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20/04/24
THE OSSUARY
CENTRO STORICO, VIA VITTORIO VENETO - LEVERANO (LE)
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Blind Seer - Apocalypse 2.0
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18/09/2017
( 1866 letture )
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I belgi Blind Seer, trio formatosi nel settembre del 2013 come progetto dalle molteplici influenze, giungono al debutto discografico dopo l’EP pubblicato nel 2015, dando alle stampe il qui presente Apocalypse 2.0, presentato e pubblicizzato come la nuova sensazione di metal “sperimentale”.
Andando ad ascoltare la prima traccia, Deafening Silence, cominciamo però ad accorgerci del fatto che di sperimentale in senso stretto non c’è nulla. Se però nel significato si vuole includere l’assenza di strutture musicali definibili tali, ci si comincia a dirigere verso la strada giusta. Il brano, un tiepido hard/metal, scorre a fatica, la voce è davvero poco ispirata, tanto da sembrare una parodia di Biff Byford e, in alcuni momenti, rasenta l’inascoltabile. A coronare il tutto, assoli di chitarra messi un po’ a caso, e inserti elettronici di dubbio gusto. Continuando, le cose non migliorano. Su tutti i brani, compresa la cover del compianto David Bowie, aleggia una sensazione di incompiutezza, che li fa sembrare (ma forse lo sono davvero) un’accozzaglia di idee musicali buttate lì, senza una logica. Il che, osservato da un certo punto di vista, potrebbe anche essere una manifestazione della volontà di sperimentare, ma non la musica, bensì la pazienza del povero ascoltatore che ha dato una possibilità a questo album. In questo senso, l’esperimento è perfettamente riuscito. Davvero, non c’è alcun motivo di fare un track-by-track, perché i commenti sarebbero gli stessi per tutti i 53 minuti del disco. In alcuni frangenti sembra persino che i musicisti non sappiano bene che tempo tenere, e perché si trovino lì, come protagonisti ignari di una jam-session nata male e cresciuta peggio. Si potrebbe provare a salvare perlomeno la copertina, ma anche lì c’è ben poco da fare: i colori e il flavour sci‑fi riportano alla mente quei videogiochi di serie B anni ’80/'90 che sarebbe stato meglio dimenticare...
Se il vostro coraggio vi consente di arrivare alla fine del disco (ma in realtà bastano un paio di tracce), sorge spontaneo chiedersi come abbiano fatto questi musicisti, se così possono essere definiti, a ottenere un contratto discografico con una label del calibro della Massacre Records, che non è certo l’ultima arrivata, e che annovera nel suo roster parecchie band di assoluto valore. Tutto questo accade tra l’altro in un periodo in cui produrre un disco diventa sempre più facile, tanto che basta possedere un computer e avvalersi di software semi-professionali per creare dei prodotti più che godibili (basta farsi un giro su Bandcamp per capire a cosa mi riferisco). E a questo punto si potrebbe estendere il discorso, chiedendosi per quale motivo gruppi come i Blind Seer riescano a ottenere la pubblicazione di un disco, mentre altre realtà incredibilmente valide rimangono nell’oblio dell’underground. In buona sostanza, lasciate perdere il disco in questione: non lo farei ascoltare neanche al mio peggior nemico.
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6
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Mamma mia, ho ascoltato per curiosità il singolo sul tubo....e devo dire che se questi ce l'hanno fatta, a 'sto punto pure io a 40 anni suonati e coni tendini della mano sinistra arrugginiti posso sperare di pubblicare un disco!!!!! Motivante! |
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5
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Eh si paghi e in cambio hai il tuo dischetto...e mi par di capir eche vale anche per i tour...magari ce li ritroviamo di spalla ai Maiden... |
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4
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@Wonderboy: pubblicare un disco di esordio su Massacre costa 5000 euro. Guarda quanti gruppi ha Massacre nel suo roster... |
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3
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Che copertina orribile, so che non si dovrebbe giudicare in questo modo, ma mi fa stare alla larga dall'ascolto |
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2
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@JJ hopkins: comprendo che l'industria musicale sia in un momento critico, ma vale la pena rischiare una figuraccia pur di incassare qualche soldo? |
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1
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Rispondo al recensore: con Massacre Records e ormai quasi tutte le label basta pagare per farsi pubblicare un disco. È richiesta solo una produzione medio-alta e una pronuncia non palesemente ridicola. D'altronde senza introiti anche le label meno amatoriali faticano a campare... |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Deafening Silence 2. Revolution 3. Total War 4. Apocalypse 2.0 5. Sanctuary 6. Guilt 7. Secrets Untold 8. Journey To The Unknown 9. Spirit In The Machine 10. My Mind Can't Feel 11. Eternity 12. Starman
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Line Up
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Wan (Voce) Asthar (Chitarra, Basso, Synth, Theremin) J-Mo (Batteria)
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RECENSIONI |
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