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19/04/24
GOATBURNER + ACROSS THE SWARM
BAHNHOF LIVE, VIA SANT\'ANTONIO ABATE 34 - MONTAGNANA (PD)
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09/12/2017
( 2798 letture )
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Il corso evolutivo del black metal è stato in diverse occasioni segnato dalla realizzazione di singoli album, episodi puntuali divenuti fondamentali capisaldi del genere, opere di band poco dopo svanite nel nulla o, nel migliore dei casi, incapaci di riproporre gli stessi standard qualitativi nei lavori posteriori. L’oggetto della presente disamina rientra in questa particolare categoria di realizzazioni. Nel 1993, in Svezia, nel pieno dell’esplosione del black metal modernamente inteso, i chitarristi Devothan e Lord Mysterii formano i Setherial, i quali, di lì a non molto, avrebbero aggiunto con il proprio disco d’esordio un fondamentale tassello al mosaico di un movimento che andava rapidamente a prendere forma. A seguito di un intervallo di tre anni, durante i quali sono stati pubblicati in successione un demotape, un EP e uno split, il quintetto, completato dal singer Kraath e dal bassista Thorn, cui si aggiunge il session drummer Anders, si rinchiude per le registrazioni dell’esordio. Luogo prescelto, il The Abyss Studio, il tempio per numerose realtà della scena estrema mondiale, di proprietà di un allora giovane Peter Tägtgren, impegnato a plasmare l’inconfondibile sound che costituirà il marchio di fabbrica delle sue produzioni. Non solo attivo dietro la consolle, Tägtgren , in questo contesto, partecipa con il proprio contributo personale realizzando alcune linee di vocali. Nord…, prima fatica del combo di Sundvall, viene così lanciato sul mercato il 18 marzo 1996, per conto dell’austriaca Napalm Records.
L`apertura è subito affidata a quello che probabilmente è il miglior componimento mai scritto dalla band. In the Still of a Northern Fullmoon è concepito su un ordito ritmico complesso ed eterogeneo, che detta le linee guida ad un riffing serrato e tagliente, il core dello stile dei Setherial. Ma c’è molto di più. L’intera struttura si costituisce di differenti motivi legati in concatenazione, ora cantati con lo screaming secco di Kraath, ora totalmente strumentali. Proprio questi ultimi rappresentano le vere carte vincenti della proposta, svelate in orchestrazioni discrete di sottofondo, le quali riportano alla memoria i tenebrosi scenari che hanno reso leggendario In the Nightside Eclipse degli Emperor, nonché in numerosi inserti acustici e tastieristici, riconducibili a certe idee elaborate anche dai Satyricon nel loro coevo Nemesis Divina. Si tratta di un brano eterogeneo nella notevole mole di temi proposti ma al tempo stesso scorrevole nel suo svolgersi, coniugando con intelligente criterio violenza e armonia in un mood dark. Un preambolo al disco eccezionale e ipnotico dall’inizio alla fine, il solo inoltre ad essere completato da liriche scritte in lingua inglese. Da questo momento in poi, infatti, i pezzi sono corredati da testi in lingua madre, significando in tal modo un titolo e un artwork che non nascondono un pronunciato spirito patriottico. Con la successiva Mörkrets Tid si viaggia su una durata più contenuta e su binari stilistici maggiormente asciutti ed estremi, secondo un songwriting dinamico che in ogni caso non esclude larghe aperture totalmente strumentali, consistenti in parentesi acustiche adornate d’intarsi melodici di grande gusto e creatività. Över Det Blodtäckta Nord è la song dal minutaggio più corposo. Ideata secondo un’ottica filtrata da una lente progressive, nell’accezione più ampia del termine, si distingue per ricchezza degli elementi in gioco, finemente e fluidamente connessi tra loro. La prima sezione di questa seconda suite si regge sulla devastante azione dietro ai tamburi del preparato Anders, a supportare con i suoi beat feroci e inarrestabili un riffing work schizofrenico, eseguito secondo i criteri dello stile proprio della scuola swedish, cui fa seguito un espressivo inserto di ariose orchestrazioni. Il continuo si sviluppa tra nette oscillazioni metronomiche, stop and go e orpelli acustici cuciti sul tessuto chitarristico che sottolineano una particolare meticolosità e cura per gli arrangiamenti, secondo un progetto compositivo messo in opera con naturale ed ispirata razionalità. I Nattens Famn è, con tutta probabilità, la traccia che più delle altre anticipa la direzione musicale intrapresa con il successore Lords of the Nightrealm. Di conseguenza, s’incentra prevalentamente su un lavoro di chitarra ossessivo e psicotico, intriso d’influenze thrashy che non cela il tributo ad altri già affermati nomi facenti parte del panorama nazionale, Marduk su tutti. Il medesimo principio ruota attorno alla stesura di För Dem Mitt Blod , ancora imbastita su uno scheletro che fa della brutalità ed immediatezza le sue colonne portanti, ovvero il solido impalcato per l’esecuzione delle letali sferzate inferte dalle sei corde I cinque musicisti danno a tal punto dimostrazione di possedere competenze di songwriting già mature, proponendo con maestria un continuo inanellarsi di soluzioni differenti e ispirate, includendo in esse elementi solitamente avulsi, ma rimanendo ben coerenti con i principi del black metal più intransigente. Si giunge alla conclusione con I Skuggors Dunkla Sken, introdotta dal consueto tellurico incipit generato da imprevedibili sequenze batteristiche, evoluto in più placide e pedisseque sovrapposizioni tra chitarre acustiche ed elettriche, a cui si aggiungono concisi ma funzionali interventi di tastiera che accompagnano l’ascoltatore nei meandri di una affascinante interpretazione di questo peculiare genere musicale.
