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Shadowside - Shades of Humanity
05/10/2017
( 704 letture )
Dopo ben sei anni di silenzio tornano i brasiliani Shadowside, band con una certa notorietà anche a livello internazionale (che li portò in tour per ben trenta paesi) ottenuta grazie al precedente e terzo studio album Inner Monster Out. La novità che balza subito agli occhi per quanto riguarda questo nuovo lavoro è il bassista Magnus Rosén, a molti noto per la sua militanza negli HammerFall in quasi tutti gli album che hanno fatto la fortuna del combo svedese, nonostante il mezzo mondo di distanza tra Svezia e Brasile.

L’ingresso di Rosén probabilmente riesce a conferire ancora più esperienza a una band che comunque già si dimostra matura da questo punto di vista: Shades of Humanity è infatti forte di un gran bel sound moderno, graffiante e in un ottimo compromesso tra aggressività e melodia, in un heavy metal influenzato da un comparto riff tendente al thrash e talvolta accompagnato da tastiere che lo fanno accostare più al power. Tuttavia, l’arma in più dell’ensemble brasiliano è senza dubbio la voce della bella Dani Nolden, potente e grintosa e non flebile e angelica come quella di molte altre colleghe, ma comunque capace anche di momenti più pacati, sempre con grande emotività. È proprio Dani infatti a essere l’autrice di tutti i testi, che vertono su vari aspetti ed emozioni dell’essere umano, concepiti in un periodo di difficoltà personali, che sono anche la causa della lunga attesa per la realizzazione di Shades of Humanity. Nonostante evidenti punti di forza, però, le undici canzoni di cui è composto l’album (spalmate su poco più di tre quarti d’ora di durata) non sempre riescono a entrare nel cuore dell’ascoltatore, e, anzi, diventa piuttosto difficile arrivare alla fine dell’album senza distrarsi. Emergono comunque alcuni pezzi validi, su tutti l’opener The Fall (certamente è giusto cercare di avere una buon brano d’apertura, ma accade un po’ troppo spesso che il pezzo migliore di un album sia utilizzato come prima traccia, non trovate?), ma anche What If -ottima l’alternanza tra strofa pesante e ritornello melodico-, Parade the Sacrifice -l’assolo tra l’altro potrebbe benissimo venire da uno dei dischi degli HammerFall- o Alive, corredata anche di videoclip, ma più si avanza nel minutaggio e più di frequente la noia tende ad abbracciare chi ascolta, a causa di una varietà complessiva abbastanza scarsa e canzoni non sempre brillanti, oltre che talvolta piuttosto prevedibili, come Stream of Shame e Unreality.

Quello che si evince, alla fine, è una band con carattere e con basi più che solide, ma le canzoni, per quanto quasi mai insufficienti, avrebbero bisogno di una marcia in più, perché dopo l’ascolto di The Fall non fanno altro che perdere gradualmente d’interesse. Appuntamento al prossimo album, dunque, con l’augurio di un definitivo salto di qualità.



VOTO RECENSORE
64
VOTO LETTORI
85 su 1 voti [ VOTA]
INFORMAZIONI
2017
EMP Label Group
Heavy
Tracklist
1. The Fall
2. Beast Inside
3. What If
4. Make My Fate
5. Insidious Me
6. The Crossing
7. Stream of Shame
8. Parade the Sacrifice
9. Drifter
10. Unreality
11. Alive
Line Up
Dani Nolden (Voce)
Raphael Mattos (Chitarra)
Magnus Rosén (Basso)
Fabio Buitvidas (Batteria)
 
RECENSIONI
78
 
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