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Atomic Rooster - Death Walks Behind You
02/12/2017
( 4014 letture )
Il 1970 è stato un anno a dir poco esaltante per la musica in genere, ma lo è ancora di più per quel rock che ha gettato le basi per l’heavy metal. Nell’arco di pochi mesi uscirono In Rock dei Deep Purple, il debutto e il successivo Paranoid dei Black Sabbath e moltissimi altri capolavori. Nella sponda progressiva, invece, tolti i King Crimson che già avevano trovato la propria maturità, i grandi big erano ancora in stato evolutivo. Ad esempio, i Genesis ancora dovevano integrare Collins e l’album Trespass era ancora lontano dai livelli raggiunti in seguito. Sempre nel 1970 debuttò, con il titolo omonimo, uno dei più famosi e giganteschi super gruppi della storia: gli Emerson, Lake & Palmer. Proprio per formare questa band Palmer uscì dal progetto di Vincent Crane, venendo sostituito dall’eccezionale Paul Hammond. La formazione che entrò in studio vedeva altre differenze oltre a quella che pochi mesi premi aveva firmato l’album di debutto, difatti il bassista Nick Graham seguì la scia di Palmer e lasciò solo Vincent Crane che ricostituì il gruppo arruolando il già citato Hammond e John Du Cann come cantante/chitarrista, rinunciando quindi alla presenza del bassista e sopperendo con i bassi dell’organo Hammond.
Con questa formazione gli Atomic Rooster incisero Death Walks Behind You e In Hearing of Atomic Rooster l’anno successivo. Purtroppo il gruppo non trovò mai una vera stabilità, principalmente a causa dei problemi psichici di Crane, che proseguì con il progetto stravolgendo continuamente le line-up e riuscendo a produrre solamente un altro album prima del momentaneo scioglimento. La band tornò attiva negli anni ’80 producendo altri due dischi che però non riscossero grande successo tra il pubblico. Il genere proposto potrebbe essere pienamente etichettato come hard/prog. Nella composizione e nell’arrangiamento dei brani la vena prog è chiaramente percepibile, ma le sonorità e le intenzioni sono totalmente rock. Anche le tematiche trattate nei testi, ma era già intuibile dall’inquietante artwork, sono assimilabili a quelle di Ozzy & Co. Il grande impatto sui posteri lo possiamo leggere anche nei diversi tributi fatti da gruppi come i Paradise Lost, Bigelf e NonExist.

L’immagine riportata nell’artwork è una tela di William Blake, e rappresenta uno dei motivi di maggior successo di questo album, anche perché sicuramente in molti acquistarono questo LP a scatola chiusa, attirati proprio dalla grafica. Il Nabucodonosor si sposa alla perfezione con i contenuti del disco e -già dal primo impatto- ci trasmette un senso di inquietudine che viene confermato non appena inseriamo il disco nel lettore.
È la title-track che ci inizia al secondo lavoro del trio albionico: un pianoforte dai toni tetri e spettrali ci accompagna verso le incalzanti ritmiche di Death Walks Behind You. La componente progressiva è ridotta all’osso in un brano di puro, duro e sporco hard rock della più pregiata fattura. Si prosegue con VUG, brano che potrebbe essere tranquillamente scambiato con gli ELP. Qui Crane dà prova della propria preparazione, non sfigurando affatto anche se paragonato a Emerson. VUG è un brano che potrebbe essere portato come esempio per spiegare cosa si intende per hard prog: rock/blues potentissimo, condito di variazioni classicheggianti e solistica eccelsa. Di nuovo un pianoforte ci introduce in Tomorrow Night, brano cadenzato dove la componente prog risulta marginale. Brano non eccelso dal punto di vista compositivo, ma che attinge dalla ritmica la propria forza. 7 Streets prosegue in linea retta con i brani precedenti, prendendo uno stile facilmente accomunabile ai Deep Purple, specialmente per quanto riguarda l’organo e lo stile batteristico che ricorda da vicino quello di Paice.
Sleeping for Years è invece il brano più Sabbathiano dell’album, oscuro e cadenzato in piena similitudine con la band di Birmingham. Va sottolineata la grandissima prova di Crane sulle linee di basso che non fanno assolutamente rimpiangere l’assenza di un bassista vero e proprio. I Can't Take No More mantiene la linea precedente con una componente blues ancor più marcata. Con Nobody Else si interrompe il trend hard per virare su pianeti più accomunabili al progressive puro. Sostanzialmente, ci troviamo di fronte a una ballad dall’armonia sublime, valorizzata dal bellissimo cantato di Du Cann. Tuttavia, il gruppo tira di nuovo fuori le unghie nella seconda parte del brano, pur rimanendo su intenzioni più morbide rispetto al resto della tracklist. Si giunge alla chiusura con Gershatzer, il brano più progressivo del disco, dove le performance individuali non solo sono eccezionali, ma non escono mai dal mood del brano, nonostante l’altissimo livello tecnico. Ad accompagnarci alla chiusura è un lungo e bellissimo solo di batteria che può essere visto come precursore di brani quali Moby Dyck, The Mule e Supernaut.