Probabilmente riconosciuto per la sua grandezza con colpevole ritardo storico, Nord… può essere senza ulteriore remora annoverato tra i capolavori del black metal. Accostato in piu` sedi al già sopra citato In the Nightside Eclipse per il suo feeling glaciale tipicamente nordico, pur senza raggiungere gli inarrivabili picchi di genialità della band di Ihsahn e Samoth il platter si rivela un esordio eccellente, originale e oscuro, dispiegato in quarantacinque minuti complessivi che catturano l’autentica e genuina essenza del genere. Ricollegandoci a quanto asserito nell’introduzione, all’interno della discografia dei Setherial, questo opus è rimasto un unicum, sia dal punto di vista ispirativo che da quello dei contenuti formali. Come in precedenza anticipato, infatti, già dal comunque ottimo, Lords of the Nightrealm, si assiste a un graduale ma deciso abbandono delle virtù atmosferiche in favore di un sound piu` aspro e scarno, un cammino artistico che tra poche luci proseguirà sino ai giorni nostri. In definitiva, siamo al cospetto di uno dei dischi piu` brillanti e rappresentativi della corrente black metal, un pezzo da novanta, è proprio il caso di affermarlo alla luce della valutazione assegnata, che non può mancare nella collezione di ogni adepto della fiamma nera.
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14
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Il migliore dei Setherial. In assoluto. Hell eternal?...un "polpettone" fin troppo saturo. All'epoca, appena uscì, un pó per il sound, un pó per la violenza d'insieme, pensavo fosse il loro apice. Oggi, dopo 20 anni decisamente ritengo che nord sia una piccola gemma nera. Tutto il resto è...un lungo pomeriggio passato a digerire. |
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13
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Sarò strano io, ma preferisco di gran lunga Hell eternal. Bellissimo anche questo senza dubbio ma Hell ha qualcosa in più che mi manda via di melona. Cmq 85 ci sta tutto. Un vero gioiello di puro black metal |
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12
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a mio avviso un capolavoro del black metal svedese! |
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11
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@Le Marquis de Fremont: io credo abbiano fatto sempre bei dischi, anche dopo Hell Eternal, perchè sebbene il loro capolavoro sia questo o comunque i primi tre, dopo hanno strutturato di più i pezzi e hanno cercato di non rimanere sempre sulle stesse cose. Infatti a me piacciono anche adesso.
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10
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Album molto, molto bello, per chi comme moi, ama molto le sonorità black ma non il ripetitivo riff+riff di certi gruppi. Qui sono azzeccati gli inserti atmosferici o acustici che arricchiscono il songwriting. Non conosco molto la loro produzione seguente (che da molti viene segnalata come meno interessante....) ma vedrò comunque di approfondire. Questo, comunque è un album eccellente. Au revoir. |
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9
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Vero masterpiece della band senza alcun dubbio! |
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8
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bel disco, niente di più, peccato che più in là non sono più rimasti su alti livelli...non mi fanno impazzire, però bel disco, esordio soddisfacente. 85 |
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7
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Il loro miglior album senza ombra di dubbio.. |
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6
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Molto bello anche Hell eternal..manca anche la recensione tra l'altro.. |
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5
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D'accordo in toto con la recensione, album incredibile ed apice compositivo indiscusso dei Setherial. A me piacciono anche molte delle cose venute dopo, ad esempio Hell Eternal è una legnata con pochi pari in ambito black... |
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4
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Finalmente! Album bellissimo, freddo..anzi glaciale..sono d'accordo qui ci sono atmosfere stile Emperor che io naturalmente adoro..superiori ai Dark Funeral? Non saprei..a me piacciono entrambi..comunque anche per me un 90 ci sta tutto per questo oscuro omaggio alle terre del Nord |
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3
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Una band che ha davvero raccolto poco in paragone a quanto vale e valeva...Questo disco è spettacolare come loro molti altri. Superiori ai Dark Funeral secondo me ma inspiegabilmente un po' snobbati! |
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2
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Capolavoro della band e del Black novantiano. Voto 97 |
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1
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Il loro apice. Gran bel disco . Un mix delle sonorita' Black svedesi piu taglienti dei vari maestri a loro antecedenti unite alle atmosfere dei primissimi Emperor. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. In the Still of a Northern Fullmoon 2. Mörkrets Tid 3. Över Det Blodtäckta Nord 4. I Nattens Famn 5. För Dem Mitt Blod 6. I Skuggors Dunkla Sken
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Line Up
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Kraath (Voce, Chitarra) Lord Mysterii (Chitarra) Devothan (Chitarra) Thorn (Basso)
Musicisti Ospiti: Peter Tägtgren (Voce) Anders (Batteria)
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RECENSIONI |
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