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21/03/24
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07/11/2017
( 1648 letture )
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La mania per i ruggenti anni 80, come è ormai evidente, è più viva che mai e sta contagiando pressoché ogni settore dell'arte e dell'intrattenimento: assistiamo, in campo televisivo, a serie come Stranger Things, che fanno del culto degli eighties una vera e propria bandiera; anche in campo musicale, tuttavia, il metal e soprattutto l'hard rock di quel decennio sono fra i generi maggiormente riproposti dalle nuove leve. Fra di esse meritano un ascolto i toscani Rust: formatisi nel 2015 ad opera di musicisti di comprovata esperienza, hanno recentemente pubblicato l'EP che andremo a breve a recensire, un succoso antipasto in vista di un album probabilmente destinato a vedere la luce nel 2018.
I nostri, come detto, propongono un solido hard rock “dalle sfumature vintage”, per usare le loro stesse parole: l'EP è inaugurato da Already Gone, che mette già in mostra le qualità dei nostri amici: la chitarra di Simone Aveotti tesse riff efficaci e di sicuro impatto, mentre la sezione ritmica formata da Andrea Sbardella e Lorenzo Travaglini tiene il tempo con maestria; il singer Matteo Trambusti, dal canto suo, sfodera una timbrica calda ed intrigante, con un occhio ad un genio del rock quale Glenn Hughes. Il brano, piuttosto lungo, si divide fra momenti più ariosi ed altri più pesanti, in una alternanza ben gestita che, se non ci fa gridare al miracolo, ci invoglia però a proseguire l'ascolto: Close Your Eyes è maggiormente melodica rispetto alla prima traccia ed, ancora una volta, mostra come i Rust si divertano molto a variare velocità e ritmo, passando da momenti in cui gli strumentisti danno il meglio di sé ad altri in cui è il solo frontman a prendersi la scena, giungendo infine ad un magnifico assolo di chitarra da parte di Aveotti. Bloodthirsty si apre invece con il basso di Sbardella in evidenza, ma vede poi un deciso intervento della chitarra e degli altri strumenti, che ci conducono attraverso uno dei migliori brani dell'EP. Il cuore del lavoro è per l'appunto la parte meglio riuscita, giacché anche Merciless Heart ci convince pienamente, grazie soprattutto alle ottime strofe, benedette da una chitarra in stato di grazia. Qualche soluzione più moderna, molto gradita peraltro, fa capolino nella bella Hopeless, più oscura come si evince anche nel titolo ed anche nella conclusiva The Storm, ottimamente divisa fra parti più melodiche ed altre più heavy.
Non c'è che dire, insomma, quest'opera prima dei toscani merita più di un ascolto e ci incuriosisce molto all'idea di ascoltare presto un full-length; lungi dall'inventare qualcosa di particolare, i Rust si mostrano però capaci di interpretare in maniera decisamente convincente e coinvolgente quanto fatto dai maestri del passato, offrendoci un ottimo esempio di hard rock al tempo stesso fresco e nostalgico. La nostra sola raccomandazione è: fate presto con l'album!
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Already Gone 2. Close Your Eyes 3. Bloodthirsty 4. Mercilesss Heart 5. Hopeless 6. The Storm
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Line Up
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Matteo Trambusti (Voce) Simone Aveotti (Chitarra) Andrea Sbardella (Basso) Lorenzo Travaglini (Batteria)
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