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19/04/24
DESPITE EXILE + LACERHATE + SLOWCHAMBER
BLOOM, VIA CURIEL 39 - MEZZAGO (MB)
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18/11/2017
( 2158 letture )
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Forse a questo giro ci siamo: dapprima il nome scelto era semplicemente Panzer, poi l'aggiunta The German Panzer per meglio distinguersi dalle band sparse per il mondo che portano il medesimo nick e quindi il -si spera- definitivo Pänzer con la tipica ä usata nella grammatica tedesca. Ma le novità non si fermano al solo moniker; dopo la pubblicazione del primo disco il chitarrista Herman Frank decide di abbandonare la nave per dedicarsi al proprio progetto solista e a questo punto potevano succedere due cose: o i due superstiti Schwarzmann e Schmier mollavano tutto per tornare ai molti impegni con le rispettive band madri, oppure si mettevano alla ricerca di un sostituto per continuare l'avventura. Ha vinto la seconda ipotesi, anzi i Nostri hanno fatto di più: ora infatti le chitarre sono due e la scelta è ricaduta su V.O. Pulver (che oltre ad aver prodotto il precedente Send Them All to Hell milita in diversi gruppi tra cui Poltergeist e Gurd) e Pontus Norgren, già ascia degli HammerFall. E che Pulver si sia integrato al 100% è evidente, proprio perché già collaboratore fin dalla nascita del combo teutonico, mentre il talento cristallino di Norgren non ha bisogno di ulteriori presentazioni: i due sciorinano una serie di riff e assoli di ottima fattura che si stampano in testa fin dal primo ascolto (e Promised Land sta lì a dimostrarlo).
Se è vero come è vero che il secondo album, con tutte le aspettative e relative insidie che reca con sé, è il vero banco di prova per una band, allora possiamo affermare con certezza che i Pänzer l'hanno superata brillantemente: già perché Fatal Command è un platter potente, intrigante e godibilissimo fin dall'irriverente copertina che temiamo non raffiguri una semplice situazione di fantasia. Rispetto al suo predecessore è anche più votato alla melodia senza per questo scivolare nel "commerciale" o nel ritornello facile a tutti i costi: i pezzi pestano duro ma Schmier pur con il suo timbro tagliente riesce a coniugare aggressività a un vocalism leggermente più accessibile, perfettamente al servizio di brani che non è del tutto sbagliato definire quasi catchy; ciò è più evidente nei pezzi contraddistinti da un chorus coinvolgente e che pare studiato per la dimensione live (We Can Not Be Silenced), ma qui ne troviamo anche di sinistramente cadenzati -Skullbreaker, I'll Bring You the Night- contrapposti ad altri in cui, all'occorrenza, non si sdegna di schiacciare il piede sull'acceleratore, come la title track o Afflicted. Nell'edizione digipak di Fatal Command troviamo come bonus la cover di Wheels of Steel, uno dei molti cavalli di battaglia dei britannici Saxon, che è sempre un bel sentire.
I Pänzer mettono a segno un gran colpo con un LP più completo e vario rispetto al pur validissimo debut album, impostato su sonorità granitiche ma non eccessivamente "spigolose" e impreziosite dalla produzione, anche se probabilmente ciò che qui stupisce maggiormente è il livello qualitativo che i quattro musicisti hanno saputo mettere -nonostante i molti impegni e in tempi relativamente brevi- nella tracklist del secondo lavoro di ciò che sembra sempre meno un side project e sempre più una vera super band a tutti gli effetti.
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Heavy/thrash di buona qualità con trademark old school. Buona anche la produzione, non particolarmente plasticosa, per fortuna. Questo secondo vinile ddecisamente meglio del primo. La vecchia scuola riesce ancora a convincere nonostante il passare degli anni. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Satan's Hollow 2. Fatal Command 3. We Can Not Be Silenced 4. I'll Bring You the Night 5. Scorn and Hate 6. Afflicted 7. Skullbreaker 8. Bleeding Allies 9. The Decline (...and the Downfall) 10. Mistaken 11. Promised Land 12. Wheels of Steel [bonus track]
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Line Up
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Schmier (Voce, Basso) V.O. Pulver (Chitarra) Pontus Norgren (Chitarra) Stefan Schwarzmann (Batteria)
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