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19/04/24
DESPITE EXILE + LACERHATE + SLOWCHAMBER
BLOOM, VIA CURIEL 39 - MEZZAGO (MB)
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22/09/2017
( 1484 letture )
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I Comeback Kid sono uno dei nomi di punta di quella che potremmo definire la terza ondata hardcore punk. Si tratta di un filone che succede sia all’ondata primordiale dei padrini inglesi degli anni Ottanta che a quella dei nerboruti cugini newyorkesi. Questa terza fase si distingue per l’aggiunta di elementi più strettamente metal ma soprattutto per l’apporto della melodia e – non di rado – di una certa attitudine introspettiva e melanconica.
Tutte queste caratteristiche si ritrovano in pieno nel suono della band di Winnipeg, sugli scudi da ormai 17 anni e giunta ora alla pubblicazione del sesto album di inediti, il qui presente Outsider. L’ultimo nato si presenta subito più vario e melodico del precedente Die Knowing, rilasciato nel 2014. Se quest’ultimo poneva l’accento sul lato più duro e ruvido del sound dei Nostri, a discapito della varietà, Outsider sembra recuperare lo spirito melodico ed emotivo dell’acclamato Wake the Dead del 2005, considerato l’album migliore della band. L’album presenta tre anime distinte che convivono e si uniscono nel suono ormai consolidato dei Canadesi. La prima mette in luce i Comeback Kid più intransigenti, che dimostrano di saper picchiare duro. Ne sono esempio i breakdown e le gang vocals brutali di I’ll Be that, l’HC tiratissimo di Throw that Stone, il modern hardcore da antologia di Outrage (Fresh Face, Stale Cause) o la thrashy Surrender Control, la cui strofa ricorda addirittura gli Exodus dell’era Dukes. Quest’anima robusta si contrappone a quella melodica e radiofonica, più vicina al pop-punk commerciale che all’hardcore propriamente detto, particolarmente evidente in Recover e nei passaggi happy di Consumed the Vision. La sintesi è spesso vincente – la già citata Surrender Control ne è un felice esempio –, ma talvolta l’accostamento di due universi troppo lontani stride, come nel caso di Hell of a Scene. La terza ed ultima tendenza, forse la più interessante, è quella cupa e malinconica. Evidente in brani quali la title track, l’altro singolo Somewhere, Somehow e Moment in Time, questo lato del sound dei Nostri tinge le canzoni di una sfumatura grigia, pensierosa e malinconica, che resta fortunatamente lontana da derive piagnucolose e adolescenziali.
L’album è – senza sorpresa – suonato e prodotto ottimamente, ponendosi nel solco della perfezione sonora, talvolta un poco piatta, comune a tante band contemporanee. Le diverse sfaccettature della musica dei Comeback Kid vi sono equamente rappresentate, riunite all’interno di un suono vario, eterogeneo e consolidato allo stesso tempo. Questa grande varietà interna penalizza però il risultato finale: Outsider manca di compattezza, e talvolta i diversi elementi faticano a sintetizzarsi come dovrebbero. Seppur non manchino i brani validi – Outrage (Fresh Face, Stale Cause), Surrend Control e Somewhere, Somehow su tutti –, si ha l’impressione che la band abbia voluto mettere i piedi in troppe scarpe, forse per accontentare tutti, ciò che rischia di lasciare l’ascoltatore spaesato e non pienamente soddisfatto.
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5
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buon disco, in linea con predecessori, per quanto mi riguarda wake the dead rimane il loro capolavoro. |
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4
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Sono d'accordo con Lambruscone. Però bel prodotto nel suo genere. |
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3
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neufeld è una garanzia. questo album si conferma al livello dei due precedenti, anche se per me die knowing è migliore nelle sonorità che propone. per me arriva a 80 |
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2
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Per me di punk ne hanno poco, ultimamente poi sempre peggio, metalcore...e qua mi fermo, poi magari mi sbaglio..... |
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1
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Bellissimo album, sicuramente la collaborazione con Devin gli fa prendere qualche punticino in piu Per me è un 75 pieno! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Outsider 2. Surrender Control 3. Absolute ft Devin Townsend 4. Hell of a Scene 5. Somewhere, Somehow 6. Consumed the Vision ft Chris Cresswell 7. I’ll Be That 8. Outrage (Fresh Face, Stale Cause) 9. Blindspot 10. Livid, I’m Prime 11. Recover 12. Throw that Stone 13. Moment in Time ft Northcote
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Line Up
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Andrew Neufeld (Voce) Jeremy Hiebert (Chitarra) Stu Ross (Chitarra) Ron Friesen (Basso) Jesse Labovitz (Batteria)
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