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25/04/24
MARDUK + ORIGIN + DOODSWENS
AUDIODROME, STR. MONGINA 9 - MONCALIERI (TO)
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Tangerine Dream - Phaedra
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18/11/2017
( 4599 letture )
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L'arte è un linguaggio grazie al quale si parla dell'anima in una forma che è accessibile e propria soltanto a questo linguaggio stesso, su cose che sono per l'anima il pane sostanziale e che quest'anima può ricevere soltanto in tale forma ( Vasilij Kandinskij)
La citazione è di Vasilij Kandinskij, uno dei padri dell’astrattismo, ma cosa c’entra un disco di krautrock con l’altrastrattismo? E soprattutto, cos’è l’astrattismo? Siamo qui per parlare di musica e non di arti visive, ma per comprendere l’idea musicale dei Tangerine Dream è utile fare questo parallelismo. L’astrattismo è un modo di raffigurare delle emozioni attraverso forme, linee e colori che non hanno correlazione con la realtà sensoriale. Kandinskij, che fu anche musicista, prese ispirazione e fece spesso riferimento alla sua idea di tramutare il puro suono in colore; in quanto la musica, a differenza della pittura, non si adoperava per raffigurare la natura, ma esprimeva l’essenza più profonda dell’artista. In pratica, Kandinskij trovò il suo modo per veicolare se stesso e le proprie emozioni direttamente alla radice dell’anima dell’osservatore, superando quindi la struttura critica razionale. Nei Tangerine Dream troviamo una idea espressiva che si avvicina molto a questo concetto. Fin dagli esordi l’utilizzo del puro suono è stato il loro focus primario, trascurando, e a tratti escludendo, tutta la componente armonica e ritmica. Questa attitudine comportò la definizione della loro produzione con l’etichetta di cosmic music. Un modo per immaginare la musica dei Tangerine Dream è quello di proiettarsi in uno spazio astrale dipinto di colori tenui e delicati che contestualmente donano serenità e malinconia. Per comprendere questo gruppo e, più in particolare questo disco, è necessario predisporsi nel modo corretto: eliminare qualsiasi forma di critica tecnica (si può affrontare negli ascolti successivi) e aprire le porte della mente, facendo fluire in modo libero l’effluvio musicale che uscirà dalle nostre casse. Phaedra è uno spartiacque nella storia dei Tangerine Dream, perché segna la svolta epocale che li portò nelle case di milioni di persone. Nel 1973 Froese, recatosi a Londra per pubblicizzare il disco appena inciso, Green Desert, entrò in contatto con Richard Branson, un produttore e discografico di appena 23 anni che aveva da poco lanciato l’etichetta Virgin Records e inaugurato il Manor Studio, uno studio di registrazione all’avanguardia distante pochi km da Londra. Branson scartò Green Desert in quanto registrato nello studio di Berlino, ma credette nel progetto della band tedesca. Li mise sotto contratto per 5 anni, chiedendogli la pubblicazione del primo disco entro la fine del 1974, dando così inizio a quello che è stato definito "periodo Virgin". Nel dicembre del 1973 registrarono un disco che sapevano essere quello della svolta. Cercarono di creare un album che fosse in linea con la loro filosofia ma allo stesso tempo potesse essere apprezzato dal grande pubblico. Pahedra fu pubblicato il 20 febbraio 1974 e, anche grazie alla già notevole catena di distribuzione della Virgin, arrivò in breve tempo sino alla quindicesima posizione dei dischi più venduti del regno unito. L’artwork, creato dalla moglie di Froese, Monique, è quanto di più esplicativo potesse esserci. Guardandolo si hanno le stesse emozioni trasmesse all’interno dell’album e se lo si osserva durante l’ascolto ci si ritrova in un unicum di immagini e musica che potenzia ulteriormente la percezione sensoriale di entrambi. Phaedra apre con il brano omonimo che occupa tutto il lato A dell’LP. Sin di primi istanti i suoni di mellotron, supportati dalla cavalcata di un sequencer ipnotico, ci fanno viaggiare in un mondo onirico ed inquietante. Phaedra è priva di ritmica e armonia e la composizione di per sé è praticamente nulla. Nonostante ciò l’universo di suoni creati è sufficiente a trasportarci su pianeti lontani. Su Mysterious Semblance at the Strand of Nightmares ai mellotron è ritagliato un ruolo preminente, le atmosfere inquietanti scompaiono, lasciando spazio a dei tratti più dolci e malinconici. La parte ritmica è pressoché assente. Si ha quasi la percezione di venire trasportati in un mare di suoni fluttuanti. La composizione stavolta ha uno spessore lievemente superiore, se confrontato con il brano precedente, ma passa in secondo piano rispetto all’imponenza della componente sonora. In Movements of A Visionary si riaffaccia il sequencer che nuovamente porta in dote una ritmica incalzante ed ipnotica. L’unicità del brano è data dalla presenza congiunta di un organo austero nelle retrovie ed un piano elettrico che gioca tra le linee tracciate dal sequencer. Con Sequent ‘C’ il disco volge al termine, il brano è composto ed eseguito da Baumann e svolge la funzione di outro. Phaedra è un disco singolare, come singolari sono i Tangerine Dream. E’ difficile dare al solo prodotto musicale delle connotazioni obbiettive, perché parliamo di una musica che mira all’ emotività e, pertanto, entriamo in un campo estremamente soggettivo. L’analisi, come nell’arte moderna e contemporanea, va dedicata più al concetto di partenza che agli aspetti più materiali dell’opera. L’analisi