnti power/prog sono alimentate dalla velocità di esecuzione, mentre il climax si ottiene sullo splendido ed arioso ritornello. La tranquillità di Cry viene parzialmente interrotta dallo splendido e psichedelico acuto di Roy Khan nel cuore pulsante del pezzo, seguito a ruota dall'assolo impetuoso di Østby. Se Reach Out si serve di influssi provenienti dall'elettronica per rendere il pezzo oscuro ed accattivante, la seguente Tell Me When I'm Gone ripropone in parte la formula vincente di Angel con un Khan su toni medio-bassi, delle sciabolate di chitarra che sembrano estrapolate dal sottosuolo e un basso, se possibile, ancor più catacombale. Hold On è una ballata delicata dal sapore rinascimentale dove tutto funziona: le orchestrazioni, l'inserto di chitarra acustica e manco a dirlo la prova paradisiaca del signore al microfono. Cardinal Sin e Would It Be the Same sono altri due pezzi da novanta che, se ancora ce ne fosse il bisogno, ribadiscono la mancanza di punti deboli e la coesione dell'album. Entrambe possiedono atmosfere spaziali e un'elevata esuberanza. La prima propone riff al cardiopalma, cambi di tempo esemplari con un Heimdal dietro le pelli ispiratissimo, le solite accoglienti tastiere e un solo inserito alla perfezione all'interno del contesto; la seconda è uno splendido esempio di power elegante dai ritmi sostenuti, con forti influenze progressive.
Flow è il testamento artistico della band, poiché in seguito la Noise preferì annullare il tour dei Conception ad una settimana dall'inizio, preferendogli gli Stratovarius, un gruppo in grado di attirare più fan, soprattutto dopo l'uscita dell'osannato Visions. Questo sancirà lo scioglimento del gruppo, nonostante una brevissima reunion nel 2005 per tre date, di cui una nell'importante cornice del Prog Power USA. Sta di fatto che, con tale scelta, l'etichetta distrusse nei fatti uno dei progetti più interessanti degli anni ‘90, anche se ritroveremo Tore Østby negli Ark assieme a Jorn Lande e John Macaluso, fra gli altri. Roy Khan invece verrà ingaggiato, come anticipato, immediatamente dai Kamelot, prestando la sua meravigliosa voce alla causa power almeno fino al 2011. A tal proposito, quanto manca Roy all'universo metal!
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14
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Eleganza classe e personalità sono solo alcuni dei termini con cui si può descrivere un album come questo.Linee vocali strepitose ad opera d un cantante straordinario e brani ispirati guidati dal talento di un chitarrista eccezionale.Cos’altro aggiungere se non che la produzione perfetta e pulita esalta le qualità di un disco senza dubbio di valore assoluto forse il mio preferito nella loro breve ma eccellente discografia. |
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13
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Mi risulta veramente difficile scegliere il mio album preferito dei Conception tra questo e i due che lo precedono (che poi già pure l’esordio era bellissimo). In quei 7/8 anni di attività hanno mantenuto costantemente un livello artistico altissimo. Con Flow tentano di dare un tocco più moderno al loro sound, alla fine risulta essere l’album più particolare della loro breve discografia. Ma la classe rimane quella di sempre, basta ascoltare pezzi come Gethsemane, Flow, Cry o Cardinal Sin. @marmar non aveva risposto nessuno... l’avrà già scoperto, comunque Ostby dopo formò gli Ark con Lande e Macaluso, pubblicando due album fenomenali. Tornando ai Conception... non vedo l’ora di ascoltare tra un mese il nuovo album. A Flow un 90 tondo tondo. |
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12
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Capolavoro sopraffino di una grande e sottovalutata band ! Hard Rock, Progressive Metal, Electro Pop, Funky per una miscela esplosiva ed elegante allo stesso tempo. Voto 91/100 |
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11
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Ah, gran concerto quello degli Stratovarius, gli Elegy manco li ho considerati. Qualcuno sa che fine ha fatto il sig. Ostby? |
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10
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@marmar quel giorno c'ero pure io e venni soprattutto per i Conception...e m'incazzai parecchio quando seppi della loro assenza; inoltre gli Elegy erano nella loro fase calante (e Ian Parry non mi ha mai fatto impazzire come vocalist!) e quel giorno non mi fecero un'ottima impressione. |
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9
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Bellissimo disco, e purtroppo anche l'ultimo, di una fantastica band, che aveva nella maestria chitarristica di Ostby e nella melodiosa ed eterea voce di Khan i punti di forza, che si andavano a sommare a canzoni praticamente perfette. Personalmente li rimpiango ancora, così come mi fa ancora rabbia non averli potuti vedere in quel di Bologna il lontano 15 settembre del '97; erano in cartellone con Elegy e Stratovarius (gran concerto) , ma ahimè non si presentarono, e ci sto ancora male. Geni del metal prog! |
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8
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Miglior disco del gruppo, un'album diverso, moderno, avanti di trent'anni all'epoca. La titletrack è una delle canzoni più belle che abbia mai ascoltato e da anni mi ronza in testa, con quella calda voce di Khan cantante superbo. Peccato che si siano sciolti con questo capolavoro. Per me un disco da 95! |
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6
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Dice bene Maurizio, ci sono canzoni eccellenti e qualcuna "normale, ma è un disco profetico ed attualissimo anche oggi, di una band sottovalutata e dimenticata. Che disco ragazzi, e che cantante Roy Khan... |
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5
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Roy manca molto......vederlo qualche anno fa in vesti "civili", cantare in chiesa, con pochi capelli e gli occhiali mi ha messo tristezza.....che voce il buon Roy. |
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4
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Dei 4 album incisi dai Conception è l'unico che mi manca: adoro "Parallel Minds" e il successivo "In Your Moltitude"...vedrò di procurarmelo! |
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3
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Ci sono canzoni eccezionali e canzoni normali, per i tempi avanti di almeno 20 anni. Voto 85 |
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1
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che grande band! Io ho preferito in your moltitude (che è rimasto l'unico che acnora non avete recensito) a questo. Ma cmq un ottimo album , molto personale. Voto 80 |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Gethsemane 2. Angel (Come Walk with Me) 3. A Virtual Lovestory 4. Flow 5. Cry 6. Reach Out 7. Tell Me When I'm Gone 8. Hold On 9. Cardinal Sin 10. Would It Be the Same
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Line Up
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Roy Khan (Voce) Tore Østby (Chitarra) Ingar Amlien (Basso) Arve Heimdal (Batteria)
Musicisti Ospiti: Trond Nagell-Dahl (Tastiera)
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RECENSIONI |
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