Dopo 45 minuti di musica tiriamo le somme su Death Walks Behind You. Nella recensione sono stati spesso accomunati ad altri gruppi del periodo, ma è necessario specificare che mai avrebbero potuto trarre ispirazione da queste band. Quasi tutti i dischi citati, infatti, sono usciti o in contemporanea o pochissimi mesi prima. Pertanto, dobbiamo considerare che il trio inglese ha raggiunto le medesime conclusioni delle altre band, collocandosi a metà strada tra di esse. Il gruppo, però, non ha avuto la stessa stabilità degli altri: dopo questo e il successivo album ha interrotto la propria produzione rimanendo relegato in seconda fascia. Ciò lascia un grande rammarico dato che le premesse per essere la quarta potenza del movimento hard rock britannico c’erano tutte. Death Walks Behind You è un disco bello, coinvolgente e di pregiatissima fattura. Rispetto ai concorrenti mancano dei brani dai riff indimenticabili, forse anche per questo non è riuscito a raggiungere pari livelli di gradimento del pubblico. Nonostante ciò, parliamo di una vera pietra miliare del genere e uno dei primi veri esempi di progressive hard rock.
In sintesi, Death Walks Behind You è un disco da avere a tutti i costi per la sua importanza storica, oltre al valore musicale intrinseco. Se oggi abbiamo la possibilità di ascoltare hard rock e heavy metal lo dobbiamo anche questi signori.



VOTO RECENSORE
89
VOTO LETTORI
88.41 su 17 voti [ VOTA]
Gianni Vaporella
Martedì 22 Marzo 2022, 8.01.06
14
@ philosopher, quando è uscito questo disco i Black Sabbath avevano già registrato nonché pubblicato Black Sabbath e Paranoid, quindi, casomai, è il contrario. Nell'era di internet basta dare una controllata veloce in rete prima di sparare...
Philosopher3185
Lunedì 21 Marzo 2022, 22.38.40
13
Ma sono l'unico che ci sente riff e passaggi che ho risentito nei Black sabbath?!comunque capolavoro di dark progressive rock.
Acting Out
Martedì 10 Settembre 2019, 8.03.06
12
Album e band monumentali, uno dei pilastri del rock dei 70, immenso, Vincent Crane genio assoluto.
Andrea Salvador
Domenica 23 Settembre 2018, 22.52.20
11
Straordinario ed epocale.
Zess
Mercoledì 6 Dicembre 2017, 0.38.11
10
Che capolavoro.
Pacino
Martedì 5 Dicembre 2017, 11.41.46
9
Tanta roba. Voto 94
Metal Shock
Lunedì 4 Dicembre 2017, 12.57.35
8
Un classico del genere. La sola titletrack vale un`acquisto obbligatorio: hard prog a tinte dark che ti conquista al primo ascolto. In linea con la recensione.
Galilee
Lunedì 4 Dicembre 2017, 12.44.17
7
Gran disco. Ho dovuto però rispolverato dalla mia collezione perchè non me lo ricordavo. Un hard rock prog dalle sonorità quasi dark. Il cantante mi ricorda un po il grande Peter Murphy. Insomma erano decisamente avanti.
Lizard
Domenica 3 Dicembre 2017, 17.43.15
6
Disco bellissimo e affascinante, a partire dalla copertina. Mi piace ancora un sacco, a partire dalla voce fino alle ottime partiture di organo e alla fiammante chitarra di Cann, un vero tripudio di musica seminale.
InvistuSteele
Domenica 3 Dicembre 2017, 12.22.18
5
Storia, bellissimo
jaw
Sabato 2 Dicembre 2017, 13.25.54
4
Grande album, nel prog rock prediligo di piu le sonorita impressioniste di EL&P e Atomic, piu che il lato favolistico di altre, ovviamente e" piu inerente all haevy
Rob Fleming
Sabato 2 Dicembre 2017, 12.40.21
3
Questo è stato tra i primi cd che acquistai quando mi avvicinai al genere. La TT è uno dei brani hard rock per eccellenza; Vug è lo strumentale che presenta i nuovi acquisti del gruppo: Hammond e DuCann. Quest'ultimo poi ci regala meraviglie in Sleeping for years. Sicuramente Vincent Crane è tra i grandissimi del suo strumento, ma alla fine ci dimentichiamo sempre di lui quando è il momento. Ed il debutto per me forse è anche superiore.
Shadowplay72
Sabato 2 Dicembre 2017, 12.27.47
2
band da culto tra il prog rock e l'hard rock.disco storico!
LORIN
Sabato 2 Dicembre 2017, 11.59.07
1
Disco bellissimo che ascolto molto volentieri ancora oggi.
INFORMAZIONI
1970
B&C Records
Prog Rock
Tracklist
1. Death Walks Behind You
2. VUG
3. Tomorrow Night
4. 7 Streets
5. Sleeping For Years
6. I Can’t Take No More
7. Nobody Else
8. Gershatzer
Line Up
John Cann (Voce, Chitarra)
Vincent Crane (Hammond, Pianoforte)
Paul Hammond (Batteria, Percussioni)
 
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