tecnica di Phedra si potrebbe focalizzare sugli strumenti usati, su come nel 1973 riuscissero ad utilizzare con tale maestria dei sintetizzatori primordiali e anche per loro nuovi. Ma queste sono elucubrazioni più adatte agli addetti ai lavori che all’utente finale. E’ importante però sottolineare nuovamente che non parliamo di una semplice incisione su nastro di brani: in questo disco il trio tedesco ha creato qualcosa che supera la normale idea di musica a cui siamo abituati. Il valore di quest’opera è da ricercare proprio nel concetto filosifico-artistico che ha portato all’incisione di questo album e ancor di più a quanto ha influenzato i posteri. Tanti giganti della musica elettronica, e non solo, hanno pescato a piene mani da questi dischi che hanno aperto la strada ad un genere totalmente inedito. In sintesi possiamo dire che ci troviamo di fronte ad uno dei dei dischi più importanti della storia della musica, una pietra miliare che segna la nascita di un nuovo mondo. Superando il lato storico parliamo di un disco che sa penetrare le nostre percezioni razionali e che se ascoltato con giusto stato d’animo regala delle emozioni immense.
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Grande albun ,pietra miliare del rock elettronico. |
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Grande albun ,pietra miliare del rock elettronico. |
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Band mitica non di prog rock ma di cosmic music! |
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comprato a roma il 1974 quando usci'....e da allora lo acolto ancora...quindi quasi 100..uno dei migliori dei t.d.... |
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Epico. Quest'album è poi legato a miei personali ricordi di gioventù per cui provo dei sentimenti particolari quando ne parlo. Musicalmente forse il migliore del mitico trio F/F/B e quindi di tutta la produzione dei T. G.; atmosfere eteree ed emozionanti, un tuffo nel mistero cosmico e nelle emozioni più ancestrali, un lento perdersi nell'infinito. Capolavoro assoluto. |
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95. Appena sotto a Rubycon secondo me, ma è un album da trip lo stesso |
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Ho riascoltato oggi dopo quasi 20 anni il disco in questione. In effetti non è niente male, ma le somiglianze con Cyclone stanno a zero. Se quel disco era più orientato al prog e ad un suono quasi pinkfloydiano, in Phaedra lo stile è molto più ambient e somiglia più a sonorità sperimentati dei vari Fripp , Eno etc. Tutt'altro sound. Dovrò approfondire con la discografia di questa band per farmi un idea più precisa. |
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13
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Buonasera Monsieur Galilee. Le rispondo volentieri. In effetti, Cyclone è stato (è del 1978 se non erro) un album un po' differente dagli altri precedenti (e anche futuri), soprattutto per il cantato di Steve Jolliffe su Bent Cold Sidewalk e per la presenza della batteria fisica, suonata da Klaus Krieger che suonerà anche con Popol Vuh e Ashra. Per me, è un ottimo album, conseguente all'uscita di Peter Baumann e forse influenzato parzialmente da questo episodio (Baumann, mi sembra, rappresentava di più dei tre, la parte ritmica ai sequencer). I brani Rising Runner Missed by Endless Sender e soprattutto Madrigal Meridian, pezzo di 20 minuti, riportano comunque le sonorità ai precedenti album dei Tangerine Dream. Au revoir. |
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12
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Monsieur La Marquis, che ne pensi di Cyclone? Ora mi riascolto pheadra. |
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Well, innanzitutto ancora complimenti per aver inserito anche i Tangerine Dream, nell'elenco delle recensioni di Metallized, sito che si dimostra sempre più "open minded". Quindi mercì. Non sono molto d'accordo sull'incipit che accosta la musica dei TD a Vasilij Kandinskij come qualcosa di astratto. Personalmente l'ho sempre vista, e ne danno prova i precedenti album Alpha Centauri e Atem (meno "sperimentali" di Electronic Meditation) come una musica dalle tinte surrealiste, di astrazione e in un certo senso deformazione, della realtà, qui in senso più onirico e tendente alla estrapolazione delle emozioni. Del resto, Edgar Froese è stato un allievo della scuola di Salvator Dalì. Forse la parte più astratta dell'album è la copertina. Tornando a Phaedra, disco di una bellezza eterea e straordinaria, qui siamo effettivamente al primo passo verso una direzione meno sperimentale (non direi certo commerciale, quella l'ha fatta Jean Michel Jarre). Penso che Branson ci abbia messo del suo nel definire questa svolta che porterà poi all'album "di successo" Stratosfear. Ma è un percorso che ha fatto anche Manuel Göttsching con gli Ashra Tempel e per un periodo, anche Klaus Schulze. Enfin, relativamente agli altri post, su chi vorrebbe conoscerli meglio, segnalo che hanno fatto moltissime colonne sonore ma che in generale, la loro produzione è sempre stata di altissimo livello. Anche gli ultimi due "Quantum", usciti dopo la scomparsa di Froese, sono dischi affascinanti. Questo Phaedra, comunque, da avere. Au revoir. |
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10
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Ogni tanto faccio un giro su metallized, anche se il metal è molto lontano dai miei gusti musicali (con qualche eccezione, come i primi Dream Theater).
