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Lords of Black - Lords of Black
28/11/2017
( 1497 letture )
Prodotto da Roland Grapow e da Tony Hernando, il chitarrista e maggior compositore di testi e liriche della band, nel 2014 vede la luce il debutto dei Lords of Black, formazione spagnola capitanata dal sopracitato chitarrista Tony Hernando, dal vocalist Ronnie Romero, nonché dall’esperto Andy C. alla batteria e Víctor Durán al basso. La proposta dei Lords of Black si struttura in un bilanciato heavy/power metal arricchito da delle venature progressive che rimandano a noti gruppi quali Masterplan, Thunderstone e Simphony X. Nonostante l’oscura copertina, Lords of Black brilla di luce propria e, seppur non inventando nulla di nuovo, dimostra come il combo spagnolo sia oggettivamente dotato di ottima tecnica e di una discreta personalità e sia in grado di confezionare un album di esordio sicuramente interessante, in particolar modo per chi è più affine alle sonorità power.

Le tredici tracce contenute nel disco si sviluppano in modo lineare e fluido. A seguito dell’intro strumentale fa da apripista la titletrack Lords of Black che, insieme alla successiva Nothing Left to Fear, indica molto bene la strada intrapresa dal gruppo spagnolo: ritmiche solide e veloci, strutturate da un riffing compatto e molto preciso su cui le doti vocali di Ronnie Romero danno un valore aggiunto. Più enfatiche le successive Would You Take Me e The World That Came After, dotate in particolare di assoli interessanti. Coerentemente al genere, trovano spazio ovviamente anche pezzi in mid tempo più morbidi, quali Forgive or Forget o ancora Out of the Dark, certamente piacevoli, ma non indimenticabili. Più interessante e ambiziosa è invece la mini suite in due parti dal titolo The Art of Illusions che, specie nella prima parte, denota delle interessanti idee melodiche, nonché dei cori coinvolgenti. Ma la vena progressive dei Lords of Black viene esaltata proprio nella conclusiva When Everything Is Gone, dalla durata di quasi dieci minuti, e ci regala un pezzo che evidenzia ulteriormente il potenziale tecnico della band.

Difficile dare un giudizio secco sull’esordio dei Lords of Black; l’omonimo disco, seppur ancorato a un genere un po’ inflazionato e in cui è molto difficile riuscire a stupire, riesce in pieno a manifestare una buona personalità e a mettere sul piatto delle buone idee. Rimane però forte il dubbio se e come delle band quali i Lords of Black possano ambire ad emergere realmente in un mercato già inflazionato di suo e, per quanto riguarda il power metal, decisamente saturo.



VOTO RECENSORE
65
VOTO LETTORI
77.66 su 3 voti [ VOTA]
romero
Venerdì 15 Marzo 2019, 12.55.32
1
65 ..lo trovo veramente poco...anzi penso Daniele che hai preso un abbaglio clamoroso! 80
INFORMAZIONI
2014
Autoprodotto
Heavy/Power
Tracklist
1. Doomsday Clock (Intro)
2. Lords of Black
3. Nothing Left to Fear
4. Would You Take Me
5. The World That Came After
6. Too Close to the Edge
7. At the End of the World
8. Forgive or Forget
9. Out of the Dark
10. The Grand Design
11. The Art of Illusions, Part I: Smoke and Mirrors
12. The Art of Illusions, Part II: The Man from Beyond
13. When Everything Is Gone
Line Up
Ronnie Romero (Voce)
Tony Hernando (Chitarra)
Víctor Durán (Basso)
Andy C. (Batteria, Piano)
 
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