E ogni tanto posto qualche commento, soprattutto a proposito delle recensioni dei lavori progressive.
Ricordo quando uscì Phaedra, e ricordo perfettamente la prima volta che l'ho ascoltato, ero già abbondantemente in grado di intendere e volere...
Non spreco aggettivi, il recensore ha già detto tutto.
Pensate solo a quanti capolavori sono usciti nella prima metà degli anni settanta...
A distanza di 45 anni ne parliamo ancora....
Francamente non so se nel 2060 qualcuno scriverà di musica uscita in questi anni; io non ci sarò per controllare...
Musica immortale, questa |
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9
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CA - PO - LA - VO - RO. |
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8
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Ho due dischi di questa band. Questo è Cyclone che adoro. Sinceramente devo riascoltato perché non lo capii.. Me lo ricordo come un suono interminabile di 45 minuti. Leggendo la recensione sembra abbia ascoltato altro... |
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7
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I primi lavori dei T.D sono semza dubbio innovativi ed interessanti ma di difficile assimilazione."Phaedra" è stato il disco che li ha fatti conoscere al grande pubblico,hanno mantenuto l'attitudine alla sperimentazione ma senza esagerare,con un sound più vario e ritmato.Non si deve pensare,però,che sia da prendere sottogamba,necessita ancora di un'ascolto attento,un pò come per il successivo "Rubycon".Le cose facili e di discreto successo commerciale verranno solo con gli anni '80,elettronica molto diretta , buona anche come sottofondo e di qualità inferiore. |
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6
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il loro disco piu' bello....in pochi lo apprezzeranno ma a me piace molto.... |
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5
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Sto approfondendo i Tangerine Dream in questo periodo con Electronic Meditation e Zeit ma visti i voti entusiastici darò una chance anche a questo |
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4
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@Giaxomo: posso dirti che gli album degli anni 70 sono tutti molto validi. I primi sono quelli più prettamente Space rock, quelli che hanno codificato il genere krautrock. Gli altri tra cui questo o Rubicon che a me piace anche molto di più sono quelli "più accessibili, ma senza mai scadere nella banale commercialità |
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3
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Grazie Rob, farò tesoro di queste dritte 😉 |
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Tra echi pinkfloydiani e qualcosa di estremamente personale i Tangerine Dream iniziano a fare il botto. Phaedra è tetra, gelida, ma affascinante ed ipnotica. Per contro Mysterious Semblance at...è in grado di cullare l'ascoltatore con le sue atmosfere. Movements of A Visionary è musica tribale lanciata nel cosmo. Detto tra noi: Green Desert pubblicato qualche anno fa è un album altrettanto bellissimo. Ma all'epoca i TD erano all'apice della forma 80 |
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1
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Grazie ragazzi, è da anni che evito questa band per la vastità di LP et similia pubblicati ma ora so da dove cominciare. Magari non sarà il migliore, magari non sarà il più seminale ma ho comunque 94 motivi su 100 per ascoltare questo lavoro. Se mi prendono tanto quanto i Kraftwerk è la volta buona che comincio ad andare a ballare. E la colpa sarà solo vostra! 😀😀 Scherzo, bravo Francesco! 😉 |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Phaedra 2. Mysterious Semblance at the Strand of Nightmares 3. Movements of A Visionary 4. Sequent C'
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Line Up
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Edgar Froese (Organo, Mellotron, Basso, Chitarra, Sintetizzatori) Christopher Franke (Tastiere, Sintetizzatore) Peter Baumann (Organo, Piano Elettrico, Sintetizzatori, Flauto)
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RECENSIONI |
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